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venerdì 15 marzo 2019

Recensione | La valle delle meraviglie di Amy Tan



Buongiorno!
É da diverse settimane che non mi faccio vedere sul mio bloghettino, ma nulla di grave solo una brutta influenza che mi ha davvero messa a terra. Finalmente sono guarita, o quasi, e posso di nuovo passare il mio tempo libero al computer e non a dormire!! 
Anche se non stata bene il tempo per leggere non mi è mancato, ma delle varie letture fatte non ho messo per iscritto neanche una parola. Il romanzo che vi recensisco oggi è di un libro letto quasi un mese fa, ma volevo parlarvene non tanto perché mi ha emozionato quanto perché non l'ha fatto! E si, le brutte letture capitano a volte anche a me, ma di rado! Questa non è stata terribile ma neanche fantastica. 




Titolo: La valle delle meraviglie
Autrice: Amy Tan
Editore: Salani
Genere: Romanzo storico




Trama

"Questa è la storia di Violet, figlia di Lulu, tenutaria di una “casa di piaceri” di lusso nella Shangai del 1905. Lulu è americana e single, mentre il padre di Violet è Lu Shing, famoso pittore erede di una ricca famiglia cinese. 

Violet, capricciosa e viziata, convinta che la madre non la ami abbastanza, vive nel lusso finché a 14 anni un avventuriero – amante della madre – la rapirà per venderla a un’altra casa di piaceri come “cortigiana vergine”. Violet dovrà adattarsi alla sua nuova vita con l’aiuto di Zucca Magica, ex cortigiana presso sua madre che diventa la sua assistente e unica confidente e alleata. Questa sarà solo la prima delle tante rivoluzioni che Violet subirà nel corso della sua vita, in un susseguirsi di scoperte, delusioni, cambiamenti e nuovi amori.

Spaziando tra oltre 40 anni di Storia e due continenti, La valle delle meraviglie descrive anche da un nuovo punto di vista la fine dell’ultima dinastia imperiale cinese, l’avvento della Repubblica, l’esplosione degli investimenti stranieri e molto altro ancora.

La mia opinione

La valle delle Meraviglie è una storia che mi ha fatto scoprire fatti e persone realmente esistiti che ignoravo per la lontananza geografica, e forse anche per l'ignoranza generale. Leggendo mi sono commossa, arrabbiata e orripilata dalla crudeltà con la quale sono state trattate donne e bambine nella Shangai dei primi anni del '900. Conoscevo le Geishe, anche grazie al famoso romanzo Memorie di una Geisha, e sapevo che erano donne che fin da giovanissime venivano istruite in tutto e per tutto per soddisfare il piacere maschile, anche se non proprio a livello sessuale come poi si è scoperto.

In questo romanzo però non si parla di geishe ma di un altro tipo di "prostituzione femminile". Nelle case di piacere di lusso, le "bellezze", ovvero le cortigiane, vengono anch'esse educate al culto dell'uomo fin dalla più tenera età, ma qui il sesso è una parte importante del rapporto tra cortigiana e cliente, soprattutto perchè i frequentatori di queste case non sono solo giapponesi, più placidi e composti, ma anche e soprattutto ricchi stranieri americani, abituati ad avere dalle donne tutto e subito. 

Tuttavia, nelle lussuose case di piacere in cui è cresciuta Violet, la protagonista principale, l'uomo deve saper aspettare, corteggiare, lusingare con regali costosi e rispettare rigide regole di bon ton prima di poter avere una cortigiana. 

La deflorazione di Violet avviene un anno dopo la sua entrata - forzata - nella casa di piacere di Madame Li. La lunga e travagliata preparazione mentale della ragazza di appena 14 anni avviene per fortuna in modo non traumatico dalla brava e generosa Zucca Magica, una cortigiana ormai "anziana", decisa a diventare lei stessa una tenutaria di una casa di piacere.

Violet, traumatizzata e umiliata dalla separazione della madre, diventa una donna forte, ma costantemente in conflitto con se stessa: metà americana e metà cinese imparerà solo col tempo ad apprezzare entrambe le sue origini e ad esserne orgogliosa. 

In una Shanghai di traffici, mafie e corruzione, Violet diventerà una cortigiana corteggiatissima e di grande successo, ma come ogni adolescente sognerà di incontrare l’amore…

In questo romanzo, l'autrice affronta molti temi interessanti, dalla forza dell’amicizia fra donne a quello della doppia identità, al commovente rapporto madre-figlia.

Lo stile di Amy Tan non è stato male! Sicuramente è una storia coinvolgente e racconta bene sia il pensiero di Violet che gli eventi politici della Cina, ma non mi ha appassionato come avrei sperato. Le peripezie di Violet si susseguono imperterrite diventando a volte un po' inverosimili. GLi eventi politici sono troppi specifici per un europeo che non ha la minima idea di che cosa si stia parlando. 

In certi casi avrei voluto che l narrazione accelerasse, altre che rallentasse perché troppo veloce. Insomma, questa è e sarà la mia prima e unica lettura di quest'autrice perché non è riuscita a entusiasmarmi come altri romanzi sono riusciti a fare.


Ma questo non vuol dire che a qualcuno di voi non possa piacere!! Quindi se avete da aggiungere altro perché conoscete Amy Tan, o, se nonostante tutto, questo libro vi interessa fatemelo sapere!


lunedì 28 gennaio 2019

Recensione | Il giardino dei segreti di Kate Morton



Sbaglio o vi avevo detto che ero in periodo romance/mistery? E infatti eccomi qui di nuovo a recensire una storia d'amore della Morton, autrice che ho conosciuto solo poco tempo fa ma che di fatto mi ha stregato come solo la Elena Ferrante aveva saputo fare! Stavolta mi sono ributtata su un suo romanzo spinta dagli appassionati consigli di diverse blogger e anche per poter partecipare alla sfida di lettura annuale di Gaia del blog Le parole segrete. Il tema della prima sfida voleva che si leggesse un libro la cui lettura era stata rimandata a quest'anno. Ho scelto Il giardino dei segreti perché inizialmente era il libro che mi era stato consigliato per conoscere la Morton, ma poi avevo virato su un altro suo romanzo.
Comunque sia, sono stata di nuovo testimone di una lettura davvero affascinante e meravigliosamente scritta e sviluppata, che mi ha fatto sognare a occhi aperti e immedesimarmi alla perfezione con la protagonista. Non so se riuscirò a rendere giustizia a questo libro con la recensione, però ci provo😉






Titolo: Il giardino dei segreti 
Autrice: Kate Morton
Editore: Sperling&Kupfer
1° edizione: 2008
1° edizione italiana: 2010
Genere: Narrativa/Avventura
Pagine: 590
Letto in formato ebook









La mia opinione

È il 1913 e sulla costa dell'Inghilterra una nave è pronta a salpare per l'Australia: a bordo, tra i passeggeri in cerca di fortuna e i rudi marinai intenti alle manovre, una bambina di quattro anni, Neil, stringe il prezioso libro di favole che le ha regalato la misteriosa Autrice, Eliza Makepeace. Che dovrebbe prendersi cura di lei, ma l'abbandona sul ponte. Distratta dalle attenzioni di un bimbo più grande che la invita a giocare, Neil non si accorge che il rombo dei motori si fa più incalzante, e la nave lascia il molo diretta verso il mare aperto. Dopo una traversata che sembra infinita, quando il transatlantico arriva a destinazione, la piccola si ritrova sperduta nel porto di Maryborough: è smarrita, non ricorda il suo nome e tutto ciò che le è rimasto è una valigina bianca che contiene qualche vestito e quel bellissimo libro di fiabe. Per Hugh, il capitano del porto, quella delicata creatura pare piovuta dal cielo, a consolare lui e la moglie della loro sterilità. Da quel momento sarà sua figlia. Solo la sera del suo ventunesimo compleanno Neil apprende dal padre il segreto delle sue origini e la sua vita cambia per sempre.

In un primo momento ci innamoriamo della piccola e dolce Nell con un radioso futuro davanti a sé, per poi ritrovarla subito dopo già adulta, una nonna un po' scontrosa e assente, alla ricerca quasi ossessiva della sua vera famiglia. Ma nonostante la ricerca duri una vita, questa non basta, ed ecco che un'eredità così pesante viene lasciata a sua nipote, Cassandra, la seconda donna di questa storia a cui mi sono affezionata per la forza di carattere e per un passato difficile, che le ha lasciato grandi traumi.

Cassandra decide di ripercorrere a ritroso i passi della nonna, nella bella e malinconica Cornovaglia, per svelare il mistero delle sue origini e capire così perché una bambina di 4 anni venne abbandonata su una nave e da chi. In questo modo viene alla scoperta dell'esistenza dell'Autrice, una donna vissuta a inizio '900, conosciuta per le sue bellissime fiabe per bambini, ma legata a Cassandra e a Nell in modo molto più stretto di quel che sembra.

Comincia così un'avventura di suspense e mistero raccontata da tre diversi punti di vista: da Cassandra ai giorni nostri, da Nell negli anni '70, e dall'Autrice a inizio XX secolo. Tre diverse epoche storiche collegate da oscuri segreti e legami di parentela che troveranno un soluzione solo nelle ultime pagine.

Non ho fatto alcuna difficoltà a seguire tutte e tre le voci, con i diversi cambi di scena e le diverse personalità in rilievo. Chi ho amato di più? Impossibile scegliere. La Morton è abilissima nel creare un forte legame tra il lettore e il personaggio. Cassandra, Nell ed Eliza sono diverse una dall'altra e vivono situazioni molto differenti, ma dire quale di queste sia la più interessante è quasi impossibile. 

Certo, vivere nell'epoca di Eliza, in un cottage al limitare di una scogliera, nascosto da un giardino segreto e immerso nella natura, sarebbe fantastico, ma anche ritrovare Cassandra, quasi un secolo dopo, proprio in quel cottage, ormai abbandonato e polveroso, è un'esperienza che non scarterei.

Intorno a loro gravitano poi altri personaggi secondari. Ma è con Eliza che si presentano degli antagonisti degni di questo nome. La crudele zia Adeline, l'ambiguo zio Linus, la dolce ma infelice cugina Rose e il suo arrendevole marito. Le loro vite, intrecciate a quella dell'Autrice, porteranno la piccola Nell a crescere senza conoscere le proprie origine e la forte Cassandra a chiudere un cerchio lungo un secolo.

La prima lettura di quest'anno si è rivelata straordinaria. Le emozioni che ho provato mentre leggevo, e dopo che chiudevo il libro, sono state davvero travolgenti. Conoscere la fine della storia mi ha sollevata, ma non poter più essere in compagnia di Eliza, Nell e Cassandra, e delle atmosfere che si portavano dietro, è stata dura per i primi giorni. Riuscire a provare queste sensazioni per dei personaggi fittizi è pura pazzia, lo ammetto, ma Kate Morton riesce davvero a spingermi fisicamente nelle sue storie e a tenermi ancorata là dentro, nonostante intorno a me la realtà continui ad andare avanti. 


Il giardino dei segreti è un romanzo incredibile. Mi ha sconvolta, mi ha appassionata, mi ha scosso, mi ha solleticato l'immaginazione, mi ha dato certezze e poi me le ha tolte! Nonostante l'avessi già reputata incredibile l'anno scorso con Una lontana follia, con questo romanzo ha ottenuto una nomina a mia autrice preferita!!
Se volete evadere. Se volete ispirazione. Se cercate emozioni. Leggete questo romanzo!



martedì 11 dicembre 2018

Christmas Book&Food | Recensione + dolce natalizio


Buon martedì carissimi amici,
come promesso oggi il progetto Christmas Books&Food prosegue con altre due tappe. Una è la mia, l'altra potete trovarla da Alice sul blog Some books are.
Come vi avevo già anticipato, questa splendida iniziativa natalizia, creata da Susy ed Ely, vuole unire una nostra lettura di Natale con un piatto, una ricetta o un cibo che più amiamo gustare durante queste feste.

Per me non è stato difficile scegliere di cosa parlarvi, anzi questo progetto capita proprio a pennello per raccontarvi questo mio particolare momento natalizio.
Da una settimana a questa parte la mia vita lavorativa (e anche tutto il resto) è stata scombussolata da un nuovo evento, che vi racconterò con il "food". Ma andiamo per ordine. Il libro che ho letto è stato un fulmine a ciel sereno, in senso positivo per fortuna. Non potevo scegliere niente di più bello e natalizio e, se lo conoscete, sarete sicuramente d'accordo con me.

Il libro che ha reso speciale questo Natale 2018 è


Il tredicesimo dono 
di Joanne Huist Smith


Natale è alle porte e la famiglia Smith sta vivendo questo periodo in maniera molto sentita. La recente morte del marito di Joanne, l'autrice, condiziona in modo angoscioso la bella famigliola e le felici tradizioni natalizie, che tanto amavano seguire quando Rick era ancora vivo.
Ma la forza prorompente del Natale non cede il passo al disinteresse e al distacco, ed è così che, all’alba di una fredda mattina del tredicesimo giorno prima di Natale, un piccolo dono compare davanti la porta di casa Smith. E così accade giorno dopo giorno fino al 25 dicembre, sempre accompagnato dalla strofa della canzone The twelve days of Christmas

Inizialmente, solo la piccola di casa sembra interessarsi al mistero dei "cari amici" che lasciano loro i doni. Ma dopo qualche giorno tutto cambia e torna la serenità, così come la possibilità di andare avanti.


«Venite. Accompagnatemi. 
Vi racconterò il modo in cui la mia famiglia è cambiata per sempre.»

Il tredicesimo dono racconta una storia vera. Apre una finestra su ciò che è successo davvero all'autrice, che ha deciso di condividere un'esperienza importante che ha riportato la gioia nella sua famiglia in un momento non solo difficile da superare, ma anche da accettare, che poteva condurli per sempre alla deriva.
Più volte mi sono commossa leggendo la storia di questa particolare famiglia sull'orlo del baratro. Fin dalla prima pagina mi sono immedesimata nell'autrice, ma anche nei figli, privati della normalità in modo così crudele, ma resi più forti e spensierati dall'altruismo e dalla bontà che ancora può trovarsi nelle persone.

Insieme agli Smith, anche il lettore diventa partecipe della magia del Natale ritrovandosi troppo spesso con le lacrime agli occhi e sentendosi sfiorare il cuore dal dolore profondo e dal calore umano.


La stile narrativo di questo romanzo è tanto semplice quanto emozionante, perché rievoca perfettamente i sentimenti dei protagonisti e dona la forza necessaria per affrontare qualsiasi ostacolo noi possiamo incontrare sulla nostra strada.



Se pensavate di aver già avuto la necessaria dolcezza natalizia dal mio post, vi sbagliavate, perché il dolce arriva adesso!
Ciò che ho scelto come Christmas Food è la 

MERINGA NATALIZIA


una preparazione dolce a base di albume di uova e zucchero a velo, leggerissima e friabile, di origine francese, ma ormai acquisita anche in Italia grazie alla diversa preparazione dell'albume. 

Ho scelto proprio questo dolce perché da una settimana a questa parte ho aperto una panetteria nella mia città d'origine (o meglio, ne ho rilevata una già avviata), e come dolce di benvenuto il panettiere mi ha preparato diverse merighette a tema natalizio che mi sono piaciute tantissimo e che sto regalando ai clienti per farmi accettare dal quartiere! 😁 Una bella impresa vi assicuro, soprattutto perchè le cose da imparare sono tante e le cose da fare ancora di più! Ma questo è quello che ora mi riserva la vita. Vedremo come andrà!





Spero che il mio libro e il mio dolce vi siano piaciuti. Per seguire le altre tappe dell'evento potete seguire il calendario qui sopra. Intanto vi auguro felici giorni e un buon proseguimento...




venerdì 9 novembre 2018

Recensione | Una lontana follia di Kate Morton

Ormai ho capito che non mi piace solo raccontarvi l'opinione che mi sono fatta del libro che ho letto, ma che sento la necessità anche di riportare per iscritto il perché mi sono trovata a leggerlo e come abbiamo fatto a incontrarci. Non so, mi piace pensare che questo blog sarà visionabile per sempre e che potrò tra 30 anni ritornare qui e andarmi a leggere il perché e il come di un libro di cui magari non ricorderò assolutamente nulla. A voi non piacerebbe rileggervi e ritrovarvi tanti anni dopo? Una cosa del genere per me è elettrizzante!
Comunque, ho scelto di leggere Una lontana follia in modo abbastanza casuale. Non conoscevo Kate Morton e ora mi vorrei strozzare per questo, perché quest'autrice è un'abilissima scrittrice che chiunque ami le storie d'amore non può non conoscere!
In questo periodo potete trovare su altri blog le recensioni del suo ultimo libro, La donna del ritratto, che mi hanno piacevolmente incuriosita. Ma cercando nella mia solita biblioteca virtuale non ho trovato quest'ultimo lavoro bensì tutti gli altri. Dalle varie trame quello che mi ha colpito di più è stato proprio questo, e devo dire che mai scelta più casuale fu azzeccata!





Titolo: Una lontana follia (The distant hours)
Autrice: Kate Morton
Traduttrice: A. E. Giagheddu
Editore: Sperling&Kupfer
Anno di pubblicazione: 2011
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 563
Letto in formato ebook








La mia opinione

Edie Burchill ha un'anima appassionata e un bruciante amore per i libri. Forse per questo non capisce sua madre Meredith, una donna fredda, scostante e silenziosa, che ha passato una vita intera assorta in pensieri che solo lei conosce. Ma un giorno a casa Burchill arriva una lettera con il timbro di cinquant'anni prima: sulla busta, l'indirizzo di Milderhurst Castle, la dimora di campagna dove Meredith, sfollata da Londra, trovò accoglienza quando aveva tredici anni. Di fronte a quella lettera ingiallita dal tempo, Meredith è sconvolta. E la figlia comprende che sua madre nasconde un segreto. È così che Edie comincia un viaggio nel passato di quella donna che non ha mai conosciuto davvero; un viaggio che inizia proprio dall'imponente castello ormai in rovina, con il suo giardino vasto e impenetrabile, dove Meredith ha vissuto i giorni che hanno segnato il suo destino. Il castello è ancora abitato dalle tre figlie del famoso scrittore Raymond Blythe, allora giovani e bellissime, con una vita piena di promesse davanti a sé. Ma di quelle promesse la vita non ne ha mantenuta nessuna, e loro oggi non sono che tre ombre, prigioniere di una lontana follia, destinate a vagare senza pace tra i corridoi dell'antica dimora. Un luogo che, scoprirà Edie, porta impresso il ricordo di un incendio rovinoso, e di una morte che non ha mai trovato un senso. Solo immergendosi nei misteri di Milderhurst Castle, Edie potrà liberare sua madre da ciò che la opprime. Imparando, finalmente, a volerle bene.



Ogni tanto ripenso a quella borsa, e alle centinaia di missive d'amore, di bollette da pagare, di biglietti d'auguri, di letterine di bambini che mischiati insieme sussurravano i loro messaggi nell'oscurità. E aspettavano che qualcuno si accorgesse di loro. Sapete come si dice, vero? Una lettera trova sempre il suo lettore. Prima o poi, piaccia o no, le parole riescono in qualche modo ad arrivare alla luce, a svelare i loro segreti. 






venerdì 26 ottobre 2018

Recensione | Come fermare il tempo di Matt Haig + Ebook gratis

Buon venerdì a tutti.
Sto passando una settimana un po' pesantina e non vedo l'ora che finisca. Le giornate sono lunghe e piene di cose da fare e spostamenti che a fine giornata pesano sulle mie vecchie ossa :) 
Il week end sembra ancora e i tempi di ripresa tra una notte e l'altra non funzionano come dovrebbero. La mattina cammino come uno zombie! Per fortuna la prossima settimana è settimana di vacanza e questa cosa mi fa comunque essere ottimista! Riposo, letture, passeggiate, castagne e cioccolata calda, poi Halloween, e come sempre non so cosa fare.
Qui a Torino ci sono un sacco di eventi per questo particolare giorno, ma eliminando le discoteche e i luoghi dove si balla e basta l'offerta scende un po' di numero. Ho comunque trovato un paese che viene adibito interamente a festa di Halloween e organizza momenti terrificanti e stand carini per passare una nottata all'insegna dell'horror e della paura. Vedremo! Magari scapperà qualche foto e capirete che fine ho fatto!

Oggi volevo parlarvi di una mia recente lettura, un libro uscito da poco qui in Italia, che ho scelto di leggere per la trama e per l'argomento trattato, ovvero il tempo che non passa per tutti nello stesso modo. Inizialmente pensavo si trattasse di una sorta di manuale che spiegava qualche cretinata su come sembrare più giovani (!!!), invece è un vero e proprio romanzo con tanto di bella storia. Spero vi piaccia la mia recensione.

Per l'occasione, ho deciso di mettervi a disposizione l'ebook del romanzo, in formato epub, così che se volete potete leggerlo e farmi sapere se vi è piaciuto. Lo trovate alla fine della recensione.


Titolo: Come fermare il tempo 
(How to stop time)
Autore: Matt Haig
Traduttrice: Silvia Castoldi
Editore: Edizioni e/o
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 311
letto in formato ebook






La mia opinione

Pensate a un uomo che dimostra quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. 
Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. 
Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. 
Tom deve ad ogni costo difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi.

Tom è quindi nato nel lontano 1569 (o giù di lì). Tutti coloro che amava sono morti e per alcuni di essi la colpa è sua. Il fatto di poter vivere così a lungo è per lui una maledizione, una disfunzione, e non riesce a cogliere il lato bello della cosa. E io avrei voluto ammazzarlo, sinceramente! Cosa non darei per vivere nei secoli e vedere il mutamento delle cose intorno a me.

Ma è anche vero che veder morire i propri cari e non poter stabilire legami duraturi con le persone normali è un bel problema. Per questo Tom è un personaggio molto sofferente, non privo di forti sensi di colpa, debolezze e insicurezze, che più volte metteranno in dubbio la sua vita. Eppure in questa sua maledetta vita ha uno scopo: ricercare ciò che davvero gli è più caro e non lasciarselo sfuggire per nessuna ragione al mondo. Solo questo riesce a portarlo avanti nei secoli, affrontare i grandi cambiamenti della storia e non lasciarsi andare nell'oblio della frustrazione.

Ad aiutarlo in tutto questo ci sono altre persone come lui, che al contrario di Tom pensano che l'invecchiare lentamente sia una benedizione e un modo di vivere con diversi vantaggi. Ed è così che Tom ritorna a Londra, nei posti dove nel 1500 girava con sua madre per le vie puzzolenti della contrada o dove suonava per Shakespeare, cercando di ragranellare qualche soldo. 

Tutto il romanzo è una piccola chicca, perché, andando avanti e indietro nel tempo attraverso i ricordi del protagonista, possiamo essere testimoni dei vari periodi storici in cui Tom ha vissuto. Nel 1600 c'erano i processi alle streghe e la peste. Nel 1700 le spedizioni per mare e posti da scoprire e colonizzare. Nell'800 i medici sapientoni e le nuove scoperte. Mentre nel '900 le persone cominciano a divertirsi in diversi modi e la vita cambia drasticamente in meglio ma anche in peggio.

Suoni, colori, odori, tutto ci viene descritto in modo accurato, affascinante ma mai noioso o troppo descrittivo. Per me è stato facile immaginarmi la Londra del XVII secolo e poi quella del XIX. Bellissimo e stimolante. Ma non crediate che tutto si esaurisca qui perché le difficoltà sono dietro ogni angolo.

E poi c'è l'amore e tutte le conseguenze che questo sentimento porta con sé. Come fermare il tempo offre molti spunti di riflessione sia sul tempo che passa, sia sulla necessità di amare qualcuno, della paura di perderlo o di essere la causa delle sue sofferenze.

Ho finito questo libro da diversi giorni e dopo questo tempo di riflessione posso dire che mi è piaciuto tantissimo, una lettura davvero azzeccata, che vi consiglio con sicurezza. Inoltre, lo stile dell'autore riesce fin da subito a catturare il lettore e renderlo partecipe dell'angoscia del protagonista, dei suoi successi e delle difficoltà che incontra. Tutto ciò che ci viene raccontato prende vita!


***
Volete leggere l'ebook di Come fermare il tempo di Matt Haig, allora clikkate la cover e scaricate ovunque vogliate l'epub gratuito. Per leggere questo formato vi servirà l'apposito programma Adob Digital Edition, anche questo facilmente scaricabile gratuitamente sui vostri dispositivi direttamente dal sito produttore. Questa copia non ha l'intento di pubblicizzare nessuno ed è offerta da me come regalo a chiunque voglia leggere l'ebook. Per qualsiasi problema contattatemi.





Cosa ne pensate di questo libro? L'avete letto, pensate di farlo o non è il vostro genere? Avete apprezzato la possibilità di scaricare l'ebook? Spero in futuro di potervene regalare altri, ma per ora è tutto, quindi fatemi sapere i vostri pareri... 
Vi auguro un buon proseguimento di giornata...



lunedì 16 luglio 2018

Review Party | Tre giorni d'inverno di Serena Vis



Buon lunedì carissimi lettori!
Anche se siamo in piena estate, qui a Torino c'è un bel fresco e quasi quasi minaccia la tempesta, che già abbiamo avuto nei giorni scorsi! Pertanto, la recensione di oggi nonostante richiami nel titolo l'inverno può sembrare che cada a pennello! Ho avuto il piacere di leggere Tre giorni d'inverno grazie al blogtour organizzato dalla casa editrice Literary Romance, che ringrazio per l'invio dell'ebook!


Uscita: 2 aprile 2018
Genere: Romance
Pagine: 236
Prezzo: E-book 2,99 euro
Cartaceo 12,90
Editore: Literary Romance


Trama

Giulia si è appena trasferita in un paese collinare in provincia di Piacenza, ha da poco ristrutturato una vecchia casa in stile Liberty e può egregiamente vivere del suo lavoro di scrittrice. Si è appena lasciata alla spalle una relazione instabile, fredda e vuota come una pagina bianca e l’unico desiderio che ha è quello di ricominciare da zero, ripartendo proprio da se stessa. Ma ha bisogni di mettersi alla prova. L’occasione le si presenta in un pomeriggio gelido. Lì, tra la boscaglia, incontra Chris, musicista di una nota band nazionale. A causa di un guasto alla macchina, e a un imbarazzante incidente di percorso, Giulia si sente in dovere di aiutarlo, però è venerdì pomeriggio, il crepuscolo incombe e il meccanico più vicino si trova a fondo valle. Giulia è consapevole della propria follia, ma spinta dall’istinto decide di ospitarlo. Che male potrebbe farle, in fondo? Lo conosce da quando aveva sedici anni… E poi Chris ha quella luce negli occhi, quella che sa di sconfitta, di lotta interiore, di aspettativa disillusa. Vuole aiutarlo. Trascorrono un’amichevole serata insieme e, poco prima che la notte scenda, Chris si ritrova a rubarle un bacio nella confortevole biblioteca della casa, mentre all’esterno infuria la bufera. Basteranno tre giorni per innamorarsi, per far luce su se stessi? E cosa nasconde il famoso cantate tanto da essere stato indotto a fuggire dalla band, ad aver lasciato incompleto l’ultimo album? Vivono intensamente l’amore che nasce, l’attrazione che divampa. Insieme stanno bene, si appagano, sono felici. Due anime che si sono ritrovate per consolarsi, per cicatrizzarsi le ferite a vicenda senza pretendere nulla in cambio perché niente è per sempre e lo sanno. Soprattutto quando dovranno dirsi addio.


Recensione

Quando ho visto la copertina e letto la trama mi sono innamorata subito del nuovo romanzo di Serena Vis. Impossibile non farlo! 
Tra le colline del piacentino, in un luogo quasi sperduto e incantato, troviamo Giulia, una famosa, seppur giovane, scrittrice, che ha deciso di rifugiarsi in questo bellissimo paesaggio per fuggire dalla vita frenetica e, soprattutto, da un periodo abbastanza problematico.

Ripartire da zero non è facile, ma l'inaspettato incontro con Chris cambia le cose in poco tempo. Nonostante non lo conosca, lo ospita a casa sua per tre giorni. Chris, cantante di successo bello e affascinante, sembra che conduca una vita apparentemente perfetta, ma la sensibilità di Giulia è talmente forte da riuscire a vedere sotto la sua maschera.
I sentimenti negativi erano cresciuti dentro lui, dapprima lentamente, come una malerba nascosta, e poi rigogliosamente fino a invadere tutto quanto. Rabbia.

Il tempo insieme passa in fretta grazie alla sorprendente affinità che li accomuna. I problemi, che pochi giorni prima li assediavano con forza, spariscono del tutto lasciando solo due anime tormentate con una speciale empatia a riprendersi poco per volta ciò che credevano aver perduto per sempre. 

giovedì 28 giugno 2018

Recensione | Quando eravamo eroi di Silvio Muccino

Da una vita e mezza non scrivevo sul blogghettino ma ho avuto una validissima giustificazione: ho cominciato a leggere la Ferrante, L'amica geniale, e non mi sono più fermata. Ho fatto fuori tutti e quattro i libri in meno di un mese e non ho voluto pensare ad altro!! Vi assicuro che immergendomi in quel modo in quella saga mi sono estraniata dalla realtà e mi sono persa in un limbo. Ora però ho concluso quindi ritorno alle recensioni e alla vita vera.
Il libro che recensisco oggi l'ho letto oltre un mese fa, quindi non è un'opinione a caldo ma ben ponderata. Ho conosciuto finalmente un Silvio Muccino scrittore che mi è piaciuto davvero tanto. Il suo stile, se tutta farina del suo sacco, è proprio ben riuscito. La storia che racconta è stata per me originale e piena di sentimento. Ho cominciato a leggere questo libro più per l'autore che per ciò che poteva aver scritto e mi sono ritrovata a dimenticarmi quasi subito del primo per immergermi completamente nella seconda.


Titolo: Quando eravamo eroi
Autore: Silvio Muccino
Editore: La Nave di Teseo
Pubblicato l'8 marzo 2018
Genere: Narrativa italiana
Pagine: 236
Letto in formato ebook
Dal 16-05 al 18-05







Recensione

Questo libro mi è davvero piaciuto. Non solo per lo stile, il ritmo, i personaggi e la trama, ma per la forza che si sprigiona da ogni pagina. Il fatto che 5 amici si incontrino dopo 15 anni e che tutti loro abbiano speranze, illusioni e rancori da tirare fuori al momento opportuno, mi ha fatto capire e conoscere meglio l'autore.
Silvio Muccino oltre ad essere attore, regista, scenneggiatore (e insomma suo padre è un dirigente Rai, che doveva fare?!) è figlio di una famiglia infelice, come lui stesso ha ammesso in un'intervista. Questo libro sembra il racconto di come l'autore sia caduto e poi risalito

Alex ha 34 anni e dopo 15 anni di assenza invita per tre giorni i suoi migliori amici del liceo nella casa che per anni era stata un loro rifugio. 
Il bisogno di rivederli nasce dalla necessità di mettere la parola fine a qualcosa cominciato molti anni prima. Per farlo deve avere intorno a sé le persone a lui più care. 

Rodolfo, Eva, Melzi e Torquemada sono oggi uomini e donne con i classici problemi degli adulti, ma quando erano ragazzi, o meglio quando con loro c'era Alex, erano unici, originali, "alieni", che nulla poteva fermarli. 
Ritrovandosi, gli alieni si scopriranno diversi perché cresciuti, eppure ancora dipendenti da Alex e capaci di fare quello che pensavano fosse impossibile per loro. 

Ti amo così tanto che non mi basta averti. 
Vorrei essere te.

Questa frase, davvero tanto bella, riassume il sentimento che tutti gli alieni provano nei confronti di Alex. Proprio questo personaggio mi è piaciuto tantissimo perché è così originale, ipnotico, misterioso, ma anche e soprattutto fragile e bisognoso di amore.

Il tema alla base del romanzo, su cui l'autore sembra voler passare uno spesso strato di evidenziatore giallo, è la diversità che una persona può scoprirsi dentro in ogni periodo della sua vita. 

C'è chi non si sente in grado di poter raggiungere degli obiettivi, chi vorrebbe poter assimilare i tratti caratteriali o estetici di un'altra persona e chi si sente incompreso da chiunque. La diversità è ovunque e ha parecchie forme, ma la nostra società tenta ancora di ostacolarla e sottometterla alla norma. 

Con questo libro, Muccino è riuscito a descrivere molto bene la frustazione e la paura di cui si cade vittima quando non si viene accettati per quello che si è o si ha paura di mostrarsi.

La storia ci viene mostrata in sequenza da tutti i protagonisti. L'autore dà spazio a ciascun alieno così che possa raccontare il bene e il male di quell'amicizia così fuori dagli schemi. La fine non mancherà di stupire e di commuovere. Ciò che mi ha fatto capire è che non bisogna mai disperare del fallimento, perché è da quello che ci viene data la possibilità di risalire


Leggetelo, ve lo consiglio!!

venerdì 2 marzo 2018

Recensione | Le scarpe rosse, 2° libro della serie "Chocolat"




Non so voi, ma quando un libro mi piace, il film ricalca bene le pagine di carta, gli attori sono quelli giusti e l'autrice, bè, ti garba parecchio, io vado veramente in fissa, cioè tutto il mondo comincia a ruotare intorno a quell'unico libro e ai suoi personaggi! E così era accaduto con Chocolat
Vi ricordate quel bel film dove la cioccolataia aveva particolari doti magiche con cui aiutare la gente che entrava nel suo negozio, offrendo loro il cioccolatino giusto? (La recensione completa è QUI). A ostacolarla c'erano i perbenisti che vedevano in una donna sola, indipendente, con una figlia altrettanto fuori dalle righe, un pericolo di sovvertimento sociale. Ma a inseguire madre e figlia erano anche le "Anime belle" o "l'Uomo nero", come Vianne Rocher chiamava i suoi problemi.
Se alla fine di Chocolat (il libro) Vianne e Anouk partono alla ricerca di altre magie e altre avventure, in Le scarpe rosse le troviamo totalmente cambiate. Niente più magia, niente più passione per la vita e per le persone. Il cioccolato è semplice cioccolato. Ma qualcosa deve pur accadere no?



Titolo: Le scarpe rosse
Autrice: Joanne Harris
Traduttrice: Laura Grandi
Serie: Chocolat
Editore: Garzanti
Pubblicato nel 2012
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 492
Letto in formato cartaceo
Dal 2-02 al 12-02-2018








Sono passati 4 anni da quando Vianne e Anouk hanno lasciato il paesello francese del sud, che le aveva adottate con non poche difficoltà a causa del curato e delle dicerie sul loro conto.
Quando il vento del cambiamento si era di nuovo alzato, Vianne aveva capito che era ora di rifare i bagagli e reinventarsi di nuovo. Nuova vita, nuova identità e nuove persone da aiutare, ma le cose non vanno sempre come uno crede, e a inizio del 2° libro troviamo una Vianne invecchiata dentro, senza quell'aurea di magia che l'aveva contraddistinta per tutto il 1° libro.

venerdì 19 gennaio 2018

Recensione | Non ditelo allo scrittore

Dopo un bel po' di tempo torno con una recensione super entusiasmata per una scrittrice di cui avevo molto sentito parlare, ma che non avevo ancora conosciuto di persona. Alice Basso mi ha stupito davvero in positivo con il suo stile frizzante e ironico, senza essere mai ripetitva o cadere nella più scadente banalità, come avevo constatato in altri romanzi molto commercializzati, ma di pochissimo spessore, come ad esempio Guida astologica per cuori infranti.
Addirittura ho rimandato per parecchio tempo la lettura di Non ditelo allo scrittore, nonostante il titolo mi ispirasse, perchè ero rimasta parecchio scioccata dalle indecenze pubblicate dai grandi editori nell'ultimo periodo. E invece, ho trovato un libro che mi ha tenuto vera compagnia, mi ha intrigato, incuriosito e spinta a smuovere i neuroni per capire cosa sarebbe successo nelle ultime pagine.




Titolo: Non ditelo allo scrittore
Autrice: Alice Basso
Editore: Garzanti
Pubblicato il 18 maggio 2017
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 316
Letto in formato ebook
Dal 3-01 al 14-01-2018









La prego, prof. inizi a fare lezione. 
Ci porti con sé nel mondo della letteratura, 
perché per oggi della realtà 
ne ho veramente piene le palle.


mercoledì 3 gennaio 2018

Recensione | Espiazione



Un mese intero per finire questo romanzo!! Non è brutto eh... anzi ha una bellissima storia, ma l'autore come già mi aveva dimostrato ne La ballata di Adam Henry ha uno stile troppo descrittivo e rindondante, che annoia! E anche stavolta non si è smentito. Ma la storia raccontata, però, credetemi... è davvero da leggere... o se non vi volete sorbire il romanzo potete anche solo guardarla con il film, dove una bella Keira Knightley e un bel James McAvoy sono i protagonisti principali!


lunedì 18 settembre 2017

recensione | I MISTERI DI CHALK HILL















Quella notte la luna sembrava sbiadita. La donna camminava sul prato ancora umido per la pioggia, sfiorando l’altalena appesa all'olmo per poi scomparire tra gli alberi che circondavano la casa come guardie silenti. Il vestito strusciava per terra, l’orlo era sporco di fango e i sassolini le pungevano i piedi scalzi, ma lei avanzò incurante, spalancò la porta di ferro che si apriva sul muro di cinta, e come un automa seguì il sentiero inoltrandosi nella foresta.
Il silenzio era assoluto, come se tutti gli esseri viventi si fossero nascosti per sfuggire alla luce pallida della luna. Poi un fruscio... forse un topo che guizzava tra le ultime foglie d'autunno. Per il resto, solo i suoi passi sul terreno morbido. [...]
Appena gli alberi si diradarono, si fermò e fece un respiro profondo. Sollevò la testa e guardò in alto, verso il cielo, verso la luna. Poi allargò le braccia, come ad accogliere la notte.




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