Buon venerdì!
Eccoci di nuovo con un nuovo appuntamento di poesia. Le settimane passano davvero in fretta per me e mi ritrovo ad aver appena finito di scrivere un post di poesia e a doverne scrivere subito un altro per la settimana dopo!
La poesia di oggi mi ha colpito non per lo stile ma per ciò che descrive. Ha a che fare con la morte, che non viene raccontata con emozioni di rimpianto o malinconia ma viene trattata con normalità e in modo freddo e impersonale. Questa indifferenza non esclude, comunque, il rispetto che la situazione merita.
A me è piaciuta molto, spero che possa piacere anche a voi!
Condòmino di Vivian Lamarque
Cammino
piano, qua sotto
al terzo piano dorme un condomino
morto. È
tornato morto stasera
dall'ospedale, gli hanno salito
le
scale, gli hanno aperto la porta
anche senza suonare, ha usato
per
l’ultima volta il verbo entrare.
Ha dormito con noialtri
condomini
essendo notte sembrava a noi uguale
ha dormito otto
ore ma poi ancora
e ancora e ancora oltre la tromba
mattutina
dei soldati, oltre il sole
alto nel cielo, ora che noi ci
muoviamo
non è più a noi uguale. È un condomino
morto.
Scenderà senza piedi le scale.
Era gentile, stava alla
finestra
aveva un canarino, aveva i suoi millesimi
condominiali,
guarda gli stanno spuntando
le ali.
Ci sono certi tipi di poesie che fanno molto riflettere e questa è una di quelle, complimenti per la scelta originale Nik
RispondiEliminaGrazie Susy!!! Sono contenta che ti sia piaciuta! :)
EliminaStile asciutto e essenziale. Parole comuni, quotidiane, non altisonanti. Il confine tra narrazione e poesia è quasi invisibile.
RispondiEliminaInteressante scelta per questo fine settimana, Nik, complimenti alla nostra cacciatrice di poesie!
Ahahahah, grazie carissima Rosa! Come sempre riesci a dare un non so che di superbo ai tuoi commenti! Anche a me questa poesia mi ha proprio colpita, sono contenta di averla scelta ma ancora di più che abbia fatto lo stesso effetto su di te!Un abbraccio
EliminaCiao Nik, una poesia che è quasi una prosa, un racconto: semplice ma capace di affrontare un tema complesso come la morte. Scelta molto originale, mi piace molto questa tua rubrica!
RispondiEliminaCiao Ariel!!! Grazie per il tuo commento:)
EliminaNon ci avevo pensato ma hai ragione, potrebbe sembrare un raccontino!! Ahahahah meno male che ci siete voi che mi fate ragionare, se no...
^_^
Oddio Nik l'ultimo verso ha proprio bussato al mio cuore. Come sempre questa tua rubrica è linfa vitale per i sentimenti, grazie <3 un bacione e buon weekend <3
RispondiEliminaGrazie Ely!!!! Anche a me gli ultimi versi piacciono molto, sono proprio evocativi!Un bacione
EliminaCiao Nik!
RispondiEliminaStrana poesia, molto fredda e scostante.
L'ho sentita molto lontana da ciò che in genere mi tocca il cuore.
Apprezzo però questa scelta dell'autrice, molto diversa dal genere più comune! ;)
Eh si cara Jasmine, è proprio fredda come poesia. Descrive la morte in modo davvero impersonale, senza il minimo trasporto per colui che non c'è più! Il fatto che questo fosse proprio l'intento dell'autrice è ciò che me l'ha fatta scegliere. Un'autrice davvero cinica:)
EliminaBellissima poesia! Mi pare l'insieme di una storia grottesca e, di una morale profonda percepibile solo dopo molte letture.
RispondiEliminaAvrei una proposta ... io amo la poesia, sia leggerla che scriverla, perchè non dedichi alcune puntate di questo spazio settimanale ai componimenti di poeti "novelli" come me e molti altri? Un abbraccio,
Erica
Ciao Erica!!!! Ma che idea!! Mi piacerebbe moltissimo poter segnalare la poesia di qualcuno che sia vicino, diciamo più tangibile rispetto ai vari famosi poeti, molti dei quali morti e sepolti!
EliminaPerché non mi contatti per mail? glialberidalibri@gmail.com