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martedì 1 maggio 2018

RECENSIONE | Wonder



Esistono libri che già poco tempo la loro pubblicazione entrano di diritto nella lista di libri che devono assolitamente essere letti! Wonder fa parte di questi. Il racconto di un bambino col viso gravemente deforme e la sua lotta a farsi accettare dagli altri, per quello che è dentro e non per come è fuori, è qualcosa che può insegnare tanto a chiunque. Durante la lettura, più volte mi sono chiesta come mi sarei comportata con una persona come il protagonista. Non lo so sinceramente. Alcuni inorridiscono alla sua vista, altri cercano di non farsi toccare. Di certo, in una società dove l'estetica conta veramente tanto non è facile fare in modo che una persona diversa possa essere accettata da tutti né




Titolo: Wonder
Autrice: R.J. Palacio
Traduttore: A. Orcese
Editore: Giunti
Pubblicato nel 2012
Genere: Libri per ragazzi
Pagine: 316
letto in formato ebook
Dal 18-04 al 28-04-2018







August, per la famiglia Auggie, è un bambino con una grave deformazione facciale. A causa di questo problema ha passato la sua giovane vita solo con i parenti più stretti della sua famiglia e con poche altre persone, evitando di andare a scuola o in posti eccessivamente affollati. Per nascondersi, quando aveva ancora 4 anni, girava sempre con un casco da astronauta. A 11 anni però è arrivato il momento di affacciarsi al mondo, vivere una vita quanto più normale possibile e andare a scuola! 

Auggie sa che effetto fa alla gente che lo vede per la prima volta, e per quelle successive, conosce la cattiveria dei bambini e la diffidenza e il disprezzo che scatena nelle persone in generale. Per questo motivo, non gli piace l'idea di frequentare una scuola vera e lasciare l'adorato e protetto nido familiare, che lo tiene nascosto al resto del mondo.

In effetti l'esperienza scolastica non inizia nei migliori dei modi. Per tutti è una sorta di appestato, che con un semplice contatto fisico rischia di trasmettere la peste.Viene lasciato da solo a pranzo, nessuno vuole sedersi vicino a lui a scuola ed è continuo oggetto di sguardi di scherno. Eppure, Auggie è un ragazzino divertente, ironico, molto curioso e riflessivo. Fin da subito si percepisce il suo, fin troppo maturo, adattamento ad una vita da "diverso". Non ne fa una colpa a nessuno per questo.

C'è però qualcuno che se ne frega di cosa dicono o pensano gli altri e dà ad Auggie un'occasione per farsi conoscere oltre la deformità. Col tempo, la sindrome che lo rende così diverso da tutti sembra non fare più alcun effetto su chi gli sta intorno. Lo stesso Auggie dirà: "Non so perché sono stato così stressato per tutto questo tempo. È divertente vedere come a volte ci si preoccupa molto di qualcosa che non è niente".


Tanto per cominciare, bisogna abituarsi a quella faccia. Le prime volte ero tipo “Uau, non mi ci abituerò mai”. E poi, dopo circa una settimana, ho cominciato a fare tipo “Huh, non è poi così terribile”. Secondo, August è veramente in gamba. Sì, insomma, è piuttosto divertente. Genere che un professore dice una cosa e lui mi sussurra subito qualcosa di divertente e mi fa piegare in due dalle risate.




 Ciò che ho apprezzato di più in questo libro sono stati i diversi punti di vista che si alternano a quello del protagonista. Tutti racconteranno in prima persona il loro rapporto con Auggie, che effetto gli ha fatto la prima volta che l'hanno visto e come lo vedono dopo averlo conosciuto meglio. Molto interessante è la parte narrata dalla sorella Via, un'adolescente che ama da sempre il fratello ma comincia ad avere bisogno anche lei di maggiore attenzione e supporto.

I temi che tratta questo romanzo sono diversi e profondi. L'autrice stessa ha spiegato perché è nato il libro. Un giorno, al parco con i suoi figli, incontrò una bambina con la sindrome di Treacher Collins. Uno dei suoi figli, spaventato, urlò disperato per il terrore e la Palacio decise di allontanarsi in fretta e furia per non peggiorare le cose. A casa venne poi assalita da un profondo senso di colpa per non aver ragionato col figlio e per aver dato la sensazione alla bambina di essere un mostro da cui dover scappare. Lo stesso episodio l'ha poi inserito nel libro.

Spero di avervi incuriosito parlando di Wonder perchè credo che sia davvero importante fare una lettura simile. Tutti i personaggi sono davvero imperdibili ed è bello ascoltare le loro esperienze con Auggie e le emozioni del protagonista stesso, che descrive in modo preciso ciò che sente. Mi raccomando, se lo leggerete voglio sapere le vostre impressioni! Non è un libro solo per far crescere i bambini, ma anche per far ragionare gli adulti.




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