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lunedì 16 novembre 2020

Il problema senza nome che tiene sottomesse molte donne ancora oggi

Dal libro "Liberati della brava bambina" di a. Colamedici e M. Gancitano


Immagine di Stocksnap / Pixabay


"Le è stato detto di essere una brava bambina, poi una brava moglie e una brava mamma. E, anche se forse non se ne è accorta, le sono state raccontate delle storie in cui le donne che non rispettavano queste istruzioni diventavano pazze, 
o venivano uccise o rimanevano sole."
dal libro Liberati della brava bambina di a. Colamedici e M. Gancitano


Le morbide catene delle donne moderne


Essere donna, dobbiamo ammetterlo, fa ancora paura. Quante volte si sente dire "menomale che non sono nato femmina", oppure "la prossima volta voglio rinascere uomo", o ancora, "auguri e figli MASCHI"! 

Queste espressioni, con il resto degli atteggiamenti misogini o comunque sessisti, non fanno altro che tramandare quel senso di debolezza intrinseca a cui da sempre siamo state legate a doppio giro di catena. Ci fanno sentire sempre un po' inadeguate, ridicolizzate, deprezzate, una specie a parte, l'eccezione alla regola; insomma un'appendice dell'uomo.

Sì certo, di passi avanti ne sono stati fatti nei secoli. Oggi siamo più libere, possiamo decidere di rimanere indipendenti per sempre, si può scegliere di essere o non essere un sacco di cose, si può vivere in pace con la propria natura, ci si può misurare con gli uomini e uscirne migliori... ma, per certi versi, siamo ancora INCATENATE

lunedì 3 febbraio 2020

Recensione | Storia della nostra scomparsa di Jing-Jing Lee



Non c'è proprio limite all'orrore umano e questo libro ne è un'ulteriore prova. 
Non conoscevo la storia delle donne comfort, e non preoccupatevi troppo se non la conoscevate neanche voi: le forze politiche giapponesi hanno fatto in modo che non trapelassero troppe informazioni a riguardo pure nei loro territori! Poi, come sempre, c'è la paura e la vergogna delle vittime, che vengono sopraffatte, di nuovo, dall'ignoranza della gente e quindi isolate e ridotte al silenzio. 
Il risultato è una grave omissione storica, l'assenza di giustizia per chi ha subito i soprusi, l'incomprensione e l'inconsapevolezza generale.
Per il Giorno della Memoria è normale e giusto leggere dell'Olocausto degli ebrei, dei campi di concentramento, dei soprusi dei nazisti e dei fascisti, ma proprio perché è un giorno del ricordo è importante non dimenticare tutti gli altri
In questo post vi racconto la mia lettura e ciò che ho provato nel leggerla.





Titolo: Storia della nostra scomparsa
Autrice:Jing-Jing Lee
Traduzione di S. Tummolini
Categoria: Narrativa asiatica
Casa editrice: Fazi
Anno di pubblicazione: gennaio 2020
Pagine: 399
Prezzo: 9.00 € Ebook - 14.45 € Brossura






Questa è la storia delle comfort women


Wang Di è una ragazza di 16 anni, molto povera, che vive con i suoi genitori e i suoi due fratelli in un villaggio vicino Singapore, dove sopravvivono vendendo uova e verdura del loro misero orto. La guerra è una pallida cornice nelle vite arrangiate di queste famiglie, che mandano a scuola i maschi ma non le femmine.


Mi ricordai con quanta sufficienza mio padre aveva detto che le figlie tocca darle via, mentre il nome della sua famiglia, per fortuna, sarebbe continuato con Yang e Meng. Per i miei genitori - specie nei momenti di massima disperazione e povertà - ero sempre stata inutile. E a disposizione.

martedì 28 gennaio 2020

Trovare il tempo per leggere: i metodi che funzionano (con me)


“Le condizioni in cui leggiamo al giorno d’oggi non sono più quelle di 50 anni fa e nemmeno di 30. I momenti dedicati alle letture serie te li devi conquistare e programmare”.
Tim Parks


Troppe ore di lavoro, faccende domestiche in momenti improbabili, richieste familiari improrogabili, amiche in cerca di aiuto psicologico, crollo emotivo e fisico la sera sul divano, il cane da portare giù... e niente tempo per leggere!

Ritgliarmi momenti sacri di lettura - quella di tipo assorta e prolungata - è diventata una vera impresa. Anni fa, durante la scuola o l'università, rimanevo anche un intero pomeriggio fissa su un romanzo. In uno o due giorni terminavo la lettura, che era stata talmente concentrata da avermi fatto immedesimare con ogni fibra del mio corpo nella storia narrata. Poi riuscivo anche a scriverci su la recensione, a uscire con gli amici, a studiare e a lavoricchiare per tirare su qualche soldo. In una giornata si concentravano tante attività, tutte diverse e tutte ugualmente portate avanti con slancio e vitalità!

Erano anni abbastanza sereni e il mio modo di leggere era davvero prezioso e autentico. Non andavo in cerca di ritagli di tempo: leggevo perché era ciò che volevo fare in quel preciso momento e perché era fondamentale che lo facessi, come parte integrante del mio processo di crescita. Pertanto, leggere era un'attività vera e proprio della mia giornata e non solo un passatempo opzionale. Riuscivo a farlo praticamente sempre: mattina presto a colazione, davanti la tv accesa, sui mezzi pubblici, sdraiata sul divano, la sera tardi quando tutti dormivano, nei giorni afosi e in quelli uggiosi. Cioè sempre e sempre con la stessa intensità di coinvolgimento. 

mercoledì 8 gennaio 2020

Recensione | La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante



Ho finito di leggere La vita bugiarda degli adulti in pochi giorni, divorandolo. L'ho divorato perché andavo alla ricerca dell'autrice e della storia de L'amica geniale, che ho amato all'inverosimile. Leggevo, ricercando l'Elena Ferrante di qualche anno fa, con delle aspettative che non ammettevano repliche. Che sbaglio colossale! 

Elena Ferrante è una certezza per chi ha letto e amato i suoi libri precedenti. I suoi romanzi parlano di vita vera, di persone comuni e di storie che, seppur descrittive e lineari, sono straordinarie. La vita bugiarda degli adulti ricalca lo stesso modello de L'amica geniale, ma...


Una ragazzina profondamente delusa dagli adulti


La protagonista è Giovanna, figlia di una Napoli borghese e intellettuale. Vive nell'agiatezza e all'ombra di un padre saccente e sicuro di sè, che un giorno la paragona alla sua odiata sorella Vittoria, una donna miserabile e cattiva che Giovanna non ha mai visto. Da quel momento la vita della ragazzina e della sua famiglia comincia ad andare in declino. 
Giovanna cresce, si lega a persone della Napoli più torbida e meno elegante, perde l'aura della bambina colta e beneducata, comincia a indagare non solo la sua vita ma quella degli adulti intorno a lei, adulti che mentono, che criticano e giudicano gli altri, ma sotto sotto fanno peggio.

lunedì 6 gennaio 2020

3 parole per il 2020



Innanzitutto buon anno pari a tutti quelli che passeranno di qui!

Da quest'anno vorrei introdurre una nuova rubrica nel blog! No tranquilli, nulla che alla fine abbandonerò perchè troppo cadenzato. 
Questa rubrica sarà annuale, quindi un unico post-guida a inizio anno che mi servirà per impostare una rotta, o un viaggio, ovviamente il mio personale viaggio che mi aiuterà a raggiungere degli obiettivi e a condizionare scelte e comportamento. Chissà che qualcosa di buono non accada! 

Fare i classici buoni propositi (quelli degli anni scorsi per esempio) mi piaceva, ma mi sono accorta che avere dei progetti troppo specifici mi inibiva e limitava.
Per fortuna, mesi fa mi sono imbattuta nelle "3parole per il..." di Daniele Imperi del blog PennaBlu (idea originaria di un certo Chris Brogan), e ho deciso di adottare in pieno l'idea. 
Avere 3 parole solamente, che siano verbi, aggettivi o semplici sostantivi, la sento come una buona spinta creativa per mettermi alla prova senza darmi troppe regole e senza necessità di soddisfare delle aspettative, cosa che immancabilmente mi frustra.

Non c'è limite al tipo di traguardo da raggiungere: può riguardare il lavoro, la sfera sentimentale, la scrittura o la lettura. 

Le mie 3 parole per il 2020

Non ho dovuto pensare troppo alle mie 3 parole. So DOVE voglio arrivare e PERCHÉ, il problema è COME. Ecco quindi ciò che userò quest'anno per darmi una spinta!
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