Il nome di Oriana Fallaci evoca in me grande rispetto e l'immagine di una donna forte, molto forte, che ne ha viste e fatte tante. Una donna che ha vissuto in un altro tempo, dove lavorare, viaggiare da sola, trattare con uomini potenti e scrivere le proprie opinioni a crudo, non era scontato come lo è oggi. Eppure si tratta solo della metà dell'altro secolo, ma Oriana è diventata una sorta di mito, qui e anche oltreoceano, un modello da seguire, uno spirito-guida a cui guardano nuove e vecchie generazioni di donne che vorrebbero dire la loro così come faceva lei, in modo spietato, senza peli sulla lingua, senza aver paura di alzare un po' troppo la voce.
Titolo: Il sesso inutile
Autrice: Oriana Fallaci
Editore: Rizzoli (BUR)
Anno di pubblicazione: 1961
Genere: Saggio-Inchiesta
Pagine: 219
Letto in formato Ebook
Autrice: Oriana Fallaci
Editore: Rizzoli (BUR)
Anno di pubblicazione: 1961
Genere: Saggio-Inchiesta
Pagine: 219
Letto in formato Ebook
L'ho scelto perché...
Ragionavo quindi sul prossimo libro che avrei letto (un momento ricco di turbamento e di esaltazione ogni volta) e cercavo di capire quali sensazioni mi crescessero in quella parte del corpo che comanda questo genere di scelta, il cuore (sembra un'immagine puramente poetica, invece è proprio da lì che arrivano gli input per scegliere cosa leggere). Optare per un libro della Fallaci è sicuramente dovuto al fatto che volevo qualcosa di impegnato e impegnativo, che mi desse delle conoscenze in più e che mi facesse ragionare sulla società di oggi.
Il ruolo della donna, la sua evoluzione, i tabù che l'accerchiano e le sue aspettative per il domani sono argomenti che mi interessano molto e su cui rifletto sempre. Quindi, cosa c'era di meglio di un saggio della Fallaci, che gira per il mondo osservando diverse culture di donne, alla ricerca della vera felicità?
Storia di un viaggio intorno alle donne
Il sesso inutile è un diario di viaggio, senza l'ingombro delle date degli spostamenti o dell'elenco completo di ogni posto visitato. Non ci sono nomi famosi né storie strappalacrime. In questo viaggio ci sono solamente delle donne con usi e costumi della società in cui vivono, molto diversi da quelli occidentali.
Dalla sposa bambina che è costretta a vivere, infelicissima, "dietro la nebbia fitta di un velo", al braccio destro di Gandhi, la donna più potente e carismatica dell'India, che può tutto ma non sembra avere la felicità ricercata dalla giornalista.
In Cina e in Giappone tradizione e modernità si scontrano rabbiosamente tra loro, risultando un ostacolo alla consapevolezza personale della donna e del suo ruolo nella società a lei contemporanea.
Alle Hawaii, l'emancipazione ha strappato la felicità e l'originaria essenza femminile. A New York, sono forti e indipendenti, ma terribilmente sole.
Quando arriverà in Malesia, Oriana incontrerà le matriarche, donne vigorose, potenti, che trattano l'uomo come un accessorio e di cui non hanno bisogno se non per riprodursi. La terra che possiedono viene ereditata solo dalle figlie, gli uomini non hanno nessuna autorità e quando la loro funzione è finita ritornano a vivere con le madri. Ecco questa tribù matriarcale "sembrava essere davvero felice".
Eppure, alla fine del viaggio, Oriana capisce che tutte le donne sono uguali e nessuna di loro è davvero felice. Ma perché? Semplice, è intrinseco nella natura umana non riuscire a essere felice, soprattutto in quella delle donne.
La mia opinione
Oriana Fallaci è un mito per me, l'avrete capito dall'introduzione. Mi piacciono le donne forti, sono un esempio a cui guardare, soprattutto nei momenti in cui è necessario tirare fuori gli attributi.
Dal punto di vista professionale, il suo stile di scrittura mi piace perché mi mette immediatamente a mio agio. Il linguaggio è semplice, mai giornalistico, molto colloquiale, quasi parli direttamente al lettore. Le descrizioni non sono noiose né dettagliate, invogliano a proseguire nella lettura.
Ma c'è un però. La storia che racconta, a volte, mi è sembrata totalmente inventata! Eventi talmente inconcepibili da non sembrare reali. Possibile? No, ovviamente no. La colpa, in questo caso, è del tono troppo confidenziale da far apparire le vicende narrate come delle chiacchiere tra comari! Assurdo lo so, ma così è stato. Ho cercato nomi, luoghi ed avvenimenti del passato su internet, per scoprire se fossero veri, ed effettivamente ho trovato tutto.
A parte questa piccola parentesi, Il sesso inutile è un libro che dev'essere inserito in quella lista di letture che categorizziamo con "da leggere prima di morire". Non può mancare, davvero.
Dalla sposa bambina che è costretta a vivere, infelicissima, "dietro la nebbia fitta di un velo", al braccio destro di Gandhi, la donna più potente e carismatica dell'India, che può tutto ma non sembra avere la felicità ricercata dalla giornalista.
In Cina e in Giappone tradizione e modernità si scontrano rabbiosamente tra loro, risultando un ostacolo alla consapevolezza personale della donna e del suo ruolo nella società a lei contemporanea.
Alle Hawaii, l'emancipazione ha strappato la felicità e l'originaria essenza femminile. A New York, sono forti e indipendenti, ma terribilmente sole.
Quando arriverà in Malesia, Oriana incontrerà le matriarche, donne vigorose, potenti, che trattano l'uomo come un accessorio e di cui non hanno bisogno se non per riprodursi. La terra che possiedono viene ereditata solo dalle figlie, gli uomini non hanno nessuna autorità e quando la loro funzione è finita ritornano a vivere con le madri. Ecco questa tribù matriarcale "sembrava essere davvero felice".
Eppure, alla fine del viaggio, Oriana capisce che tutte le donne sono uguali e nessuna di loro è davvero felice. Ma perché? Semplice, è intrinseco nella natura umana non riuscire a essere felice, soprattutto in quella delle donne.
La mia opinione
Oriana Fallaci è un mito per me, l'avrete capito dall'introduzione. Mi piacciono le donne forti, sono un esempio a cui guardare, soprattutto nei momenti in cui è necessario tirare fuori gli attributi.
Dal punto di vista professionale, il suo stile di scrittura mi piace perché mi mette immediatamente a mio agio. Il linguaggio è semplice, mai giornalistico, molto colloquiale, quasi parli direttamente al lettore. Le descrizioni non sono noiose né dettagliate, invogliano a proseguire nella lettura.
Ma c'è un però. La storia che racconta, a volte, mi è sembrata totalmente inventata! Eventi talmente inconcepibili da non sembrare reali. Possibile? No, ovviamente no. La colpa, in questo caso, è del tono troppo confidenziale da far apparire le vicende narrate come delle chiacchiere tra comari! Assurdo lo so, ma così è stato. Ho cercato nomi, luoghi ed avvenimenti del passato su internet, per scoprire se fossero veri, ed effettivamente ho trovato tutto.
A parte questa piccola parentesi, Il sesso inutile è un libro che dev'essere inserito in quella lista di letture che categorizziamo con "da leggere prima di morire". Non può mancare, davvero.
Allora che mi dite? Vi incuriosisce questo saggio?
Conoscete già lo stile della Fallaci o non ne sentite l'esigenza di leggerla?
Vi lascio la citazione del libro che più mi è piaciuta, tratta dal discorso di un'anziana donna hawaiana.
Cit.
Gli uomini ci rispettavano, allora. Ora ci temono. Ci amavano, allora. Ora ci tollerano. Eravamo tutti uguali, uomini e donne, con gli stessi diritti, gli stessi doveri. Oggi a forza di predicare l'uguaglianza siamo tutti diversi. Oh, io lo so quel che cerca, bambina. Ma non lo troverà. Troverà donne simpatiche [...] Troverà donne nuove [...] Ma non troverà le donne libere e felici perché esse non esistono più.
Nessun commento:
Posta un commento
Hai pensieri che ti ronzano in testa? Questo è il posto giusto per scriverli!!!
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.