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venerdì 10 marzo 2017

l'amore raccontato da un angelo | recensione di AVRÒ CURA DI TE

AUGURI carissime lettrici💜
Sono un po' in ritardo per farveli, in effetti, ma chi dice che si fanno solo l'8 marzo?! Bisognerebbe celebrare la donna ogni giorno per ciò che è, ciò che fa e per le ingiustizie che ancora è costretta a subire tutti i giorni!! Per tutte queste ragioni (e per il fatto che non sono riuscita a farlo prima) stasera vi posto la recensione di un libro che parla dell'amore in tutte le sue forme, ed ha come protagonista principale una donna complicata...un po' come tutte noi insomma! 😎
È un libro che mi ha letteralmente stregata e che è stato per me una ricca fonte d'ispirazione! Ditemi voi che ne pensate!



Avrò cura di te ✦ di M. Gramellini e C. Gamberale ✦ pubblicato dalla Longanesi ✦ nel novembre 2014 ✦ Genere: Narrativa italiana ✦ Pagine: 208 ✦ letto in formato cartaceo


SINOSSI
Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un'anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell'interiorità prima che dell'aldilà, sia possibile silenziare la testa e l'istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso. 




Un tradimento uccide soltanto gli amori già morti
Quelli che non uccide a volte diventano immortali.

Chiara Gamberale e Massimo Gramellini: un'autrice e un autore a me sconosciuti ma di cui ho sentito molto parlare, in bene e in male. In Avrò cura di te smettono i panni degli scrittori per diventare Giò e Filèmone in un dialogo epistolare davvero particolare incentrato sull'amore.

Gioconda, detta Giò, è una donna di 35 anni, la cui vita matrimoniale è da poco naufragata. Si ritrova così, sola e disperata, a vivere nella casa dei suoi adorati nonni, da poco morti, ma da sempre esempio dell'amore vero e fedele che lei avrebbe voluto vivere insieme a Leonardo. La notte di San Valentino, Giò trova in un vecchio cassetto una lettera di ringraziamento della nonna destinata al suo angelo custode. Per dare sfogo alla sua frustrazione, anche lei si cimenta nello scrivere un biglietto al suo fantomatico angelo. Piena di sarcasmo e speranze disilluse, Giò lascia la lettera nel cassetto della nonna credendo che poco o nulla di magico possa accadere. E invece l'angelo risponde e si presenta: Filèmone. E la rassicura «Avrò cura di te». 

Ti sei mai chiesta perché le corde suonano, Giò? Fanno resistenza alla pressione. E’ da quella resistenza che nasce la musica. Come nella vita: è dalla capacità di resistere alla pressione che nascerà la tua musica migliore.

Comincia così la corrispondenza tra l'Angelo e la custodita: ironica, commovente, romantica e riflessiva. Piano piano scopriamo la storia di Giò, la sua incapacità di fidarsi del prossimo, l'insicurezza in se stessa, l'incomunicabilità con il padre, la diffidenza verso le scelte della madre e l'incomprensione della vita extra coniugale dell'amica. E poi  c'è Leonardo, il problematico ex marito che Giò non è riuscita ad ascoltare e ad amare. 

I botta e risposta tra Giò e Filèmone sono stati per me illuminanti e ricchi di molti spunti di riflessione. Giò è la classica ragazza con molti dubbi sull'amore e sulla vita, per nulla convinta che qualcosa di bello possa capitarle. Sarà Filèmone, però, ricordando la sua esperienza di umano, a riportarla sulla giusta strada della felicità cercando di farle comprendere le sue debolezze e il suo valore.

Solo chi si vuole bene è capace di volerne anche al prossimo.

I colpi di scena non mancano, la trama è originale e lo stile veloce, stimolante e gioioso. La parte interpretata da Gramellini è forse quella più significativa e apprezzabile. Il suo modo di raccontare è candido, soave, senza giudizi, né luoghi comuni o frasi fatte. Forse c'è un'eccessiva sdolcinatezza di fondo, ma personalmente ha reso la mia lettura più positiva e benefica per l'umore. 
Avrete sicuramente capito che questo romanzo mi è piaciuto molto e che ve lo consiglio caldamente, sopratutto se siete in uno di quei momenti in cui avete bisogno di dolcezze e tenerezze! 

L’amore perfetto non esiste: quello reale è la somma di tante imperfezioni.

Ma c'è un però... devo ammettere che il finale mi ha un po' fatta trasecolare. Alla fine non ho sentito grande empatia con Giò, e la sua scelta finale ne è la prova perchè non mi sono riconosciuta per nulla nelle sue scelte. Comunque, Chiara Gamberale è stata una bella scoperta, così come Gramellini. Continuerò a seguirli!



Ogni essere umano è un eroe. E l'eroe combatte sempre per tornare a casa. Potrebbe restarci fin dall'inizio, ma l'intuito gli suggerisce che per amare le sue radici in maniera consapevole dovrà prima lasciarle, dimenticarle, addirittura rinnegarle, per poi iniziare a struggersi nel ricordo e, superata la prova della lontananza, decidere in piena libertà di farvi ritorno. Soltanto allora sarà in grado di apprezzare ciò che già possedeva, ma non era in grado di comprendere. Il tesoro che cerchi si trova dove sei, ma come faresti a saperlo se non andassi a cercarlo da qualche altra parte?













mercoledì 12 ottobre 2016

RECENSIONE | La ballata di Adam Henry di Ian McEwan

Buonasera a tutti!
Come state? La settimana va come al solito o avete novità in vista? In ogni caso spero che stiate bene. 
Oggi ho intenzione di recensirvi il libro che ho finito di leggere da pochi giorni. Se siete passati di qua martedì scorso avrete già letto qualcosa a proposito. In quel post ero davvero entusiasta della lettura che stavo affrontando, adesso che l'ho finito non sono più tanto sicura del mio entusiasmo!




La ballata di Adam Henry di Ian McEwan edito da Einaudi nel settembre 2014 titolo originale The Children Act tradotto da Susanna Basso pagine: 199 genere: narrativa inglese letto in formato cartaceo




"Divino distacco, diabolica perspicacia": cosi si mormora negli ambienti giudiziari londinesi a proposito di Fiona Maye, giudice dell'Alta Corte britannica in servizio presso la litigiosa Sezione Famiglia. Sposata da trentacinque anni con lo stesso uomo e senza figli, il giudice Maye ha dedicato tutta la sua carriera alla composizione di dissidi sanguinosi spesso giocati nella carne di chi un tempo si è amato. Battaglie feroci per l'affidamento di figli non più condivisi, baruffe patrimoniali, esplosioni d'irrazionalità cui il giudice Maye oppone un paziente esercizio di misura e sobrietà nella convinzione di "poter restituire ragionevolezza a situazioni senza speranza". I casi su cui è chiamata a pronunciarsi popolano i giorni e ossessionano le notti di Fiona, calcandone la coscienza. Forse la rendono più sfuggente, distratta. Sarà dunque a questo che si deve l'oltraggiosa richiesta di suo marito Jack? "Ho bisogno di una bella storia passionale", un "ultimo giro" extraconiugale con la ventottenne Melanie, esperta di statistica. Umiliata, ferita, "abbandonata agli albori della vecchiaia", Fiona cerca rifugio, come d'abitudine, nel caso successivo. È quello di Adam Henry, violinista dilettante, poeta in erba, diciassette anni e nove mesi, troppo pochi per decidere autonomamente della propria vita o della propria morte. Adam è affetto da una forma aggressiva di leucemia che richiede trattamento immediato.
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