Ciao care lettrici e lettori,
oggi ci rivediamo di nuovo!
oggi ci rivediamo di nuovo!
Un altro bel libro letto e quindi un'altra opinione libraria abbastanza positiva. In effetti mi accorgo di leggere solo ed esclusivamente libri che mi piacciono. Ma come mai? Eppure non scelgo le mie letture in modo preciso, anzi, una rapida lettura alla trama, uno sguardo alla cover, qualche recensione in un blog amico e il gioco è fatto. Non che la cosa mi dia fastidio, certo che no. Ma alcune volte mi chiedo se non sia troppo poco critica!
Diritto di volare ♦ di Sofia Gallo ♦ pubblicato da Giunti ♦ nel 2010 ♦ Pagine: 256 ♦Genere: Letteratura per ragazzi ♦ letto in formato cartaceo
Elena
ha poco più di 18 anni, un ragazzo che si occupa attivamente di
politica e che la rende partecipe, una sorella più giovane ancora
più attratta dagli aspetti più superficiali della vita e un
fratello minore a cui è legatissima. La sua vita si intreccia con
gli avvenimenti che hanno cambiato l'Italia agli inizi degli anni
Settanta. Contestazione, scioperi, ciclostili e manifestazioni
convivono con le prime esperienze d'amore, la ricerca
dell'approvazione di genitori troppo distanti e il tentativo di
trovare il proprio posto e un futuro.
Il
messaggio è chiaro: vogliamo questo,
lo vogliamo perchè è giusto
e
quindi datecelo.
Questo è il mitico '68.
Questo romanzo è ambientato nella Torino degli anni '70, e per me che sono una grande appassionata di storia, sopratutto locale, leggere dei luoghi che quotidianamente frequento, ma rivestiti del loro vecchio abito novecentesco, mi ha dato delle forti emozioni e dei grandi brividi.
Elena, la protagonista, è una ragazza della Torino-bene che si affaccia alla sua nuova vita adulta. Ha finito le superiori, ha un ragazzo complicato, una famiglia in contrasto, un'amica che pensa al matrimonio, vive in una città in tumulto e si occupa attivamente di politica. Tutto questo però lo vive con disagio, come se ogni cosa le volesse tarpare le ali, sopratutto dopo aver incontrato, durante una manifestazione a Bologna, Ernesto, un misterioso ragazzo che la salva dalla polizia, la bacia e poi scompare.
Da questo momento Elena vive la vita come se fosse perennemente sulle montagne russe. All'interno di questa giostra l'autrice inserisce i temi cruciali che delinearono l'Italia negli anni '70: gli scontri di piazza, il nascente terrorismo, i compagni di Lotta Continua, l'alba del femminismo, le fughe da casa, gli espropri proletari, le migrazioni dal sud, il sesso libero, i gap generazionali e i mal d'amore.
La storia, vissuta e raccontata dalla giovane Elena, assume dei contorni evocativi dei bei tempi passati. E questo è la reale intenzione specificata dall'autrice a fine libro: far conoscere alle nuove generazioni l'anima di quegli anni.
Gli eventi si susseguono in maniera dinamica, forse un po' rapida, ma portano con sé la carica emotiva e sentimentale di Elena, che si appresta a spiccare il volo nonostante le difficoltà intorno a lei. Con l'espressione "diritto di volare", secondo me l'autrice cerca di dare al personaggio la libertà di vivere senza dover rimanere impigliata nelle solite limitazioni sociali. Perchè, nonostante, furono anni di nuove libertà sessuali, psicologiche e di genere, ciò che rimane lampante è la prevaricazione dei genitori sui figli, l'uomo sulla donna, il più forte sul più debole, ecc.
Seppur scritto per un pubblico giovane, ho trovato questo romanzo utile anche per lettori più adulti, come me, che non hanno vissuto il periodo descritto. E a mio avviso, da semplice spettatrice, Sofia Gallo è stata brava nel rappresentare quel mondo con elementi annessi e sconnessi. Certo comprendere fino in fondo gli anni '60 e '70 è, non impossibile, ma complicato per chi non li ha vissuti sulla propria pelle. Un libro del genere, però, riesce a delineare, seppur in maniera un po' sfocata, i contorni di quel tempo e di tutto ciò che ad esso è collegato, rendendolo più accessibile ai non addetti ai lavori!
Elena, la protagonista, è una ragazza della Torino-bene che si affaccia alla sua nuova vita adulta. Ha finito le superiori, ha un ragazzo complicato, una famiglia in contrasto, un'amica che pensa al matrimonio, vive in una città in tumulto e si occupa attivamente di politica. Tutto questo però lo vive con disagio, come se ogni cosa le volesse tarpare le ali, sopratutto dopo aver incontrato, durante una manifestazione a Bologna, Ernesto, un misterioso ragazzo che la salva dalla polizia, la bacia e poi scompare.
Da questo momento Elena vive la vita come se fosse perennemente sulle montagne russe. All'interno di questa giostra l'autrice inserisce i temi cruciali che delinearono l'Italia negli anni '70: gli scontri di piazza, il nascente terrorismo, i compagni di Lotta Continua, l'alba del femminismo, le fughe da casa, gli espropri proletari, le migrazioni dal sud, il sesso libero, i gap generazionali e i mal d'amore.
La storia, vissuta e raccontata dalla giovane Elena, assume dei contorni evocativi dei bei tempi passati. E questo è la reale intenzione specificata dall'autrice a fine libro: far conoscere alle nuove generazioni l'anima di quegli anni.
Gli eventi si susseguono in maniera dinamica, forse un po' rapida, ma portano con sé la carica emotiva e sentimentale di Elena, che si appresta a spiccare il volo nonostante le difficoltà intorno a lei. Con l'espressione "diritto di volare", secondo me l'autrice cerca di dare al personaggio la libertà di vivere senza dover rimanere impigliata nelle solite limitazioni sociali. Perchè, nonostante, furono anni di nuove libertà sessuali, psicologiche e di genere, ciò che rimane lampante è la prevaricazione dei genitori sui figli, l'uomo sulla donna, il più forte sul più debole, ecc.
È stato bello leggere delle proteste delle donne a favore di aborto e divorzio e delle motivazioni di quelle donne che, invece, si opposero a tali cambiamenti perchè spaventate dalla possibilità di essere lasciate dai mariti con il beneplacito della legge. Un progresso per noi oggi scontato ma che alle origini non portarono solo assensi ma anche timori e sofferenza.
Seppur scritto per un pubblico giovane, ho trovato questo romanzo utile anche per lettori più adulti, come me, che non hanno vissuto il periodo descritto. E a mio avviso, da semplice spettatrice, Sofia Gallo è stata brava nel rappresentare quel mondo con elementi annessi e sconnessi. Certo comprendere fino in fondo gli anni '60 e '70 è, non impossibile, ma complicato per chi non li ha vissuti sulla propria pelle. Un libro del genere, però, riesce a delineare, seppur in maniera un po' sfocata, i contorni di quel tempo e di tutto ciò che ad esso è collegato, rendendolo più accessibile ai non addetti ai lavori!
È quindi una lettura che vi consiglio se volete rituffarvi nel nostro vicino ma turbolento passato e capire alcune delle dinamiche che hanno condotto gli italiani agli attuali giorni, con le loro problematiche e risoluzioni.