Buon ritorno alla normalità cari libraioli,
spero che il week end lungo sia stato riposante e all'insegna di tante belle cose. Il mio lo è stato per le abbuffate ed ora sono in forze per raccontarvi una novità che troverete oggi in libreria. Sto parlando di una serie che personalmente non ho ancora letto ma che è impossibile non sapere di cosa parli visto che ovunque mi giri ci sono recensioni molto dettagliate ed entusiaste. Oggi esce il 6° libro e ho voluto segnalarlo più che altro per un promemoria mio. Ho infatti deciso che devo leggere almeno il primo capitolo della serie per conoscere meglio il fenomeno. Spero solo che non accada ciò che è successo per 50 sfumature di grigio: bestsellers da milioni di dollari che mi ha lasciata tanto delusa!
Titolo:
Before
Serie: After
Serie: After
Autrice:
Anna Todd
Editore:
Sperling&Kupfer
Genere:
New Adult
Data
di pubblicazione: 29 Mar. 2016
Sinossi
Non
aveva mai immaginato che la vita potesse essere così, ma in realtà,
se anche l’avesse saputo, non gli sarebbe importato. Non gli
importava di niente, neanche di se stesso, fino a lei. Prima di lei,
era vuoto. Prima di lei, non sapeva niente della gioia o del
perfezionarsi, e questo è il suo viaggio verso la sua vita Dopo di
lei.
L'Autrice
Anna
Todd vive a Austin, in Texas, con il marito. La lettura, le boy
band e i romanzi d'amore sono da sempre le sue passioni, e finalmente
ha trovato il modo di combinarle insieme. Dopo aver seguito Wattpad
per cinque mesi come spettatrice, ha deciso di partecipare da
scrittrice, condividendo online una storia, un capitolo dopo l'altro.
Così è nato After e il suo successo. Quello che è venuto
dopo, è sotto gli occhi di tutti. E ora Anna vive un sogno diventato
realtà che l'ha portata a visitare
ben 10 Paesi solo nel 2015 e a incontrare migliaia di fan.
ben 10 Paesi solo nel 2015 e a incontrare migliaia di fan.
Serie
After
1.
After 09
Giugno 2015
2.
Un cuore in mille pezzi 07
Luglio 2015
3.
Come mondi lontani 08
Settembre 2015
4.
Anime perdute 20
Ottobre 2015
5.
Amore infinito 01
Dicembre 2015
Capitolo
1
La neve
cadeva, imbiancando l'asfalto, mentre lui era seduto nel
parcheggio, da solo. Le mani stringevano il volante della sua vecchia
Ford Capri e riusciva a malapena a vedere con chiarezza, figuriamoci
a pensare. Come aveva potuto farlo? Come poteva essersi spinto
tanto oltre? Non era sicuro, ma sapeva, sentiva in fondo dentro di
sé, che non avrebbe dovuto farlo e sapeva che se ne sarebbe
pentito. Se ne stava già pentendo.
Lei doveva
essere una facile preda. Una bella ragazza con un sorriso
innocente e gli occhi di un colore strano che non avrebbero
dovuto avere alcun significato per lui. Non avrebbe
dovuto innamorarsi di lei e lei non avrebbe dovuto fargli
venir voglia di diventare una persona migliore. Lui credeva di
stare bene prima, se la cavava benissimo, prima di commettere il
bellissimo errore di permetterle di diventare tutto il suo
mondo. Però lui l'amava, l'amava così tanto che
era terrificato dall'idea di perderla, perché perdere lei
avrebbe significato perdere se stesso e lui non poteva sopportare di
perdere qualcosa, dopo aver trascorso tutta la vita senza
aver niente da perdere.
Mentre le sue
dita stringevano più forte e le nocche diventavano bianche contro il
volante nero, i suoi pensieri si facevano più confusi. Lui
diventava più irrazionale e disperato e si rese conto in
quel momento, col silenzio del parcheggio vuoto a soffocare le sue
paure, che avrebbe fatto qualsiasi cosa, assolutamente qualsiasi cosa
per poterla tenere per sempre.
TRE MESI
PRIMA..
Gli ultimi
giorni della pausa estiva sono sempre i migliori. Sono tutti
fottutamente sfrenati, cercando di vivere al massimo l’ultimo
minuto dei loro progetti e aspirazioni estive. Le feste si fanno più
affollate, le ragazze si scatenano e anch'io non vedo fottutamente
l’ora che inizi il semestre. Non perché sia una matricola idiota,
emozionato per le meraviglie del mondo universitario. No, ma perché
se gioco bene le mie carte, mi laureerò in primavera, con un intero
anno d’anticipo.
Non male per
un delinquente che nessuno si sarebbe mai aspettato avrebbe
frequentato l’università. Mia mamma era così terrorizzata per il
mio futuro, che mi ha spedito dall’altra parte del mondo nel grande
stato di Washington, dove vive mio padre. Ha usato la scusa del cazzo
che voleva che io mi “riconnettessi” con lui, ma non mi sono
fatto fregare. Sapevo semplicemente che non poteva né voleva più
sopportare le mie merdate, quindi eccomi qui.
"Hai
quasi finito?” Capelli rosa e labbra gonfie alza lo sguardo su di
me tra le mie gambe. Avevo quasi dimenticato fosse qui...
“Sì.”
Stringo le mani attorno alle sue spalle e chiudo gli occhi, lasciando
che il piacere fisico che mi sta procurando prenda il sopravvento.
Una distrazione, ecco cos'è. Tutte lo sono.
La pressione
nella spina dorsale cresce, e cerco di fingere che mi piaccia la sua
compagnia più del piacere sessuale, mentre vengo nella sua bocca
calda. Alcuni secondi dopo, si pulisce le labbra con il dorso della
mano, e si alza in piedi.
“Sai”
Molly prende la sua borsa, tirando fuori un rossetto.
“Potresti
almeno fingere di essere interessato, stronzo.”
“Infatti.”
Mi schiarisco la voce. “Sto fingendo.” La schernisco. Lei alza
gli occhi al cielo e mostra il dito medio. Sono interessato, almeno
sessualmente. È una scopata abbastanza buona, e a volte una bella
compagnia.
“Coglione.”
Mormora, richiudendo il rossetto. Stava meglio con le labbra
naturalmente rosa, labbra gonfie per aver avuto il mio cazzo in
bocca.
Molly è tra
le mie conoscenze. Cioè, un'amica di letto direi, la nostra
“amicizia” non è esclusiva, assolutamente, e abbiamo
entrambi piena libertà di fare cosa, o chi, cazzo ci pare.
Lei mi odia la metà del tempo, ma mi va bene. La cosa è
reciproca.
Il resto dei
nostri amici ci rompe le palle per questo, ma funziona. Io sono
annoiato e lei è qui, è brava a fare pompini e dopo non rimane a
lungo. Situazione perfetta per me, e per lei, mi pare.
“Ci
sarai stasera, per la festa?” Mi chiede.
Mi alzo
anch'io, mentre mi infilo i boxer e i jeans. “Vivo qui, no?” Alzo
un sopracciglio. Odio questo posto e mi ritrovo ogni giorno a
chiedermi come cazzo ho fatto a finire in una confraternita.
Quel pezzo di
merda del mio donatore di sperma. Ecco come. Ken Styles è un
coglione con il massimo dei voti, della peggior specie. Alcolizzato
testa di cazzo per tutta la mia infanzia, solo per dare una svolta
alla sua vita per magia e, forse, risposare una donna con un figlio
di soli due anni più piccolo di me.
La sua
seconda occasione, suppongo. Lui si prende una fottuta seconda
occasione e io guadagno di stare in una stupida confraternita del
cazzo in un college del quale lui ha praticamente il controllo. La
stupida confraternita del cazzo ha anche i suoi vantaggi immagino.
Una casa enorme con feste quasi tutte le sere, un flusso costante di
fica infinita e, la parte migliore, nessuno si azzarda a fottermi.
A nessuno
degli stronzetti di questa confraternita sembra importare che io non
faccia un cazzo per rappresentare la casa. Non indosso le loro
stupide felpe né attacco i loro stupidi adesivi sul parabrezza della
mia auto. Non partecipo a nessuna di quelle stronzate del
volontariato, e sicuro come la morte non me ne vado in giro a urlare
il nome di questa merda. Fanno delle cose giuste per la comunità, ma
quando non te ne fotte un cazzo della comunità, non ti importa
niente.
Quando guardo
intorno alla stanza, è vuota. Molly se ne dev’essere andata senza
che me ne accorgessi. Prendo il mio cellulare e le chiavi dalla
libreria vuota nell’angolo della stanza e apro la finestra per far
entrare un po’ d’aria prima di riutilizzare la camera stasera.
Tutte queste stanze vuote nella casa sono a mio favore, non sopporto
di avere persone nella mia stanza. È troppo personale o qualcosa del
genere, non lo so, ma non mi piace, e in un modo o nell’altro,
tutti hanno imparato a non andare nella mia stanza.
Appena giro
la chiave nella serratura, Louis barcolla in fondo al corridoio, una
ragazza bassa con i capelli ricci sotto braccio. Lei non fa segreto
sulle cose che ha intenzione di fargli e io non nascondo il mio
disgusto.
“Prendetevi
una dannata camera.” Urlo. Lei ridacchia e lui alza il medio. È
così che funziona da queste parti. Tutti mi ignorano o semplicemente
mi dicono di andarmene a fanculo, in un modo
o nell'altro. Mi sta bene, non mi importa degli
altri comunque. Preferisco molto di più starmene seduto qui,
nella mia camera, da solo, in attesa del prossimo sballo
artificiale.
Lascio la
traccia delle dita sugli scaffali polverosi della mia libreria.
Non riesco a decidere quale romanzo ho voglia di leggere al momento,
Hemingway forse? Può darmi una buona dose di cinismo. Bronte? Mi
sarebbe utile una storia d’amore disfunzionale e piena
di stronzate, ora come ora. Prendo Cime tempestose e scalcio via
gli stivali dai piedi, prima di stendermi sul letto.
Non so cosa
c’è in questo romanzo che mi porta a leggerlo e rileggerlo così
tante dannate volte, ma mi ritrovo sempre a sfogliare le pagine di
questo racconto oscuro. È davvero incasinato, due persone che si
avvicinano e poi si allontanano, distruggendo se stessi e tutti
quelli intorno a loro perché troppo egoisti e testardi per rimettere
le cose a posto.
Per me,
questo è il miglior genere di fottuta storia. Voglio
provare qualcosa leggendo e i romanzi sdolcinati, pieni di rose e
arcobaleni mi fanno venir voglia di vomitare sulle pagine e dopo
bruciare le prove.
“Cazzo,
sì.” Sento la voce di una ragazza gridare attraverso le pareti
sottili come la carta.
"Chiudi quella
cazzo di bocca!” Sbatto un pugno contro il legno vecchio, prendo un
cuscino e me lo premo contro le orecchie.
Un altro
fottuto anno. Un altro anno di corsi del cazzo e facili esami. Un
altro anno di feste noiose piene di gente a cui importa
troppo di cosa gli altri pensano di loro. Un altro dannato anno
da stare per conto mio e potrò riportare il mio culo a
Londra, il mio posto è lì.
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