Come comincia il cosa sto leggendo?
Leggetelo proprio così come ve l'ho scritto, come fosse una normalissima domanda, perché è proprio ciò che dice di essere. D'ora in poi, ho deciso che queste due rubriche molto in voga tra i book blogger si fonderanno insieme in modo da essere più esaustive ed esaurienti possibili.
Leggetelo proprio così come ve l'ho scritto, come fosse una normalissima domanda, perché è proprio ciò che dice di essere. D'ora in poi, ho deciso che queste due rubriche molto in voga tra i book blogger si fonderanno insieme in modo da essere più esaustive ed esaurienti possibili.
Quindi, senza ulteriori indugi vi parlo di cosa ho sul comodino in questo momento lasciandovi l'opportunità di leggerne l'incipit e capire se può essere di vostro interesse.
Personaggio principale: Violet, metà cinese e metà americana costretta a diventare una cortigina in una casa di piacere di lusso a 14 anni
Luogo: Shangai degli anni '10-'20
Antagonisti: La vita e gli eventi fortuiti
Morale: Non arrendersi mai nonostante i numerosi ostacoli sulla propria strada
Impressioni iniziali: La storia di Violet, prima ragazza privilegiata e poi superba cortigiana di lusso, può sembrare drammatica e molto ingiusta, e così è infatti. Ma Violet è una ragazza forte, orgogliosa e poco incline a farsi compatire.
Capitolo 1
Sentiero di Giada
Shangai
1905-1907
Violet
A sette anni sapevo bene chi ero: una bambina completamente americana nella razza, nelle maniere e nel linguaggio, figlia di Lulu Minturn, unica donna bianca che a Shangai fosse tenutaria di una casa di piacere di lusso.
Mia madre mi chiamò Violet, come il piccolo fiore che le piaceva tanto durante la sua infanzia a San Francisco, ittà che ho visto solo in cartolina. Quel nome finii per odiarlo. Le cortigiane lo pronunciavano vaiolà, un termine dialettale che a Shangai significa "levati di torno". Ovunque venivo accolta da quel vaiolà, vaiolà.
Mia madre si era data un nome cinese, Lulu Mimi, che assomigliava al suo nome americano, e la sua casa di cortigiane era nota a quei tempi come la Casa di Lulu Mimi. I clienti la conoscevano con la traduzione inglese dei caratteri del suo nome proprio: Sentiero di Giada.
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