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lunedì 12 giugno 2017

recensione | LA COMPAGNIA DELLE ANIME FINTE di Wanda Marasco

Buongiorno carissimi lettori onnivori!!
Ho da pochissimo finito un buon libro che poi si è scoperto essere stato nella rosa dei 12 finalisti al Premio strega di quest'anno. Per mia ignoranza non  conoscevo affatto l'autrice, addirittura non l'avevo mai sentita nominare. Invece è una meritevole scrittrice poliedrica che per poco tempo ha saggiato da vicino l'ambito premio letterario (o forse già si conosceva il vincitore!). Bè, sta di fatto che ho fatto una bella scoperta con il libro letto da poco, perchè Wanda Marasco parla nei suoi libri della Napoli sofferente, della miseria, della violenza, senza nessuna possibilità di risalita. Una sorta di Roberto Saviano senza il suo successo mediatico intorno! 
Premetto che ho un debole per storie del genere, che parlano di vita vera e raccontano la drammaticità e lo struggimento dei protagonisti dall'inizio alla fine della loro vita. Quindi siete avvertiti tutti, leggerete un commento positivo😇

venerdì 17 febbraio 2017

recensione | LA PARANZA DEI BAMBINI di ROBERTO SAVIANO

Buon venerdì a tutti!
Oggi ho proprio voglia di recensirvi un genere particolare, che su Gli Alberi ancora non aveva fatto la sua comparsa. Se conoscete Saviano sapete di quale letteratura parlo: il romanzo di formazione, o meglio, d'inchiesta. Queste sono le categorie che ho trovato in giro, ma a dire la verità non parlerei assolutamente di formazione, ma solo di narrativa d'inchiesta, quella attraverso la quale l'autore denuncia delle problematiche sociali di cui è stato testimone. È il primo libro di Saviano che leggo per intero. Gomorra l'ho iniziato e interrotto per 3 volte, complice lo stile che non mi trasmetteva molto. 
La paranza dei bambini, invece, nonostante non si discosti molto dal primo libro in quanto a stile, l'ho terminato in pochi giorni e ne sono rimasta molto colpita. Spero con la mia recensione di riuscire a trasmettervi le mie sensazioni e a descrivervi bene il carattere di questo romanzo! Non lo reputo troppo facile!



La paranza dei bambini ✦ di Roberto Saviano ✦ edito da Feltrinelli ✦ il 10 novembre 2016 ✦ Genere: Romanzo d'inchiesta ✦ Pagine: 347 ✦ letto in formato ebook 





SINOSSI
La paranza dei bambini è la storia di un gruppo di adolescenti decisi a conquistare Napoli. Un gruppo di fuoco – una paranza, appunto. Ragazzini che sfrecciando sugli scooter e sparando all’impazzata con pistole semiautomatiche e AK47 controllano strade e quartieri. Ragazzini che non hanno paura né del carcere né della morte, perché sanno che l’unica possibilità a loro disposizione è giocarsi subito la vita. “I soldi li ha chi se li prende, non chi sta ad aspettare che qualcuno glieli dia.” Paranza è nome che viene dal mare: sono “le barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce”. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti. Roberto Saviano dà vita a un grande romanzo di innocenza e sopraffazione: crudo, violento, senza scampo.







Questo genere di recensioni non le trovo semplici  scontate da scrivere, perchè vanno al di là della normale lettura che si può fare con altri romanzi come gli YA o NY o robe così. Per me, leggere romanzi contemporanei vuol dire passare il tempo in modo tranquillo e non troppo impegnato. Invece, quando leggo i saggi, o anche i classici, mi sforzo di comprendere bene ogni parola, perchè reputo questo genere di libri importanti per la mia crescita personale!
La paranza dei bambini è a metà tra il saggio e il commerciale. Infatti, nel parlarvene, voglio sicuramente analizzare personaggi, trama e stile narrativo, ma credo che sia sopratutto importante fare un discorso più generale della storia.

La paranza dei bambini non è altro che un gruppo di adolescenti che, attraverso azioni, pensieri e comportamenti, rivendicano un proprio legame con la camorra. Conosciamo così Nicolas e i suoi "sgherri", che cercano di farsi spazio nel mondo mafioso, che credono sia quello più giusto, più figo, più adatto a fare tanti soldi e subito.



Allora sei tu ‘o Maraja?
– Nicolas Fiorillo…
– Appunto, ‘o Maraja
è importante come ti chiamano. È più importante il soprannome del nome, lo sai?
Nicolas, nome d'arte 'o Maraja, vive nell'attesa di diventare il capo dei capi, il boss mafioso per eccellenza. La sua è una lunga strada, lo vede da sé. Nessuno può prendere sul serio un ragazzino di 16 anni con mire tanto alte. Tutti alla fine passano dall'essere una comune e giovane paranza: rapinare poveri commercianti rassegnati; possedere un'arma e usarla ogni tanto giusto per far vedere chi comanda; essere messo dietro le sbarre e poi uscire per passare la vita sotto qualche boss della zona che chiede il pizzo. Ma solo chi ammazza per davvero ha la stoffa del comandante.





Non ho mai visto nessun comandante che non ha fatto mai 'nu piezzo. 
Ti do un consiglio Marajà: il primo che ti dà fastidio, 
prendi e vallo a sparare, ma da solo.

Maraja, Briato’, Tucano, Dentino, Drago’, Lollipop, Pesce Moscio, Stavodicendo, Drone, Biscottino, ... Questa è la storia della loro educazione e della loro crescita: cruenta, spietata, feroce ma anche desiderata e ostentata. Non esiste il passaggio dall'infanzia al mondo degli adulti per questi ragazzi. Un giorno vanno a scuola e il giorno dopo usano le mitragliette su pedoni inermi, per poi ascoltare l'eco delle loro missioni al telegiornale.
Sparano alle teste di chi deve pagare per un errore commesso, ma poi abbracciano le fidanzatine guardando il cielo e sussurrando alle loro orecchie Ti amo fino alle stelle

Quella di Nicolas è un'ascesa violenta ma calcolata nei minimi dettagli. È lui che sprona la paranza a colpire sempre più nel centro della camorra per fare colpo sulle persone che contano. Ma arrivato in punta si comincia a scendere. La discesa è ripida e da lì non si torna più indietro. Un ragazzino non sa che questo è il perverso gioco della vita e che a pagare per gli errori commessi sono sempre coloro a cui si vuole bene.

Dopo essere arrivata alla fine del romanzo, non ho potuto dimenticare la storia di bambini che non conoscono infanzia, futuro, innocenza, spontaneità. La paranza dei bambini macchia l'idea generale d'infanzia. Sono rimasta scioccata e schifata dalla possibilità di una realtà sociale simile, ma sono anche riuscita ad immedesimarmi nell'ossessione di prevaricazione e aggressività tanto cara a Nicolas per la sua corsa al potere. Alla fine, non si possono amare personaggi del genere, ma se l'autore è bravo riesce comunque a creare un legame con il lettore. Con me ci è riuscito benissimo!

Ho adorato l'uso del dialetto: un modo particolare per creare un collegamento più saldo tra lettore e protagonisti. Luoghi e persone sono quasi per niente descritti; al contrario, lo sono i sentimenti, le emozioni e i pensieri dei personaggi. Quindi si viene a conoscenza di tutto ciò che passa per la testa dei ragazzi: perchè si comportano in determinati modi e il loro vero modo d'essere! Sono spietati, incoscienti e ingiusti, ma dietro alla loro corazza ci sono ragazzini come tanti, che amano giocare alla play, chiudersi in camera per parlare con un fratellino o inventarsi qualcosa di galante per le fidanzate. Sembra strano ma un po' ci si affeziona a loro. 

Lo stile di Saviano passa in secondo piano con una storia così, ma mi è piaciuto e lo consiglio perchè mi ha tenuta incollata al libro, ha trattato di temi importanti, che è bene conoscere, e toccato le corde giuste per apprezzarlo completamente!



Esistono i fottitori e fottuti, null'altro. Esistono in ogni posto e sono sempre esistiti. I fottitori da qualunque condizione cercano di avere un vantaggio, che sia una cena offerta, un passaggio gratuito, una donna da portar via a un altro, una gara da vincere. I fottuti in qualsiasi condizione prenderanno il peggio.








mercoledì 1 febbraio 2017

recensione | LA RIVA VERDE di Adriana Assini

Buon mercoledì a tutti!
Spero come sempre di trovarvi bene. Quest'oggi cerco di recensirvi un libro originale, delizioso e che, neanche a dirsi, mi è piaciuto davvero tantissimo. Una storia ben diversa dalle ultime letture e uno stile particolare, difficile da descrivere ma eccezionale da leggere, con un tono quasi fiabesco. 
Spero di conquistarvi con la mia recensione. So per certo che ad alcune di voi la lettura di questo libro piacerebbe molto!


💗Ringrazio di cuore Scrittura&Scritture per avermi inviato il libro



La Riva Verde ✦ di Adriana Assini ✦ edito da Scrittura&Scritture ✦ nel 2014 Genere: Romanzo storico ✦ Pagine: 184 ✦ letto in formato cartaceo


  SINOSSI
Bruges, 1379. Sullo sfondo dello scisma d’Occidente, in piena guerra dei Cent’anni e in mezzo alle contese tra tintori del rosso e tintori del blu, le dame della Compagnia della Conocchia si riuniscono ogni notte in gran segreto. Un nugolo di donne che, per sfuggire alla tirannia maschile, sfida la sorte per coltivare un diverso sapere, foriero di sciagure. Tra loro, Greta du Glay, additata come la fattucchiera, e Rose, innamorata di Robin, un tintore del rosso, ma imminente sposa di un tintore del blu.
Sulle due corporazioni, da sempre rivali, d’improvviso piomba lo scompiglio, allontanando più d’una dalla Compagnia della Conocchia.
Il sospetto di un assassinio e una fuga inaspettata agiteranno ancor di più le acque della Riva Verde. 


Siamo nel 1379, a Bruges, una città delle Fiandre occidentali, centro europeo dei commerci delle lane, dove imperversano le lotte di mestiere tra tintori, infierisce la Guerra dei Cent'anni e nasce il mito di Giovanna D'Arco. Proprio sull'onta di questo episodio, misogino e bigotto, si inserisce la storia conduttrice del romanzo. 
8 donne fanno del loro meglio per non soccombere al loro triste ruolo di figlie fardello per padri disinteressati e serve senza valore per mariti padroni. RoseAlixGretaMargotYsengrineSebileEmmeline e Anne formano la Compagnia della Conocchia che...



...da Natale alla Candelora, vedeva riunite un nugolo di matrone solitamente dedite al fuso. Convivi notturni, convivi nascosti. Nati chissà quando dall'intraprendenza di alcune donne ansiose di sfuggire all'isolamento e all'ignoranza. Si tramandavano di madre in figlia e servivano per scambiarsi rimedi, credenze e segreti che una congrega riportava sulla pergamena. E che tutte chiamavano i Vangeli.




evangeliste, quindi, ribelli e coraggiose, che sognano un mondo costruito a regola d'arte per se stesse e per le proprie necessità, troppo spesso calpestate, e sfidano le avvilenti convenzioni religiose e sociali del tempo pur di ottenerlo. 

Il paradiso tanto agognato dalle brave donne è oltre la riva verde. Là, un meraviglioso regno muliebre...dove non circolano né uomini, né preti, le attende. Ma la riva verde è anche il luogo dove s'incontrano i due giovani innamorati: Rose e Robin. Lei figlia di un tintore del blu e promessa sposa a un operaio al soldo di suo padre; lui tintore del rosso e costretto a fuggire lontano perchè sospettato meschinamente di omicidio. Ma l'amore è più forte e sa attendere paziente perchè, come scrive il ragazzo, non c'è Robin senza Rose

Personaggi intraprendenti e ben abbozzati, che rivelano quel tanto che basta per amarli o detestarli. Inutile dire che si patteggia per le donne e il loro desiderio di evadere. Riusciranno ad ottenere la tanto agognata libertà? Non lo sapremo. Il finale lascia presagire un dolce futuro, ma siamo in pieno Medioevo e l'imprevedibilità è la parola d'ordine, sopratutto per la donna.

Nonostante la trama mi abbia incantata, ciò che fa davvero la differenza è lo stile dell'autrice: asciutto e lineare, ma anche complesso e ricco di termini ricercati, dimostra di conoscere bene il tempo di cui scrive senza mai rendere la narrazione pesante o le descrizioni troppo dettagliate. 

I colori, poi, sono uno degli elementi fondamentali nel libro. A loro sono dedicati le lotte tra tintori, la copertina e il titolo del romanzo, le descrizione del tempo, dei luoghi e delle emozioni. Impossibile non vederne l'importanza volutamente assegnata ai colori da parte dell'autrice. Leggendo un po' di Adriana Assini, però, è inequivocabile questo connubio: non è infatti una semplice scrittrice ma anche una brava pittrice, che mette colore in ciò che racconta. 

Mentre leggevo questo libro pensavo a tutte le amiche a cui l'avrei voluto regalare e a chi l'avrebbe apprezzato come ho fatto io. La Riva verde non è solo una storia d'amore e d'amicizia, ma è sopratutto un inno alla solidarietà femminile: sentimento di cui ce n'è sempre stato bisogno, ma che per una cosa o per un'altra non è mai stato abbastanza. In questo romanzo ho visto sopratutto questo. E se siete del mio stesso parere lo amerete di sicuro! 😉


  

mercoledì 11 gennaio 2017

RECENSIONE | Nobody di Charlotte Link

Buon mercoledì sera a tutti!!!
Oggi vi voglio recensire un libro che ho terminato la scorsa settimana e che è stato quindi la mia prima lettura del 2017!! Un romanzo davvero bello che ho trovato per caso nella biblioteca digitale di MLOL, ma non saprei dirvi perchè l'ho scelto! 
Nobody è un thriller che racconta le vicende familiari dei protagonisti e questo aspetto è ciò che mi è piaciuto molto perchè si ritorna indietro alla Seconda Guerra mondiale. Spero che piaccia anche voi. Forse conoscete l'autrice, Charlotte Link, che per molti è una garanzia letteraria! Questo è il suo primo libro che leggo e non mi fermerò certo qui!! 


NOBODY ✦ di Charlotte Link ✦ pubblicato da Corbaccio ✦ nel 2012 ✦ tradotto da Umberto Gandini ✦ Genere: Thriller/Giallo ✦ Pagine: 540 ✦ letto in formato ebook


 
Durante la seconda guerra mondiale, Fiona è una giovane ragazza in fuga da Londra per via dei bombardamenti. Spinta da sua madre, trova rifugio in campagna, nella fattoria dei Beckett. Qui ad accoglierla c'è Emma, la dolce e comprensiva padrona di casa, il marito e il figlio Chad, un ragazzo di qualche anno più grande di cui Fiona s'innamora perdutamente. A incupire la sua nuova vita alla fattoria solo lui, Brian, un bambino ritardato rimasto orfano dell'intera famiglia, che le si è attaccato come una sanguisuga a Londra e da allora l'ha seguita ovunque quasi avesse un'ossessione per lei.
Fiona e Chad, che cercano di vivere la loro adolescenza, l'amore e la guerra, non riescono ad amarlo come un fratello e lo ribattezzato Nobody, perchè è ciò che è per loro.
Il tempo di Fiona alla fattoria però termina, ritorna a Londra non senza un profondo sconforto con la speranza di poter tornare di nuovo e rimanere lì per sempre. Ed è quello che accade, ben tre anni dopo. Ma alla fattoria tutto è cambiato e Nobody è scomparso in misteriose e inquietanti circostanze.


Durante i bombardamenti di Londra, nella 2° Guerra mondiale, molti bambini vennero evacuati senza la loro famiglia nelle campagne circostanti. Fiona è una di questi bambini e trova rifugio nella calda e accogliente fattoria dei Beckett. Ad accoglierla ci sono Emma, la dolce e comprensiva mamma, il marito e il figlio adolescente Chad. Fiona s'inammora immediatamente del luogo e del ragazzo. 
A rompere l'incantesimo di questo idillio però s'intromette Brian, un orfano ritardato che dopo aver perso la famiglia sotto le bombe si è attaccato alla mano di Fiona e da quel momento non l'ha più lasciata, concependo una sorta di ossessione per lei. I due ragazzi battezzano il piccolo col nome di Nobody, perchè è ciò che è per loro.

Per Fiona arriva il tempo di ritornare a casa per accudire la madre. Il suo cuore però non riesce a dimenticare la fattoria Beckett e in particolare Chad. Appena possibile, quindi, ritorna al suo idillio campagnolo, ma dopo soli tre anni di assenza tutto è cambiato e Nobody è sparito, ceduto quasi come fosse un cane a un uomo della zona, ritenuto il diavolo in persona. Fiona decide di non intervenire per amore di Chad ma ciò causerà una concatenazione di eventi che andranno a minare molte vite, non solo quelle dei due ragazzi.


Il nome che io e Chad gli avevamo dato con leggerezza e non senza avversione sembrava essere diventato in una sua tremenda maniera appropriato: Nobody. Quel ragazzo non esisteva. [...] Era diventato un nessuno. Non godeva di alcuna protezione. Né era in grado di proteggere se stesso a causa del suo handicap. Era abbandonato alla mercé di coloro nelle cui mani capitava.


Questo è l'inizio della storia che Leslie, nipote di Fiona, legge molti anni dopo con la speranza di scoprire chi ha ucciso sua nonna. L'ispettrice Valerie brancola nel buio sulle tracce di un serial killer che odia le donne e le uccide con una crudeltà bruta. 

Attorno al mistero degli assassinii ruotano tutta una serie di personaggi legati tra loro dal caso o dalla vita. Tutti sono venuti a conoscenza della triste storia di Nobody e nessuno può giustificare la grave indifferenza di Fiona e Chad, i quali hanno condannato un essere umano alla cattiveria e alla pervesione. Sembra quindi che il piccolo e tormentato Nobody sia ritornato per trovare vendetta, ma scavando poco al di sotto di questa triste vicenda, accaduta ai tempi della guerra, tante altre piccole storie familiari risalgono a galla creando, così, un mosaico di indicibile sofferenza. 

Nonostante i tanti personaggi non sono riuscita a legare con nessuno. Tutti loro sono persone indurite dalla vita e dalle loro esperienze e hanno in comune un'unica caratteristica: l'indifferenza verso il prossimo. Questo sentimento è talmente pregnante nel romanzo che è impossibile non sentire una sorta di ripugnanza verso tutti loro. 

Fino alla fine, è difficile capire chi ha potuto commettere gli omicidi. Sono stata tentata di incolpare uno o l'altro dei possibili sospettati ma la soluzione è arrivata quasi del tutto inaspettata, svelata dall'autrice stessa. Purtroppo devo ammettere di non essere una brava investigatrice e quindi di non fare testo!!!

La storia scorre lineare ma con alcuni excursus cronologici nel passato, che animano la trama e la rendono interessante, coinvolgente e più completa! Nobody è un romanzo con una storia originale e scritta davvero bene, ma a fare la differenza è la magistrale capacità della Link nella descrizione psicologica dei personaggi. Posso affermare con certezza che è la caratterizzazione migliore che abbia mai incontrato in un libro. Le azioni e i comportamenti dei vari personaggi vengono espressi con grande abilità e minuziosità! Alla fine, pur non amandoli, si riesce a capirli e a compatirli.

Vi consiglio assolutamente di leggere uno dei tanti romanzi di quest'autrice, e se l'avete già fatto ditemi che ne pensate! Nobody è sicuramente un libro, che per gli amanti del genere, piacerà tantissimo, ne sono sicura!





giovedì 8 dicembre 2016

RECENSIONE | La lettrice di Traci Chee

Buon giovedì a tutti! 
Finalmente posto una recensioneeeeee! 
Ma da quant'è che non ne scrivevo una?! Due settimane più o meno! Mamma mia che cosa orribile non aver il tempo per leggere come si vuole!! Ed è anche parecchio frustrante. Guardi i libri che se ne stanno là a marcire sotto chili di polvere, con le pagine che vorrebbero essere sfogliate e le storie che bramano di andare avanti... ma niente, li devi lasciare lì senza neanche toccarli!!! Brutto, brutto, brutto! 
Ma ieri sera mi sono imposta di finire uno dei due libri che ho in lettura da almeno 3 settimane e ho portato a termine la missione. Avevo un bel mal di testa ma dovevo proprio terminarlo! 
Quindi eccomi qui per parlarvi de La lettrice, il romanzo YA della Newton Compton, la quale ringrazio davvero tanto per avermi inviato questo libro! 



La lettrice ✦ di Traci Chee ✦ pubblicato da Newton Compton ✦ il 10 novembre 2016 ✦ traduzione di Sandro Ristori ✦ Serie: Sea of Ink and Gold #1 ✦ Genere: YA/Fantasy ✦ Pagine: 384 ✦ letto in formato cartaceo


SINOSSI

Una terra dove i libri sono banditi.
Una ragazza che non smette di lottare.

Sefia sa cosa significa dover sopravvivere. Dopo che il padre è stato brutalmente ucciso, è fuggita con la misteriosa zia Nin, che le ha insegnato a cacciare, seguire le impronte e rubare. Ma quando Nin viene rapita, Sefia rimane completamente sola. L’unico indizio che può aiutarla a ritrovare Nin è uno strano oggetto rettangolare che il padre ha gelosamente custodito fino al giorno della sua morte. Un manufatto mai visto prima, di cui nessuno le aveva mai parlato, perché nel mondo in cui è nata e cresciuta la lettura è un’attività proibita. Con l’aiuto di questo libro e di un ragazzo che nasconde oscuri segreti, Sefia cercherà di salvare la zia Nin e scoprire che cosa sia realmente accaduto il giorno in cui suo padre è stato ucciso.



La storia si svolge in un tempo e in un luogo a metà tra l'immaginario e il reale: una specie di medioevo fantasy si potrebbe dire. 
SEFIA è l'eroina della storia. Ha 16 anni e in circostanze misteriose ha perso la sua famiglia. L'unica cosa che le è rimasta, e della quale deve prendersi cura a costo della sua vita, è un libro. Però, in un luogo dove la parola scritta non esiste, questo compito si rileva tutt'altro che facile perchè alla ricerca del libro c'è qualcun'altro che usa violenza e sopraffazione per prendersi ciò che vuole.

Nonostante Sefia capisca che chiunque stia vicino al libro, e a lei, prima o poi muore, decide comunque di portare con sé ARCIERE, un ragazzo scappato alla crudeltà dei suoi aguzzini proprio grazie a Sefia, e per questo eternamente riconoscente alla ragazza. 

Le abilità di combattimento di uno e la capacità di "vedere" oltre le persone e le cose dell'altra, fanno passare ai due ragazzi molti guai ma li portano anche a fare la conoscenza di nuovi amici e a scoprire quale mistero si nasconde dietro il Libro.

Una trama per nulla facile inizialmente, alla quale ho cominciato ad abituarmi dopo ben 150 pagine. Inizialmente la storia mi è sembrata molto confusa: nuovi personaggi, nuove storie, descrizioni dettagliatissime e caotiche, situazioni troppo veloci per stargli dietro... Come vi avevo detto qui, non mi stava entusiasmando la lettura di questo libro.
La cosa mi dispiaceva parecchio, perché la copertina mi aveva talmente stregata da voler direttamente chiedere alla casa editrice di regalarmene una copia!

Ma poi, 150 pagine dopo, senza che me accorgessi, ho cominciato a vivere la storia finalmente in modo empatico! La scrittura dell'autrice mi è divenuta familiare, così come i personaggi, le descrizioni e le azioni che si susseguivano repentine. Da questo momento il libro mi è piaciuto davvero molto, non riuscivo a smettere di pensare a Sefia e Arciere e a quello che cominciava a nascere tra loro seppur in modo silente e quieto!

Alla fine ho capito che la confusione, nella quale mi sono persa all'inizio, è stata causata dalla presenza di più storie all'interno della storia principale! Un intreccio davvero fresco e sui generis quello che ho trovato in questo romanzo, con una dovizia di particolari impressionante che coinvolge sempre di più il lettore nella vicenda rocambolesca di Sefia e Arciere. 

Questi due personaggi mi sono piaciuti moltissimo: carattere forte, indipendenza, coraggio, dolcezza e capacità soprannaturali, sono stati tutti elementi evocativi che mi hanno avvicinata in modo esclusivo a entrambi, ma sopratutto a Sefia, la protagonista femminile, una ragazza molto giovane, disillusa dalla vita ma anche in attesa dell'amore, della pace e della libertà.

La storia non si conclude però con l'ultima pagina di questo libro ma ha ben due seguiti, di cui ancora non si conoscono le date. Io ho in programma di continuare la saga sopratutto perchè sono rimasta affascinata dalla dolcezza dell'amore che sboccia tra i due personaggi principali

LA LETTRICE è un romanzo che vi consiglio, cari lettori, sopratutto a chi piacciono le storie per ragazzi e i fantasy. Se però, inizialmente, sembra che questo non sia proprio il libro che fa per voi, aspettate a decidere di non aprirlo più: andate avanti nella lettura e ricordate che io c'ho messo 150 pagine prima di affezionarmi!! :)




lunedì 21 novembre 2016

Recensione | La scuola di Linda di Regina di Luanto

Ciao miei carissimi lettrici e lettori...
ho appena finito un libro davvero bello e interessante che mi ha tenuta col fiato sospeso per molti capitoli! Un romanzo che riprende le storie d'amore ottocentesche ma ambientato in Italia e con tematiche di denuncia nei confronti della società maschilista del tempo. Un libro che mi è davvero piaciuto per tutta una serie di elementi che adesso vi racconterò, sperando di farvi venire voglia di leggerlo per riportare in auge un romanzo, e la sua autrice, dimenticati davvero per molti decenni ma oggi in grado di far valere il proprio diritto di far parte della letteratura classica italiana!!



La scuola di Linda ✦ di Regina di Luanto ✦ edito in ebook da Sara Minervini per E.M.A ✦ 1° edizione nel 1894 ✦ Genere: Classico ✦ Pagine: 241 ✦ letto in ebook 




La contessina Linda Vallorsara è cresciuta alla scuola della finzione, della menzogna e del privilegio di classe, confusa da opinioni oscillanti e senza una guida a regolarne gli istinti e insegnarle a giudicare con chiarezza. Solo l’incontro con il vero amore potrebbe risvegliare il suo cuore e lo spirito, riconducendola alla semplicità della sua vera indole. Ma «l’amore è un atto generoso e costa caro ed è sempre più vantaggioso seguire l’esempio della maggioranza e caricare le spalle altrui per alleggerire le proprie». Sullo sfondo della gaudente Roma umbertina e giolittiana, questo romanzo dimenticato di Regina di Luanto restituisce non solo le pagine strappate dalla Storia della Letteratura Italiana ‒ quelle della scrittura femminile tardo ottocentesca ‒ ma anche il senso di una feroce critica alle convenzioni e convenienze di una società fiacca e priva di sostanza morale che non conosce differenze fra i sessi.

Regina di Luanto è lo pseudonimo di Anna Guendalina Lipparini (Terni, 22 febbraio 1862 – Pisa, 8 settembre 1914). Divenne celebre per i temi narrati nei suoi racconti e romanzi nei quali non nascose lo sprezzo per l’ipocrita visione della donna e della condizione femminile, oggetti inerti da tenere confinati nello stretto raggio delle convenzioni sociali.




Linda Vallorsara è una bambina che vive la sua appartenenza alla ricca nobiltà romana in modo contrastante: da un lato si balocca con il lusso e l'aspirazione di partecipare a numerose feste e raduni alla moda quando sarà grande; dall'altro osserva disgustata l'ipocrisia dei ricchi, la superficialità della madre vanitosa, le scappatelle amorose del padre e il bisogno di apparenza insito nella sua classe sociale. La purezza e la lealtà di Linda la portano ad amare, ad aver compassione e a non giudicare inferiori coloro che non appartengono al lusso e che sono capaci di veri sentimenti verso di lei.

Educata in convento con le signorine della più ricca nobiltà italiana, Linda sogna il suo vero amore: un amore puro, non attaccato alle convenzioni economiche che vogliono la dote come scambio di moneta per sobbarcarsi il peso di una moglie, ma che, al contrario, senta solo il bisogno di stare insieme a lei, al di là di contratti, tradizioni, usi e costumi obbligatori per la società corrotta intorno. 

Purtroppo, l'uomo che le ruba il cuore è lontano da tutto questo e, scoperto l'inganno, la ragazza decide di non abbandonarsi più a futili cedimenti amorosi capaci solo di farla soffrire. Linda si lascia avvincere dal mondo bigotto e ipocrita da lei sempre osteggiato, e ne diventa un'illustre rappresentante. E grazie a questo suo nuovo modo di comportarsi Linda trova marito: un uomo dapprima mite e amichevole ma che col tempo diventa inetto, egoista e disinteressato alla moglie, la quale ricerca l'adulazione nei propri confronti in altri uomini, nelle feste, nei pettegolezzi e nell'ipocrisia generale. Una Linda del tutto diversa dalla bambina di inizio libro, che porterà il lettore a conoscenza di una società e dei suoi molteplici protagonisti e, immancabilmente, a un tragico epilogo.

Il mutamento di Linda mi ha lasciata davvero amareggiata. Fino alla fine pensavo, e speravo, che qualcosa sarebbe cambiato, avesse trovato l'amore vero e sarebbe ritornata ad essere l'eroina per eccellenza! Invece non è accaduto, ma questo, insieme al triste finale, ha dato al libro maggiore carattere e più spessore!!

Tanti i personaggi che si conoscono in modo approfondito, e tanti quelli che si ripresentano a distanza di tempo nella vita di Linda raccontando di sé. 
La storia scorre davvero fluida senza noia  lentezza in alcuna parte del romanzo. Le sensazioni di Linda sono ben trascritte e mai melense o svenevoli, anzi, la protagonista è una bambina, poi una donna, con un carattere abbastanza forte e deciso che segue un percorso di formazione parecchio logico e coerente.  

A sorprendermi un po' e a dare al libro una nota piccante, ma non oscena, sono state le insinuazioni lesbiche nella vita di Linda, durante il periodo in convento. L'autrice vela i comportamenti tra ragazze con descrizioni allusive e poco esplicite, ovviamente per il riserbo che nel suo tempo c'era a proposito di determinati argomenti.

L'autrice, Regina di Luanto, è una donna che ha vissuto in prima persona la società e il mondo di Linda e per questo offre un quadro davvero ben illustrato di ciò che accadeva nei salotti, a teatro, tra amiche o nelle case di campagna dei nobili aristocratici italiani. 
Alla fine, la scuola di Linda è la sua vita, il suo trascorso e le persone al suo fianco. Per farvi capire quanta immoralità, degenerazione e falsità risiedeva in tale scuola, tale da costringere un animo puro come quello della piccola Linda a corrompersi in modo tanto brutale, vi cito alcune frasi del libro che sono il succo dell'educazione dei nobili del tempo e di molti di oggi, purtroppo!!


«Figurati che ad un tratto la mamma diventasse vecchia, brutta...»
«Non importa, le dovresti volere bene lo stesso. Non è vero babbo che tu non divorzierai?»
«No, no. Ma dimmi quando la tua bambola è sciupata e
le mancano gli occhi e i capelli, non mi vieni a dire "babbo compramene un'altra?"»
«Sì». Mormorò Linda, scossa nella sua opinione da un tale argomento.
«Dunque?»
«Dunque, per farsi volere bene, bisogna essere sempre belli?»
«Potendo!» Concluse il conte Vallorsara.









mercoledì 20 luglio 2016

RECENSIONE | Die Love Rise di Rosa Campanile

Buongiorno e buon mercoledì lettori!
La recensione di oggi riguarda una cara collega Blogger, Rosa di Briciole di Parole. fin dalle prime parole sono rimasta molto stupita di questo libro. Un po' perchè io amo i distopici, e ne ho uno mio nel cassetto, e un po' perchè, leggendolo, mi ha catturata subito! Pensando che questo è il primo romanzo di Rosa, poi, sono rimasta davvero a bocca aperta!! Grazie Rosa per avermi dato la possibilità di leggerlo!! XD


Die Love Rise ♦ di Rosa Campanile ♦ Self-Publishing (Streetlib) ♦ Pubblicato il 15 marzo 2016 ♦ Pagine: 254 ♦ Genere: Romance / Post Apocalittico / Sci-Fi ♦ Formato di lettura: E-book


In un futuro non molto lontano, la popolazione umana è stata decimata dal virus AD7E0-i che ha trasformato gli uomini in mutanti affamati di carne e sangue. Per i pochi fortunati scampati al contagio iniziale, il mondo è diventato un luogo pericoloso in cui sopravvivere a stento.
Lo sa bene Sophie Warden, che negli ultimi due anni ha fatto tutto ciò che era necessario per proteggere se stessa e sua sorella Leery. La voce che a Leons Town ci sia un Centro di Soccorso e Raccolta ancora operativo rappresenta la loro ultima chance di trovare un rifugio sicuro diverso dalla strada. Nonostante le perplessità che si tratti solo di una diceria, Sophie e Leery, in compagnia di un esiguo gruppo di sopravvissuti, raggiungono la struttura. Ma le cose non andranno come pianificate e la minaccia dei mutanti si rivelerà più letale e insidiosa di prima.

Clive Hudson non è più l'uomo di un tempo. Dopo aver perso coloro che amava, ha deciso di allontanare tutto e tutti, scegliendo la morte come unica compagnia. Se per dispensarla agli infetti o per trovarla lui stesso, non fa più alcuna differenza per la sua anima tormentata da un doloroso passato. L'incontro con Sophie, però, smuoverà qualcosa nel profondo del suo essere.

Due anime simili, entrambe a un solo passo dalla condanna eterna o da un’insperata salvezza. Perché non tutto il buono del mondo è andato perduto. Forse, nonostante il dolore e la morte, si può ancora amare ed essere amati. Anche al tempo dell'invasione mutante.





Andando avanti con la mia vita, vivendo appieno ogni singolo giorno senza mai mollare o darmi per vinta, potevo onorare la memoria di coloro che erano morti e che non sarebbero mai, mai stati dimenticati. Io per prima non li avrei dimenticati.


Sophie ha perso tutto. È sola, arrabbiata e senza più alcuna speranza. I mutanti hanno distrutto tutto e annientato la sua intera famiglia. Dopo essere scampata all'ennesimo attacco di quelle orrende e feroci creature, Sophie riesce a trovare riparo in uno degli ultimi Centri di Soccorso e Raccolta ancora operativo. All'interno gli unici sopravvissuti, Clive e Joe, stanno mettendo a punto un sistema per uccidere quanti più mutanti possibili con un'unica e potente deflagrazione. 
I giorni passano al centro e tra Sophie e Clive sbocciano forti sentimenti contrastanti: rancore, odio, passione. La vita è costantemente appesa ad un filo ed entrambi sanno che qualunque momento potrebbe essere l'ultimo. 

I personaggi "sono pochi ma buoni". Sophie è una giovane ragazza col quale ho empatizzato molto. Il suo personaggio è forte e determinato ma nasconde il bisogno di amare ed essere amata. Clive è un uomo di oltre 30 anni, ex capo della squadra speciale RISE, che ha perso l'interesse per la vita e si comporta apparentemente in maniera fredda e insensibile. Ma la maschera che porta è solo un pretesto per tenere tutti lontano, sopratutto Soph. Infine c'è Joe, l'affabile cervellone che si dimostrerà essere un vero amico per entrambi.

L'amore è la componente principale di questa storia. Non sono solita amare le storie d'amore fine a se stesse ma questa è potente, sensuale, ben descritta e travolgente. Più procedevo nella lettura e più mi dimenticavo di star leggendo il romanzo di una mia collega blogger. Lo stile di scrittura di Rosa mi ha fin da subito coinvolta. Non ho dovuto leggere le solite 30 pagine di prova per abituarmici come spesso mi accade. La sua prosa è immediata, accurata ma estremamente comprensibile.

Il rapporto tra Clive e Sophie scoppia come una bomba ad orologeria nel giro di poco tempo. Non poteva succedere altrimenti. Chiusi in uno spazio ristretto, perennemente minacciati dalla morte, carichi di rabbia e di dolore, le loro passioni sono travolgenti. Quest'amore-odio l'ho trovato molto realistico e privo di forzature. Mi è piaciuto tanto.

La storia è raccontata dai due punti di vista di lei e lui. Entrambi le parti rispecchiano perfettamente i loro pensieri, sensazioni e paure. Questo mi ha fatto empatizzare molto con tutti e due. E d'altronde, l'intento dell'autrice è stato proprio quello di creare un avvicendamento più focalizzato sull'analisi introspettiva dei due personaggi principali e sui loro sentimenti, ma meno sull'azione e l'avventura. Scelta, in alcuni casi, discutibile visto che potrebbe diventare un noioso concentrato di frasi svenevoli e scene melense
In Die Love Rise non è successo; ho seguito la storia con molto interesse fino alla fine e non mi ha mai stufata. 

Il finale è l'unica parte sulla quale potrei avere qualcosa da ridire, ma è un'opinione soggettiva data dal mio personale modo di concepire la vicenda. Infatti, avendo letto una storia gravida di emozioni forti, avrei preferito un finale più struggente. 

Nonostante questo è impossibile non intravedere l'emergere di una brava e incontestabile autrice nel panorama editoriale italiano. Sono molto curiosa di leggere il suo prossimo libro!


Era successo che questa volta, era l’eroe che 
aveva bisogno di essere salvato.




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