Di nuovo pubblico di sera.
Come sapete, oggi è stato dichiarato giorno di lutto nazionale per le vittime dei terremoti del centro Italia. Inutile dire o scrivere parole per dare o trovare conforto alle vicende accadute in questi giorni e a chi stava vivendo la propria vita nella normalità dei suoi eventi e di colpo se l'è vista stravolgere.
Mi commuovo continuamente ascoltando il telegiornale e conoscendo la storia di persone che hanno perso casa e averi e di quelli che hanno perso molto di più come un figlio, un genitore, un amico. Mi ritengo una persona abbastanza empatica ma in queste situazioni non riesco proprio a capire cosa voglia dire trovarsi in circostanze simili.
Sento molto il bisogno di andare ad aiutare o fare qualcosa per alleviare un pizzico di dolore, ma le vicissitudini della vita non me lo permettono. Come sempre il Bene trova mille ostacoli davanti a sé, il Male ha la strada spianata.
Visto che oggi è venerdì ho colto l'occasione di cercare una poesia che mi potesse far riflettere sul tema della morte. Ci sono tante poesie famose su questo tema, ma nessuna mi ha colpito come quella che vi propongo, perchè è vero che parla di morte ma parla anche di vita.
LA MORTE NASCE di Romana Prostamo
Cerchiamo
la morte nell'assenza,
spesso
è nella presenza che qualcosa silenziosamente e ineluttabilmente
muore.
Muore
la felicità in un amore negato,
muore
la speranza nell'indifferenza,
muore
il rispetto nella violenza,
muore
la pace nell'odio.
Ma
come ogni estremo ha la sua controparte
anche
la morte è fautrice di nascita,
Nello
stesso istante in cui la morte muove i suoi passi diventa madre di
nuovi figli,
e
la notte fa spazio al giorno
e
il buio alla luce,
così
gradatamente la morte accompagna la vita.
L’una
senza l’altra nulla sarebbero
perché
in ognuna l’altra trova il suo significato.