Buongiorno a
tutti!
Ecco la
prima recensione con un tema che tanto mi affascina fin da
bambina: streghe, pozioni, incantesimi. Leggendo romanzi e saggi sull'argomento
si incontrano le tristi storie vere di tante donne, ma anche uomini e bambini, massacrati dai loro contemporanei a causa di superstizioni
religiose. La Chiesa, negli ultimi anni, ha chiesto scusa per aver causato la
morte a centinaia, se non migliaia, di innocenti durante la caccia alle
streghe, ma a cosa è servito? Ormai pagine e pagine sono giunte a noi come
testimoni di un periodo buio e corrotto, dove giustizia e compassione vennero
completamente svuotate del loro significato da coloro che, al contrario, primi
fra tutti dovevano ergersi come difensori.
Tuttavia,
nell'ultimo secolo, varie filosofie di vita, tenute nascoste nei secoli, sono
diventate di dominio pubblico grazie a personalità eccentriche, visionarie,
diverse dal resto della massa. Una di queste filosofie è sicuramente quella di
una vita vissuta in sinergia con la natura, dalla quale l’uomo può trarre tutto
ciò di cui necessita, rispettando e onorando Madre Natura in ogni sua forma. In
sostanza è quello che facevano le ‘streghe’: utilizzare ciò che la natura
metteva loro a disposizione per procurarsi benefici fisici o di altro tipo. Nessuno oggi si sognerebbe di uccidere o bruciare coloro che cercano di vivere una vita non regolata dai canoni tradizionali, ma è ancora radicata nella mente dell'uomo
Dettagli
Autrice: Celia Rees
Titolo: Il viaggio della strega bambina
Editore: Salani (maggio 2011)
Classificazione: Letteratura inglese
Sequel: Se fossi una strega
Abstract
Mary rimane
sola al mondo dopo che sua nonna è stata impiccata come strega. Per il suo bene
viene mandata in America con una nave che ospita una numerosa congrega di
puritani che vogliono attraversare l’Oceano per avere un nuovo inizio. Qui Mary
ricomincia la sua vita lontana dalle superstizioni del suo tempo ma anche da
ciò che le era familiare; ma non passa troppo tempo che anche nel Nuovo Mondo
cade vittima di invidie e gelosie che porteranno a nuove accuse all'interno del
villaggio. La sua sorte è incerta ma le pagine del suo diario ci fanno rivivere
momenti del suo tragico destino.
Recensione
Molto
interessante è la postilla inserita a inizio libro da una certa Allison Elmann,
la quale racconta di aver trovato le pagine di un diario all'interno di una
coperta molto vecchia, appartenenti, molto probabilmente, a una certa Mary.
Sulla base di questa scoperta ha riordinato le carte costruendo piano piano una
storia: quella della strega bambina!
Trovo questo
primo approccio al libro molto interessante. A qualcuno ricorderà il caro
Manzoni, che usò la finzione letteraria con I Promessi Sposi, o l’Ivanhoe di
Walter Scott. Personalmente mi piace parecchio questo metodo di introduzione a
una narrazione. Non so voi ma io, a questo punto del libro, mi immagino una
storia fatta di misteri e segreti che devono venire
lentamente a galla. E la cosa mi stimola a continuare la lettura.
Ma chi è sta
Allison Elmann che ha trovato il diario? Una persona molto fortunata direi io!
A chi diavolo capita di trovare pagine del XVII secolo all'interno di una
coperta altrettanto antica!? Deve essere stato elettrizzante il momento della
scoperta. Inoltre, alla fine del libro viene data la possibilità a chi avesse
ulteriore notizie sull'eroina del romanzo, Mary Newbury, di contattare la già
citata Allison Ellman!!
Tutto
l’andamento del romanzo è scandito dalle pagine di diario scritte dalla stessa
Mary. Le date delle annotazioni sono incerte, ma vengono comunque riportate e
comprendono il periodo dal marzo 1659 all'autunno del 1660.
I personaggi
principali sono delineati dall'autrice in maniera prevalentemente psicologica.
La parte estetica è pressoché tralasciata a qualche commento. Pensieri, paure e
inclinazioni, invece, rendono perfettamente chiara la natura del personaggio
che abbiamo davanti; cosa molto importante per far affezionare il lettore agli
eroi della storia.
A questo
punto mi sorge un piccolo dubbio: semplice romanzo o storia vera? Non
posso dare una risposta alle mie domande ma non mi piace scartare ipotesi,
qualunque sia il loro grado di stranezza. In questa vita, nulla ritengo
impossibile!!
Comunque sia
è un libro molto bello, sicuramente da leggere. Qualche annotazione era solo
descrittiva dei fatti giornalieri e non aveva nessuna rilevanza ai fini dello
svolgimento della storia, ma nulla è mai stato pesante o noioso o da saltare.
La forma del diario è per me una configurazione sempre vincente perché da
una pagina di diario all'altra il lettore può aspettarsi di tutto.
Dopo aver
terminato il libro una cosa continuava a tormentare il mio cervello: non
riuscivo a capire come fosse possibile lasciare casa, amici e tutto ciò che vi
è più caro per colpa di perfetti sconosciuti che hanno la forza bruta dalla
loro parte. Ancora oggi succedono cose del genere ma d'altronde quel periodo
così oscuro è servito a rendere la giustizia più responsabile delle proprie
azioni. Purtroppo è stato necessario il sacrificio di troppe vittime
innocenti.
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