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venerdì 9 novembre 2018

Recensione | Una lontana follia di Kate Morton

Ormai ho capito che non mi piace solo raccontarvi l'opinione che mi sono fatta del libro che ho letto, ma che sento la necessità anche di riportare per iscritto il perché mi sono trovata a leggerlo e come abbiamo fatto a incontrarci. Non so, mi piace pensare che questo blog sarà visionabile per sempre e che potrò tra 30 anni ritornare qui e andarmi a leggere il perché e il come di un libro di cui magari non ricorderò assolutamente nulla. A voi non piacerebbe rileggervi e ritrovarvi tanti anni dopo? Una cosa del genere per me è elettrizzante!
Comunque, ho scelto di leggere Una lontana follia in modo abbastanza casuale. Non conoscevo Kate Morton e ora mi vorrei strozzare per questo, perché quest'autrice è un'abilissima scrittrice che chiunque ami le storie d'amore non può non conoscere!
In questo periodo potete trovare su altri blog le recensioni del suo ultimo libro, La donna del ritratto, che mi hanno piacevolmente incuriosita. Ma cercando nella mia solita biblioteca virtuale non ho trovato quest'ultimo lavoro bensì tutti gli altri. Dalle varie trame quello che mi ha colpito di più è stato proprio questo, e devo dire che mai scelta più casuale fu azzeccata!





Titolo: Una lontana follia (The distant hours)
Autrice: Kate Morton
Traduttrice: A. E. Giagheddu
Editore: Sperling&Kupfer
Anno di pubblicazione: 2011
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 563
Letto in formato ebook








La mia opinione

Edie Burchill ha un'anima appassionata e un bruciante amore per i libri. Forse per questo non capisce sua madre Meredith, una donna fredda, scostante e silenziosa, che ha passato una vita intera assorta in pensieri che solo lei conosce. Ma un giorno a casa Burchill arriva una lettera con il timbro di cinquant'anni prima: sulla busta, l'indirizzo di Milderhurst Castle, la dimora di campagna dove Meredith, sfollata da Londra, trovò accoglienza quando aveva tredici anni. Di fronte a quella lettera ingiallita dal tempo, Meredith è sconvolta. E la figlia comprende che sua madre nasconde un segreto. È così che Edie comincia un viaggio nel passato di quella donna che non ha mai conosciuto davvero; un viaggio che inizia proprio dall'imponente castello ormai in rovina, con il suo giardino vasto e impenetrabile, dove Meredith ha vissuto i giorni che hanno segnato il suo destino. Il castello è ancora abitato dalle tre figlie del famoso scrittore Raymond Blythe, allora giovani e bellissime, con una vita piena di promesse davanti a sé. Ma di quelle promesse la vita non ne ha mantenuta nessuna, e loro oggi non sono che tre ombre, prigioniere di una lontana follia, destinate a vagare senza pace tra i corridoi dell'antica dimora. Un luogo che, scoprirà Edie, porta impresso il ricordo di un incendio rovinoso, e di una morte che non ha mai trovato un senso. Solo immergendosi nei misteri di Milderhurst Castle, Edie potrà liberare sua madre da ciò che la opprime. Imparando, finalmente, a volerle bene.



Ogni tanto ripenso a quella borsa, e alle centinaia di missive d'amore, di bollette da pagare, di biglietti d'auguri, di letterine di bambini che mischiati insieme sussurravano i loro messaggi nell'oscurità. E aspettavano che qualcuno si accorgesse di loro. Sapete come si dice, vero? Una lettera trova sempre il suo lettore. Prima o poi, piaccia o no, le parole riescono in qualche modo ad arrivare alla luce, a svelare i loro segreti. 






Siamo all'inizio degli anni '90 e Edie, la protagonista, si ritrova a 30 anni senza un uomo, con un lavoro nell'editoria che ama ma abbastanza precario, il temporaneo ritorno a casa dei genitori e una madre con dei segreti. All'inizio seguiamo la vita di Edie e il segreto della madre pensando che siano loro il punto principale della storia, ma non è così! All'interno della lettera di 50 anni prima, che la madre Meredith riceve per caso, c'è un altro mondo, un'altra epoca e altre protagoniste. 

Le tre sorelle Blythe, proprietarie da generazioni del castello di Midlehurst, sono le figlie di un famoso scrittore degli anni '30, che guarda caso ha scritto il libro che fece nascere la grande passione di Edie per la lettura. 
All'inizio tutto sembra un po' confuso e nulla pare collegato, ma poco per volta, capitolo dopo capitolo, tutti i protagonisti, gli eventi inspiegabili, il passato di Meredith e il presente di Edie, acquistano significato e trovano il perfetto posto nella storia, arrivando a tracciare ben 50 anni di vita.

Le oltre 500 pagine del libro le ho lette in tre giorni. È stato difficile staccarsi da loro e ancora più difficile non pensarci una volta fuori dalle pagine. A rendere stimolante questo romanzo è il continuo alone di mistero che aleggia sulle diverse figure e i continui passaggi nel tempo, tra il 1939 e il 1992. Le tre sorelle, molto vecchie e cariche del peso di tutte le speranze infrante e dell'egoismo del padre, sono quelle che maggiormente mi hanno colpito. Prima le vediamo giovani, belle e intente a intraprendere la loro vita, poi di colpo diventano decrepite, folli e misteriose. Lo stesso castello, descritto in modo impeccabile tanto da poter entrare nelle varie stanze e salire nella torre come se fossimo davvero lì, diventa nel 1992 polveroso, decadente e deposito delle antiche memorie della famiglia.

La stessa Meredith, madre di Edie, non può non attrarre. È lei in effetti il filo di collegamento tra il prima e il dopo. Una sognante bambina sfollata negli anni della guerra, e una donna ermetica e disincantata, che fa fatica a parlare con la figlia, dopo. Cosa è successo dopo che Meredith ha lasciato il castello e le sue coinquiline? Sarà questo il mistero che via via verrà svelato da Edie.

In Una lontana follia le atmosfere gotiche del castello e dei ricordi del passato mi hanno catturata e mi ha fatto innamorare in modo assoluto dello stile di questa autrice. La capacità di giungere al finale in modo non lineare, ma inserendo la narrazione in modalità flashback, è stato per me davvero ipnotico, perché mi ha fatto vivere la storia in modo molto suggestivo. Ancora adesso non riesco a non sentire un brivido di eccitazione se ripenso a Midlehurst.

In questo libro mi sono immedesimata tantissimo nella protagonista, Edie. E questa per me è la cosa principale quando leggo un libro, perché cosa c'è di meglio che vivere in parallelo un'altra vita completamente diversa dalla nostra? Ma la cosa più sensazionale è che non si farebbe fatica a immedesimarsi in qualsiasi altro protagonista del romanzo perché per ciascuno di essi la Morton traccia in modo completo i loro profili caratteriali, il passato, il presente e il futuro, i desideri e le paure.

Potrei continuare ancora per altre centinaia di righe a parlare di questo libro, quindi è meglio che vi dica LEGGETELO se vi piacciono i romanzi con personaggi interessanti e sorprendenti, se vi piace farvi suggestionare dalle trame e se amate le ambientazioni alla Jane Eyre, ma anche se desiderate farvi trascinare da una storia d'amore bella e tragica allo stesso tempo


Sono curiosa... conoscete la Morton? 
Il fatto di non aver letto nulla prima di adesso mi rattrista molto perché sono conscia del fatto che mi sono persa una grande autrice e delle storie magnifiche. Ora vorrei continuare con i suoi libri ma non so quale scegliere. 

Che opinione vi siete fatti di questo libro, lo leggereste?
Fatemi sapere...


6 commenti:

  1. Ciao, Nik!! Conosco molto bene la sensazione di cui parli; io ho aperto il mio Blog proprio perché sentivo l'esigenza di riportare per iscritto i miei pensieri, le mie riflessioni sui libri che leggo. E non avendo alcun amico o conoscente che apprezzi la lettura quanto l'apprezzi io sono stata quasi spinta a creare Sogni d'inchiostro. A giugno saranno 3 anni, e oramai non riesco a capacitarmi nel pensare un giorno non ci sarà più...
    Dopo questo lungo sproloquio, rispondo che si. Conosco e amo la Morton. Ho letto tutti i suoi libri, più di una volta, e prossimamente leggerò la sua ultima fatica pubblicata ☺☺

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    1. Ciao Gresi! Non è mai uno sproloquio una dedica d'amore al proprio blog!:)
      Ti capisco benissimo, anche io non posso più fare a meno di leggere e recensire su gli alberi il romanzo appena finito! è una sorta di droga!!!
      Hai letto i libri della Morton più di una volta?! Caspita, ma perché io arrivo sempre tardi, è fantastica la sua scrittura! Credo che leggerò anche io a breve il suo ultimo libro. spero non deluda:)

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  2. Ciao :-) Beh come faccio a non segnarmi questo libro della Morton?
    Sai che mentre leggevo la trama ho pensato immediatamente a "Jane Eyre"? Romanzo che amo.
    Hai ragione, immedesimarsi nel/nella protagonista è l'emozione più grande che si possa provare leggendo un libro :-)

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    1. Ciao chiara, sono contenta che ho fatto una nuova adepta della Morton:)
      Voci di corridoio mi dicono che il suo libro più bello però è Il giardino dei segreti!!

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  3. Sì, Nik, dopo la tua entusiastica recensione certo che leggerei questo libro!
    Grazie :-)

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    1. Ahahaha, ne sono molto contenta, ma poi fammi sapere che ne pensi eh!! Un abbraccio:)

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