il libro che recensisco oggi è un romanzo che coinvolge le peculiarità del poliziesco unite a quelle del libro storico. L’ho letto alcuni anni fa ma l’ho voluto rileggere per annoverarlo tra le possibili letture da fare assolutamente una volta nella vita! Premetto, però, che la storia è quanto mai ordinaria, già letta, vista e sentita da altre parti.
Ciò che invece maggiormente mi ha colpito è l’aspetto storico di questo romanzo. Sì perché una delle vicende che trovo realmente interessante è il processo d’indipendenza che portò gli Stati Uniti a svincolarsi dalla casa madre inglese. In Se fossi una strega, avevamo lasciato gli Indiani d’America ormai consapevoli della sempre più numerosa e costante presenza dell’uomo bianco nei loro territori.
Ne Il Circolo Dante, invece, la colonia inglese è cresciuta e prosperata; gli abitanti non si sentono più inglesi ma americani e per questo vogliono tagliare il cordone ombelicale che ancora li lega al Vecchio Mondo. Ovviamente i due romanzi non sono legati da nessun rapporto, ma è stato intrigante finire di leggere un preciso contesto storico e poi ritrovarselo 200 anni dopo in un’altra storia. Chiamiamola coincidenza più che azzeccata!
Ne Il Circolo Dante, invece, la colonia inglese è cresciuta e prosperata; gli abitanti non si sentono più inglesi ma americani e per questo vogliono tagliare il cordone ombelicale che ancora li lega al Vecchio Mondo. Ovviamente i due romanzi non sono legati da nessun rapporto, ma è stato intrigante finire di leggere un preciso contesto storico e poi ritrovarselo 200 anni dopo in un’altra storia. Chiamiamola coincidenza più che azzeccata!
Titolo: Il Circolo Dante
Autore: Matthew Pearl
Editore: Random House (2003)
Pagine: 534
Classificazione: Mistery novel
Sequel: L’ombra di Edgar
Abstract
Un gruppo di famosi intellettuali di Harvard, capeggiati dal poeta Longfellow e aiutati dal rinomato editore Fields, stanno mettendo insieme le loro forze per tradurre la Divina Commedia, opera ancora del tutto sconosciuta nell’America del 1865. Ma la società aristocratica americana, rappresentata dalla protestante e conservatrice università di Harvard, cerca in tutti i modi di impedirne la pubblicazione. Questo, però, non è niente rispetto a cui il Circolo Dante sta andando incontro col suo progetto di traduzione. Boston, infatti, è diventata scena di efferati assassini che portano tutti un marchio di provenienza: l’Inferno di Dante. I membri del Circolo metteranno in campo tutto il loro sapere sul poeta fiorentino per scoprire l’identità dell’assassino e guidare l’America verso quei sentimenti di stima e rispetto, i quali, in seguito, celebreranno Dante come in nessun altro luogo.
Recensione
Nel complesso mi è piaciuto molto il libro ma non sono stata catturata dalla storia. La trama, come ho già detto, l’ho trovata banale: chi ha letto Dan Brown o ha visto il film Seven, sa di cosa parlo. L’elemento di originalità sta comunque nell’aver introdotto Dante e i suoi gironi infernali: infatti, gli omicidi ricalcano i tormenti inflitti alle anime torturate nell'Inferno dantesco attraverso l’applicazione della legge del contrappasso.
H. W. Longfellow |
Ciò che invece mi ha attratta [come un’ape sul miele] è stato il contorno alla storia principale: a partire dal trafiletto giornalistico del 1989, nel quale viene divulgata la notizia della scoperta di un particolare insetto creduto estinto mezzo secolo prima, fino alle notizie riguardanti l’America di metà ‘800.
La scrittura di Pearl è stata per me uno stimolo a continuare nella lettura, sia perché la narrazione viene riferita tanto dal racconto fatto in terza persona quanto dai dialoghi diretti, rapidi e concisi, sia perché di pagina in pagina inserisce informazioni interessanti a proposito del modo di vivere dei letterati del tempo, del loro modo di pensare, della società editoriale e letteraria ecc. Tutte cose di cui sono un’avida studiosa, e di cui vi faccio una testa tanta, lo so, scusate!!!
O. W. Holmes |
Dicevo, quindi, che l’autore scrive bene, ma ogni tanto inserisce talmente tanti nomi che ci si perde un po’. Soprattutto cita giornali, case editrici, autori e personalità dell’epoca che io non conoscevo e di conseguenza ho faticato a seguire e comprendere pienamente alcuni discorsi diretti; ciò comunque non mi ha precluso la comprensione della storia. Credo, pertanto, che alcune informazioni storiche siano state riportate dall’autore più per apparire esperto conoscitore del campo, che per un utile intenzione.
Prima di cominciare a leggere il libro ero andata in cerca di opinioni di altri lettori per farmi un’idea generale. Tantissimi sconsigliavano il libro perché noioso, lento ecc.
Così non è stato per me. Nonostante l’idea dell’autore non luccichi di originalità, penso comunque che la storia sia stata ben sviluppata, così come la caratterizzazione psicologica dei personaggi. Durante la lettura mi sono talmente immedesimata da sentirmi un membro del circolo. E se è mai accaduto anche a voi sapete bene che una volta finito il libro ci si sente persi e malinconici perché è come se si perdessero degli amici con i quali si è condiviso tante belle cose. (Pazzia? Forse!)
J. R. Lowell |
All’interno della storia c’è un personaggio storico molto importante: il poliziotto Nicholas Rey. Nonostante il nome sia fittizio, ci fu davvero in quegli anni il primo agente di colore la cui emancipazione cominciò con la guerra civile. Per lui non era possibile portare armi né farsi rispettare come poliziotto essendo ancora bollato come “negro”. Longfellow e altri letterati furono, a tal proposito, strenui difensori dei diritti delle persone di colore e accesi promotori della lotta alla schiavitù.
Il Circolo Dante e i suoi membri hanno realmente portato Dante in America. Oggi il circolo è conosciuto col nome di Dante Society ed è una tra le più prestigiose associazioni di dantisti del mondo.
J. T. Fields |
Longfellow e i suoi costituirono il Circolo nel 1862. Gli incontri del circolo si tenevano sempre di mercoledì a casa del poeta Longfellow. La prima traduzione inglese dell’intera Divina Commedia venne portata a termine dagli stessi nel 1867.
Anche nella realtà andarono incontro a non pochi ostacoli causati dal forte spirito conservatore americano, il quale rifiutava l’immissione della letteratura estera, in particolar modo di quella italiana la cui lingua era la lingua degli immigrati, cioè di coloro che rubavano il lavoro e creavano disordini sociali.
A mio parere, leggere libri che romanzano vicende studiate a scuola, su uggiosi testi scolastici, ha il vantaggio, per alcuni, di rivalutare personaggi e fatti che fino a quel momento erano stati semplici nozioni piantate nella cocuzza con forza. E questo, per me, ha riguardato tanto Dante quanto la storia americana (e basta con questa storia!!).
Quanto sarebbe bello poter fare una cosa del genere su un blog. Non tanto per il risultato, quanto per la cooperazione e la condivisione tra persone sconosciute ma accomunate da uguali passioni e interessi. Nascerebbero amicizie, affiatamenti, stima reciproca e sicuramente disaccordi, ma sarebbe ugualmente bello e stimolante.
Ho letto questo libro poco più di un anno fa. Ricordo che all'inizio non mi aveva colpito molto a causa del ritmo un po' lento, sebbene la situazione fosse sembra dubbio interessantissima (anche perché c'è un fondo di verità). I riferimenti a giornali e personaggi non sono pochi, è vero, ma pian piano la storia diventa più avvincente. Personalmente adoro poi i contrappassi danteschi. Si vede che l'autore ha curato l'aspetto storico, amalgamandolo con considerazioni filosofiche. Nel complesso, il libro mi è piaciuto e credo mi piacerebbe leggere qualcos'altro dell'autore. Diciamo però che più che lo stile, ambientazioni, idea e fattore dantesco hanno fatto la differenza.
RispondiEliminaP.S: Sono il tuo decimo lettore ;)
Sono della tua stessa idea. Non è tanto il contenuto quanto il contorno che rendono il libro bello! Comunque grazie per esserti iscritto, spero di arrivare anche io ai 200...prima o poi!!!;)
EliminaHo questo romanzo in libreria da tanto, tantissimo tempo, ma non mi ha mai ispirato più di tanto e onestamente non sapevo nemmeno avesse un seguito.
RispondiEliminaLa tua recensione mi ha incuriosita, qualcosa nell'atmosfera e nell'ambientazione che ha attirato la mia attenzione. Magari finirò per metterlo in TBR :3
Fa parte di quei libri che o ami o odi!!! Spero ti piacerà...secondo me vale proprio la pena leggerlo:)
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