non c’è cosa più bella di terminare
un ottimo libro e poter iniziare subito il seguito. In questo modo non solo si
ha ancora ben in testa lo svolgimento della storia con tutti i personaggi e gli
oggetti annessi, ma si è ancora profondamente radicati nello spirito del libro.
È infatti risaputo che noi, accaniti lettori, divoratori di libri e annusatori di pagine,
entriamo nella narrazione con tutto il nostro essere. Ci vediamo al posto degli
eroi, cominciamo a pensare come loro, ci stanno antipatici i loro nemici,
stiamo con l’ansia fino a quando non sappiamo che gli è successo, speriamo che
si innamorino o vengano ricambiati dal personaggio che vogliamo noi... insomma,
siamo un po’ folli, soprattutto per chi non riesce a comprendere questo ‘vizio’ della lettura. Tuttavia, quelli strani sono proprio coloro che non leggono
e che non si appassionano. Come dice il grande Eco infatti:
“Chi
non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà
vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia,
quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità
all'indietro”
Sagge
parole!