Ma
siamo già di nuovo qui a parlare di poesia??
Mi è passata in un batter d'occhio questa settimana e non so perchè!
Mi sono accorta che la maggior parte delle poesie che vi segnalo, e che quindi mi colpiscono, sono tutte alquanto moderne e internazionali. Non ho mai neanche lontanamente pensato di leggere componimenti di Saba, Montale, D'Annunzio o altri autori così, e credo di sapere anche il motivo: mi ricordano troppo la scuola! Però non mi sembra giusto non prenderli mai in considerazione, quindi quando ho letto il nome di Ungaretti mi è venuta in mente una sua poesia, che a suo tempo aveva fatto una piccola breccia nel mio cervellino. Rileggendola oggi, mi ha di nuovo dato lo stesso sconvolgimento emotivo della prima volta. È molto breve ma ha una forza davvero prorompente, secondo me.
Veglia
di Giuseppe Ungaretti
Un’intera
nottata
buttato
vicino
a
un compagno
massacrato
con
la sua bocca
digrignata
volta
al plenilunio
con
la congestione
delle
sue mani
penetrata
nel
mio silenzio
ho
scritto
lettere
piene d’amore
Non
sono mai stato
tanto
attaccato
alla vita
Cara Nik, questa poesia mi ricorda tantissimo la scuola perchè l'ho dovuta leggere e rileggere sino ad impararla a memoria... o almeno è quello che avrebbe voluto l'insegnante, perchè memorizzare le poesie non è mai stato il mio forte!
RispondiEliminaSto divangando troppo!! :)
Ungaratti ha scritto dei versi molto intensi, che solo chi ha vissuto la Grande Guerra può capire!
Anche io a scuola non sopportavo né le poesie né tanto meno memorizzarle. Però Ungaretti mi ha lasciato un buon ricordo!
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