Lo so che è sabato e volete solo starvene tranquilli per i fatti vostri, al massimo leggendo cose piacevoli ma non troppo impegnative. E ammetto che avete ragione ma volevo farvi conoscere più da vicino una grande donna e scrittrice, che ha cambiato il corso della storia con un semplice romanzo. Sto parlando dell'autrice de La Capanna dello Zio Tom, quindi di Harriet Beecher-Stowe. La conoscete? Spero che tra le vostre letture compaia quella dello zio Tom se no non vi potete dire lettori!!!
LA
VITA
Poco
conosciuta oggi ma molto apprezzata ieri, Harriet Beecher-Stowe viene
tuttora ricordata per la sua grande umanità e per la straordinaria
tenacia (fuori dal comune per una donna del XIX), che
l’accompagneranno durante la sua lotta contro l’abolizione della
schiavitù dei neri d’America.
Harriet
nacque il 14 giugno del 1811, a Litcfield nel Connecticut, da una
famiglia di convinti calvinisti il cui capo famiglia, il reverendo
Lyman Beecher (che diventò nel tempo un famoso teologo), allevò la
numerosa progenie in un contesto intriso di lodevoli sentimenti
religiosi tra cui quello dell’eguaglianza di tutti i popoli come
presupposto primario.
La
madre Roxana morì di consunzione nel 1816, lasciando al marito ben
sei figli da accudire. Dopo parecchi mesi dalla morte della moglie,
Lyman realizzò di aver bisogno di una donna per prendersi cura di
questi.
Nonostante
la grave perdita, Harriet trovò nella giovane matrigna una benevola
e amorevole sostituta della madre che seppe ridar felicità alla
famiglia Beecher.
A
scuola emerse tra le compagne per le spiccate qualità letterarie che
possedeva. A soli dodici anni ottenne un riconoscimento pubblico per
aver scritto una relazione su un tema di grande precocità
intellettuale "Si possono ricavare dalla natura le prove
dell'immortalità dell'anima?"
Notando
le capacità della sorella minore, Catharine inserì Harriet nella
scuola femminile da lei aperta ad Hartford, nel Connecticut, nella
quale venivano insegnate materie non tradizionalmente fatte studiare
alle donne: latino, matematica, filosofia e teologia incoraggiarono
oltremodo il talento scrittorio della giovane Harriet.
Casa
dei Beecher in Cincinnati
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Nel
1832 si trasferì con la famiglia a Cincinnati, nell’Ohio, dove il
padre ottenne il ruolo di presidente del Lane Theological Seminary.
Qui la giovane scrittrice prese parte al Semi-Colon Club
conoscendo altri scrittori di talento come Caroline Lee Hentz,
Salman Portland Chase, Emily Blackwell e per il quale realizzò le
prime esperienze giornalistiche.
In
questo periodo conobbe Calvin Ellis Stowe, insegnante di letteratura
biblica col quale si sposò nel gennaio del 1836. Harriet stimava il
marito in quanto uomo colto e di nobili ideali anti-schiavisti ma fu
più che altro un matrimonio indispensabile per sopperire ai
preoccupanti problemi economici della famiglia Beecher.
I
primi anni di matrimonio furono tuttavia tormentati ed estenuanti a
causa di povertà e malattie che colpirono la famiglia Stowe:
nell'estate del 1849, uno dei figli della coppia morì di colera a
soli diciotto mesi. Questo sventurato periodo di vita, fu l’epilogo
di una fase sì tortuosa per Harriet, la quale prese maggior forza
dalle sue sofferenze di madre e sollecitata da alcuni editori, amici
di famiglia, cominciò a scrivere svariate novelle che ebbero
un’apprezzabile accoglienza. Riuscì così a raggiungere una
modesta fama letteraria accrescendo le esigue rendite familiari.
Nel
1850 Calvin fu designato per ricoprire la cattedra di teologia nel
Maine apportando così un ulteriore miglioramento nel contesto
finanziario degli Stowe.
Ma
il 1850 fu, però, una data di grande importanza per Harriet e la
famiglia: il Congresso degli Stati Uniti approvò la Fugitive
Slave Law, un
provvedimento col quale si obbligavano i cittadini statunitensi a
denunciare e restituire gli schiavi fuggiti e a non dar loro aiuto.
Tale atto sarebbe stato
premiato con un compenso in denaro. Harriet capì fino a che punto
questa crudele pratica si era spinta e decise
di schierarsi apertamente a favore dell’abolizionismo.
Fu
questo lo scenario dal quale prese vita il suo più celebre romanzo
“La capanna dello zio Tom”.
LA
CAPANNA DELLO ZIO TOM
fu
talmente notevole che Harriet ricevette parecchie offerte da editori
che desideravano pubblicare la storia in forma di volume. La scelta
cadde infine su un editore di Boston John P. Jewet, che le garantì
il 10% del ricavato.
La
capanna dello zio Tom ebbe un successo inaspettato per l’autrice
che poco tempo dopo la pubblicazione del libro comprese quanto il suo
nome era diventato famoso anche oltre l’Atlantico: Asia ed Europa
osannavano il romanzo che in poche settimane fu tradotto in più di
venti lingue, inoltre, all'insaputa della Stowe, venne tratto dal
romanzo una rappresentazione teatrale.
Non
c’è da meravigliarsi se nel sud degli Stati Uniti il libro ottenne
totalmente giudizi negativi, ma ciò era inevitabile poiché il
romanzo istigava alla protesta contro tutta la struttura
organizzativa dei paesi schiavisti.
Ispirata
dalla vera storia di Josiah Henson scritta da sé in The
Josiah Hanson, Formerly a Slave, Now a Inhabitant of Canada, as
Narrated by Himself (1849),
Harriet narrò le vicende dello zio Tom, uno schiavo dotato di un
gran cuore che non rinunciò mai a seguire la via indicatagli da Dio
nonostante le tante sventure. Il racconto porta sulla scena anche le
vicissitudini di vari personaggi che ruotano attorno allo zio Tom,
schiavi e schiavisti, e sul loro rapporto con la morale cristiana e
con la schiavitù.
LA
PICCOLA SIGNORA CHE FECE
SCOPPIARE UNA GRANDE GUERRA
Solo
otto anni dopo la pubblicazione de La capanna dello zio Tom,
tutte le imperfezioni della società sudista americana vennero a
galla e degenerarono nella nota guerra civile tra gli stati del Nord
e quelli del Sud, ovvero tra gli abolizionisti e gli schiavisti, o
come pensava Harriet, tra Bene e Male. Al termine del conflitto, il
futuro presidente Abraham Lincoln volle conoscere la ormai famosa
scrittrice e la accolse con queste esatte parole "So you're the
little woman who wrote the book that made this great war!" (Così
siete voi la piccola donna che scrisse il libro che condusse a questa
grande guerra!).
Ad
un ritmo incalzante, Harriet Beecher-Stowe fu autrice di numerose
opere di carattere letterario, sociale e religioso: si ricordano tra
queste i romanzi Dred: una storia della grande palude desolata
(1856), La corte del pastore (1859), Agnes of Sorrento (1862),
L'emancipazione dello zio Sam (1863), Gente d'altri tempi (1869) e
Gente di Poganuc (1878). Tra gli altri suoi scritti, presentano un
certo interesse i racconti contro la schiavitù come il saggio In
difesa di Lady Byron (1878) e i volumi dedicati a famosi personaggi
femminili, Eroine bibliche (1878) e Le nostre donne celebri (1886).
Harriet
Beecher-Stowe non fu solo una convinta sostenitrice dei diritti degli
uomini ma anche di quelli degli animali,
infatti, vegetariana fin da giovane, usò la sua abilità letteraria
per sensibilizzare la collettività ad una maggiore umanità verso di
essi.
Morì
a Hartford l'1 luglio 1896 all'età di 85 anni.
Riferimenti
bibliografici:
1.
Storica, rivista di National Geographic
2.
Wikipedia, <https://it.wikipedia.org/wiki/Harriet_Beecher_Stowe>.
Ciao Nik, ho trovato il tuo post molto interessante, perchè non conoscevo l'autrice e non ho letto nemmeno il romanzo. Se ti interessa ti ho nominato qui: http://langolodiariel.blogspot.it/2016/04/tag-25-fatti-libreschi-su-di-me.html
RispondiEliminaNon immagini quanto mi hai fatto felice con questa nomina Ariel:):):)Il solo pensare di dover scrivere 25 fatti che riguardano la mia storia con i libri mi fa sorridere come una scema!
EliminaDavvero molto interessante. Lessi il romanzo ai tempi delle medie, mi pare, è bello scoprire qualcosa in più :)
RispondiEliminaCiao Viola, sono contenta che ti sia piaciuta questa biografia. A me interessa molto conoscere le persone che stanno dietro grandi eventi e ho voluto creare una rubrica apposita per questa sezione! è un po' impegnativa, ma se poi piace a chi legge allora sono soddisfatta!
EliminaProprio ieri ho visitato il tuo blog e l'ho trovato tanto semplice quanto incisivo nei post che scrivi. Quindi grazie per esserti fatta scoprire!!^_^
Adoro questo post!!!
RispondiEliminaNon conoscevo questa autrice, nè sapevo avesse scritto lei "la capanna dello zio Tom".
Una donna stupenda, la cui storia merita di essere ricordata!!
Sei stata davvero dolce a riportare la sua vita! :D
Grazie mille Erin...è bello scrivere per persone come te che apprezzano questo genere di storie! Spero di trovare altre personalità interessanti per la prossima volta!!^_^
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