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venerdì 8 gennaio 2021

L'empatia è un superpotere ma anche un modo per parlare di sè

Foto di SplitShire da Pixaby

I libri di crescita personale, anche chiamati self-help o auto-aiuto, possono portarti lontano o possono deluderti come qualsiasi altro libro. In quest'ultimo caso l'amarezza è doppia perchè i presupposti con i quali ci si avvicina a questo tipo di letture sono davvero alti. Proprio come mi è successo per il libro "L'empatia è un superpotere" di Andrea Dal Corso.

Ormai da un anno leggo libri di crescita personale, cioè quei libri che fanno riflettere su se stessi e approfondiscono la natura umana sotto ogni possibile punto di vista, dal benessere emotivo al rapporto con le altre persone, dalle capacità mentali alla realizzazione professionale.

Attorno a questo genere ci sono diverse opinioni, c'è chi ne legge a quintalate senza riuscire a coglierne davvero il senso e c'è chi lo considera una letteratura capace solo di spillare soldi agli ingenui. 

Io ho apprezzato diversi libri di auto-aiuto perchè hanno effettivamente influenzato la mia visione della vita e di me stessa, dandomi delle nozioni a cui da sola non sarei arrivata. Ci sono stati, però, anche dei libri del tutto inutili per la mia formazione, che mi hanno solo fatto perdere tempo. Come sempre, la verità sta nel mezzo e per ognuno di noi c'è un percorso diverso per arrivarci.

L'ultimo libro di crescita personale letto è stato un grosso flop per me e credo lo sarebbe per chiunque approcci a lui pensando di avere tra le mani una lettura self-help!

lunedì 4 gennaio 2021

Le mie 3 parole per il 2021


Ogni anno c'è gente che impazzisce per le liste dei buoni propositi, per le prime azioni compiute nell'anno nuovo, per il primo giorno di dieta, per la prima settimana passata a fare grandi cambiamenti... ma poi, piano piano, tutto ritorna alla normalità e addio entusiasmo di inizio anno.

Io sono stata una di queste persone, conosco bene l'argomento!

Partivo a razzo il primo dell'anno (non un giorno prima e non un dopo), facevo programmi sul lungo termine, imbrattavo centinaia di pagine per organizzare l'andamento annuale, poi mollavo tutto dopo aver finito di pianificare. 

Una malattia? No, l'ordine naturale delle cose.

Troppo entusiasmo stroppia. La frenesia, la dedizione e l'ebbrezza, esercitate in modo repentino e disorganizzato, logorano velocemente le energie e la motivazione necessarie per continuare nelle proprie imprese. 

Per questo ho smesso con gli obiettivi troppo precisi, con i programmi trascritti giorno per giorno e le crocette sul calendario ogni volta che ne faccio una giusta. Ho detto basta a ciò che non riesco a controllare direttamente e ho deciso di seguire regole di organizzazione meno ferree, ma più stimolanti, che mi lascino ampi spazi di manovra e anche di retromarcia!

sabato 26 dicembre 2020

Rileggere Harry Potter da adulto non è meno importante che leggerlo da bambini

 


Rileggere Harry Potter da adulta mi ha fatto ritornare bambina. Mi ha fatto ritornare a quel periodo della vita in cui immergersi in un libro era facile, immediato e totale. Harry Potter era, è e resterà una lettura straordinaria, nonostante qualche piccola nuova riflessione.

Mi ci sono voluti pochi giorni per rileggere il primo libro della saga.

Poche pagine per ritrovarmi completamente immersa nella storia del maghetto sopravvissuto a Tu-Sai-Chi. 

Un solo sguardo per decidere di comprare la nuova edizione, nonostante di una fattura meno pregiata rispetto a quella del '98.

All'epoca avevo fatto il diavolo a quattro con mia madre per avere anche solo uno dei libri di Harry Potter. Costava tanto a suo dire, 18.000 lire, anzi troppo per un singolo libro che poi avrebbe richiamato per forza di cose gli altri "6 fratelli" altrettanto costosi. Abitavo in una casa dove gli ultimi libri comprati risalivano agli anni scolastici materni, gli anni '70!

Non c'era neanche il primo libro quel giorno, quindi mi ero accontentata del 4° volume, Harry Potter e il calice di fuoco. Era stato comunque bellissimo portarmelo a casa, nuovo di zecca, profumato, colorato, con le lettere sulla copertina in rilievo, e cominciare a leggerlo con un po' di fatica proprio nel periodo natalizio.

venerdì 11 dicembre 2020

Soffri del blocco del Lettore? Cos'è e come superarlo

Foto di Gordon Johnson da Pixabay



Come ho scritto nel post precedente, ho avuto una crisi di lettura da romanzo: non mi piacevano più, non mi facevano venir voglia di leggere, non li guardavo, non li cercavo... non mi davano più nessun sentimento. 


Ѐ stato un incubo e ho avuto paura. Paura di:

  • non essere più una lettrice compulsiva di romanzi;
  • aver dimenticato come si sogna, come ci si perde tra le storie;
  • non appassionarmi più;
  • non essere più la stessa persona;
  • essere quel tipo di persona che prende la scusa del "non ho tempo per leggere";
  • non fare più parte di quella setta di stramboidi che sentono battere il cuore più forte ogni qualvolta vedono la parola "libro, lettura, biblioteca, ..."

Non ho letto un romanzo dalla fine del 2019 fino a ottobre 2020. Più o meno un secolo, non trovi anche tu?!

lunedì 7 dicembre 2020

Recensione de L'acquaiola, un romanzo di Carla Maria Russo



L'acquaiola
di Carla Maria Russo
Narrativa italiana | Storico | 249 pagine
ebook €6,99 | cartaceo €17,90
2 ottobre 2018 | scheda Piemme


Duro lavoro e miseria nella vita di una 15enne del XX secolo

Maria l'acquaiola è quella ragazzina di 15 anni soltanto, che lavora duro come e più di un uomo, nel suo piccolo paese montano del centro sud.

Qui non arriva ancora la ferrovia e le famiglie cominciano a disgregarsi per andare a cercare fortuna alla Merica

Siamo alla fine dell'800 e la povera gente vive secondo la consuetudine del tempo: spaccarsi la schiena nei campi o nelle cave per gli uomini, un matrimonio onesto e prole numerosa per le donne. 

La giovane Maria inizia presto a lavorare per badare alla famiglia povera e al padre malato. Nonostante la bellezza e la grazia, fuori dal comune per una contadinotta, il carattere solitario e il suo lavorare sodo le conferiscono una particolare aura di rispetto da parte dell'intera comunità. Il suo motto è:

“La vita è dura. Prima lo capisci e meglio è per te.” 

Per far fronte a una vita dura, priva di una qualsivoglia consolazione, Maria diventa l'acquaiola nella casa del signorotto del paese. 

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