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venerdì 26 agosto 2016

Angolo Poesia #31




Di nuovo pubblico di sera. 
Come sapete, oggi è stato dichiarato giorno di lutto nazionale per le vittime dei terremoti del centro Italia. Inutile dire o scrivere parole per dare o trovare conforto alle vicende accadute in questi giorni e a chi stava vivendo la propria vita nella normalità dei suoi eventi e di colpo se l'è vista stravolgere.
Mi commuovo continuamente ascoltando il telegiornale e conoscendo la storia di persone che hanno perso casa e averi e di quelli che hanno perso molto di più come un figlio, un genitore, un amico. Mi ritengo una persona abbastanza empatica ma in queste situazioni non riesco proprio a capire cosa voglia dire trovarsi in circostanze simili.
Sento molto il bisogno di andare ad aiutare o fare qualcosa per alleviare un pizzico di dolore, ma le vicissitudini della vita non me lo permettono. Come sempre il Bene trova mille ostacoli davanti a sé, il Male ha la strada spianata.

Visto che oggi è venerdì ho colto l'occasione di cercare una poesia che mi potesse far riflettere sul tema della morte. Ci sono tante poesie famose su questo tema, ma nessuna mi ha colpito come quella che vi propongo, perchè è vero che parla di morte ma parla anche di vita. 


LA MORTE NASCE di Romana Prostamo


Cerchiamo la morte nell'assenza,
 spesso è nella presenza che qualcosa silenziosamente e ineluttabilmente muore.
Muore la felicità in un amore negato,
muore la speranza nell'indifferenza,
muore il rispetto nella violenza,
muore la pace nell'odio.
Ma come  ogni estremo ha la sua controparte
 anche la morte è fautrice di nascita,
 Nello stesso istante in cui la morte muove i suoi passi diventa madre di nuovi figli,
 e la notte fa spazio al giorno
e il buio alla luce,
così gradatamente la morte accompagna la vita.
 L’una senza l’altra nulla sarebbero

perché in ognuna l’altra trova il suo significato.

giovedì 25 agosto 2016

RECENSIONE | Il più e il meno di Erri De Luca

Buonasera carissimi!
Questa è l'ora delle streghe per me. Avrei già voluto essere a letto per il troppo sonno che avevo, ma mi sono imposta di finire e pubblicare questa recensione! E per fortuna ce l'ho fatta senza crollare! Ora però vado eh!
Buona lettura! Vi abbraccio forte...a domani!


Il più e il meno ♦ di Erri De Luca ♦ edito da Feltrinelli ♦ a Ottobre 2015 ♦ Collana: I Narratori ♦ Genere: Mainstream/Narrativa ♦ Pagine: 144 ♦ letto in formato cartaceo

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Il più e il meno sono segni della contabilità, della partita doppia dare/avere. Qui riguardano lo scorrere del tempo. Il Più è già arrivato, era un vento di corsa alle spalle spingendo innanzi, sparecchiando tavole, sfrattando inquilini, stringendo appigli e libri. Il Più è stato giovane e indurito come un callo. Il Meno governa il presente e mantiene quello che dice. Il Meno è sobrio, risoluto perché deve condurre fino in fondo.

“Ho saputo da me che per scrivere bisogna stare sgomberi, sfrattati, come alloggi in cui arrivano le storie, a carovane zingare in cerca dello spazio di nessuno.”
“Avevo saputo quel giorno la notizia certa che la scrittura era campo aperto, via di uscita. Poteva farmi correre dove non c’era un metro per i piedi, mi scaraventava al largo mentre me ne stavo schiacciato sopra un foglio. Sono uno che si è messo a scrivere da quel giorno, per forzare le chiusure intorno.”  

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