Benritrovati amici lettori!
Mi sono presa una pausa nel mese di giugno (solo dalla scrittura e non dalla lettura ovviamente) e oggi ritorno di nuovo, più carica, per parlarvi di un libro che sta facendo il giro del mondo.
Finalmente riesco a recuperare una recensione che mi premeva scrivere per farvi sapere la mia opinione su un nuovo caso editoriale italiano, I leoni di Sicilia di Stefania Auci, già ampiamente conosciuto e apprezzato all'estero.
Mi sono presa una pausa nel mese di giugno (solo dalla scrittura e non dalla lettura ovviamente) e oggi ritorno di nuovo, più carica, per parlarvi di un libro che sta facendo il giro del mondo.
Finalmente riesco a recuperare una recensione che mi premeva scrivere per farvi sapere la mia opinione su un nuovo caso editoriale italiano, I leoni di Sicilia di Stefania Auci, già ampiamente conosciuto e apprezzato all'estero.
Ho amato davvero tanto questa lettura e il perché è semplice: non solo è ben scritto, con personaggi forti a cui è facile abituarsi fin dalle prime righe, ma è anche paragonabile come intensità di trama a un'altra saga italiana molto conosciuta qui e altrove, L'amica geniale della Ferrante. Quindi mettetevi comodi per un'altra delle mie recensioni entusiastiche!
Titolo: I leoni di Sicilia
Autrice: Stefania Auci
Editore: Editrice Nord
Genere: Saga familiare/Narrativa italiana
Pagine: 436
Pubblicato il 6 maggio 2019
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione…
E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo in tutta Europa…
In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, iche sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
***
"I Leoni di Sicilia" è giunto nelle mie mani grazie a IBS che mi ha selezionata per ricevere una copia gratuita in anteprima. Non me lo aspettavo proprio, e per questo la sorpresa è stata ancora più incredibile.
Come tutti i libri che mi ispirano, anche di questo non ho voluto leggere la trama, quindi l'ho cominciato sapendo solo che avevo tra le mani un libro apprezzatissimo, che parlava di una famiglia siciliana importante.
Non sapere nulla della lettura che ho tra le mani è una cosa che mi affascina e che mi fa salire grandi brividi di eccitazione lungo le braccia.
Tutti però sappiamo che tanta aspettativa
rischia poi di deludere. Invece no, questa volta il carico di lungimiranti previsioni e utopistiche fantasticherie è stato ampiamente soddisfatto!!
La storia dei Florio comincia con Paolo e Ignazio, due fratelli irrequieti ma anche molto determinati, che si prodigano fino allo sfinimento nell'aromateria di Via dei Materassai, a Palermo, come speziali. Da un piccolo negozietto umido e malconcio, il nome di Casa Florio diverrà il marchio di fabbrica di una delle più famose famiglie industriali italiane del XX secolo.
Come tutti i libri che mi ispirano, anche di questo non ho voluto leggere la trama, quindi l'ho cominciato sapendo solo che avevo tra le mani un libro apprezzatissimo, che parlava di una famiglia siciliana importante.
Non sapere nulla della lettura che ho tra le mani è una cosa che mi affascina e che mi fa salire grandi brividi di eccitazione lungo le braccia.
Tutti però sappiamo che tanta aspettativa
rischia poi di deludere. Invece no, questa volta il carico di lungimiranti previsioni e utopistiche fantasticherie è stato ampiamente soddisfatto!!
Ho iniziato a leggere... poi ho cominiato a immaginare...
alla fine mi ci sono trovata dentro.
La storia dei Florio comincia con Paolo e Ignazio, due fratelli irrequieti ma anche molto determinati, che si prodigano fino allo sfinimento nell'aromateria di Via dei Materassai, a Palermo, come speziali. Da un piccolo negozietto umido e malconcio, il nome di Casa Florio diverrà il marchio di fabbrica di una delle più famose famiglie industriali italiane del XX secolo.
Partendo dalla vendita delle spezie, poi dello zolfo, acquisendo terreni e proprietà dell'ormai stantia nobiltà palermitana, passando dalla metallurgia alle tonnare fino al rilancio del Marsala, il vino dei poveri, Paolo, Ignazio e infine Vincenzo fanno valere il loro diritto al benessere, all'abbandonaza economica e alla scalata sociale. Seppur l'invidia e le rivalità concorreranno invano a fermare tutto questo, Palermo dovrà fare i conti con la cieca ambizione degli uomini Florio e il loro oscuro carisma.
Al loro fianco due donne forti: Giuseppina, moglie di Paolo, femmina caparbia ancorata alla sua terra d'origine con le unghia e con i denti, vittima per tutta la vita delle scelte dei suoi tre uomini, è un personaggio che si fatica ad amare, ma su cui alla fine prevarrà la più totale compassione.
Giulia è invece la donna di Vincenzo, la milanese, colei per cui il detto "dietro a un grande uomo c'è una grande donna" calza a pennello. Un personaggio di cui avrei voluto sapere molto di più, ma che per ragioni narrative e storiche non era possibile approfondire.
Il primo volume della duologia dedicata ai Florio mi ha molto colpita, sia per la facilità d'immedesimazione con le emozioni dei personaggi, soprattutto con l'entrata in scena di Vincenzo, sia per la seducente storia familiare e storica relamente accaduta. Certo, qualcosa di inventato c'è, ma il romanzo fonda la sua esistenza su ciò che veramente successe durante tutto l'800 in Sicilia: le insurrezioni popolari, la discesa dei nobili a beneficio della borghesia, le discontinue dominazioni borboniche...
Nulla è lasciato al caso dall'autrice. Il ritmo di lettura è stato per me incalzante fin dalle prime pagine, le numerose citazioni in dialetto per nulla fastidiose anzi davvero azzeccate, i personaggi indimenticabili, le descrizioni suggestive. Se non si è ancora capito, "I Leoni di Sicilia" è immediatamente entrato a far parte nel manipolo dei miei romanzi preferiti. Lo stile coinvolgente di Stefania Auci ha tratteggiato un intreccio sorprendente, che mi ha saputo trascinare al suo interno e dal quale non mi sarei più voluta sottrarre. Per questo motivo aspetto con ansia il secondo volume della saga che, vi anticipo, vedrà in azione il figlio di Vincenzo e la rovinosa discesa dei Florio. Non vedo l'ora!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo libro!
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