/* -->
Visualizzazione post con etichetta feltrinelli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta feltrinelli. Mostra tutti i post

mercoledì 23 maggio 2018

Recensione | Un ragazzo normale di Lorenzo Marone




Mi sono appassionata alla lettura in generale perché le storie che leggevo nei libri sembravano raccontare alcune parti della mia vita, sapevano dare voce alle emozioni che provavo e mi insegnavano come affrontare diverse difficoltà. In Un ragazzo normale ho ritrovato tutto questo. Questa è la prima volta che leggo Lorenzo Marone. Attorno a questo nome, da anni, c'é un bel polverone. Lettori che stimo in quanto tali me ne parlavano davvero bene e mi dicevano: "Ma come fai ad avere un blog di recensioni e a non aver mai letto e parlato di questo autore?" Semplicemente perché quando a tutti piace qualcosa, a me, state sicuri, non mi prenderà nemmeno un pochino. Ho avuto paura che tutto il parlare e il leggere Marone, a me non avrebbe dato niente. E poi che tristezza sarebbe stata. Uno dopo l'altro avrebbe tirato fuori libri e io me ne sarei stata in disparte dalle discussioni. Fortunatamente non è stato così e quindi ecco quello che penso di Un ragazzo normale e dei suoi mitici personaggi.




Titolo: Un ragazzo normale
Autore: Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Pubblicato il 22 febbraio 2018
Genere: Narrativa italiana
Pagine: 288
Letto in formato ebook
Dal 5-05 al 05-2018









Mimì a 12 anni sogna un futuro diverso: un futuro da supereroe, da astronauta, da ricercatore medico, insomma da uno che lascerà il segno. Figlio del portinaio del condominio, che si accontenta della vita così come viene senza fare nulla per cambiare le cose, e di una segretaria, che ama all'inverosimile quel figlio così intelligente e diverso ma che fatica a capire, ne seguiamo le peripezie l'anno che a Napoli nevicò come non faceva da tempo, era il 1985.

In quel particolare anno il giovane giornalista Giancarlo Siani cominciò a scrivere di camorra e a interessarsi di questioni spinose, normalmente nascoste sotto spesse coltri di omertà popolare e governativa. In autunno Giancarlo morì crivellato di colpi di pistola per aver "parlato troppo". Un ragazzo normale, diventato negli anni a seguire un mito per aver avuto il coraggio di fare la cosa giusta.

Per Mimì quel ragazzo sorridente che gira con una auto strana è un vero supereroe che non ha paura di dire ciò che gli altri non dicono ed essere dalla parte dei più deboli. Eppure ad impegnare le sue giornate ci si mettono anche gli amici, in particolare Sasà, la famiglia, e gli alti e i bassi del vivere in 6 stipati in un piccolo appartamento. E l'amore per Viola, la ragazzina che abita all'ultimo piano, nell'appartamento più grande di tutto lo stabile.

Impossibile non provare un sincero affetto per Mimì e per il suo essere una mosca bianca, incompresa per il parlare forbito, l'amore per i libri, l'aria sognatrice, il disinteresse per il calcio e gli scherzi da sgherro di Sasà. A raccontarci la sua storia è lo stesso Mimì ormai cresciuto, che ripercorre con la memoria i posti dell'infanzia imprimendogli le sue più intime sensazioni, a cui è facile associare l'esperienza personale dell'autore.

Un ragazzo normale mi ha preso per mano e mi ha condotto, un po' alla sprovvista, in un tempo e in un luogo a me sconosciuti, che grazie ai ricordi di Mimì mi sono diventati tanto cari e familiari. Insieme a lui ho provato di nuovo la gioia dell'infanzia, il senso di famiglia come non l'avevo mai provato, la bellezza della prima vera amicizia, la tenacia dell'amore giovanile, ma anche la nostalgia tipica della solitudine che ognuno si porta dentro, la sofferenza che deriva dalle delusioni e la rabbia per le ingiustizie.

Non ho smesso di leggere fino all'ultima pagina, bisognosa di veder crescere Mimì e conoscere le sue amarezze e le sue conquiste, che mi hanno strappato sorrisi e sospiri. Leggendo è impossibile non domandarsi dove comincia la finzione letteraria e dove finisce la biografia di Lorenzo Marone. Ma cosa ancora più bella, ho trovato me stessa in alcune peculiarità di Mimì. L'amore sproporzionato per dei libri snobbati da chiunque, l'inquietudine tra le mura di casa per un costante senso di inadeguatezza (quante volte ho chiesto silenziosamente ai miei genitori "sicuri di non avermi adottata?!), la fragilità delle amicizie. Molte cose sembravano potermisi cucire addosso.

Veramenti tanti i temi affrontati in modo completo e realistico in questo libro. Credo sia impossibile non trovare tutti un po' di se stessi qui dentro e della propria "italianità", per cui non sempre andiamo fieri o da cui cerchiamo a volte di discostarci. Leggerò piano piano gli altri libri di Marone per avere altri stralci di vita quotidiana come in Un ragazzo normale. Dovreste farlo anche voi se siete ancora titubanti.



venerdì 19 maggio 2017

recensione | L'AMICO RITROVATO

Buongiorno carissimi lettori,
non immaginate la mia felicità finalmente a recensire un libro dopo un bel po' di tempo!!
Questo, amici miei, è uno di quei romanzi che non si può non amare se lo si ha letto. Forse, è una delle poche letture scolastiche che non pesa, anzi... alla fine si ringrazia pure l'insegnante per la bella scoperta!
Anche io sono stata una di quelle che l'aveva letto durante le vacanze estive, ma leggere mi piaceva già all'epoca quindi rimasi estasiata da questo libricino così misero di parole ma pieno di espressione. 
L'ho riletto perchè trovandolo su una bancarella di un mercatino dell'usato non potevo non prenderlo per arricchire la mia biblioteca (tra l'altro, ora rintanata in grossi scatoloni sotto al letto nuovo di Mondo Convenienza, quelli con il vano contenitore super spazioso!). E sono proprio contenta di averlo comprato! Non mi piace solo perchè tratta di uno dei periodi più interessanti della storia, ma anche perchè racconta una storia di amicizia e di vita particolare, intensa e commovente. Quindi se non l'avete ancora fatto correte a leggerlo. Anche perchè ho spoilerato alla grande in questa recensione. 
Avvertiti😝 


venerdì 17 febbraio 2017

recensione | LA PARANZA DEI BAMBINI di ROBERTO SAVIANO

Buon venerdì a tutti!
Oggi ho proprio voglia di recensirvi un genere particolare, che su Gli Alberi ancora non aveva fatto la sua comparsa. Se conoscete Saviano sapete di quale letteratura parlo: il romanzo di formazione, o meglio, d'inchiesta. Queste sono le categorie che ho trovato in giro, ma a dire la verità non parlerei assolutamente di formazione, ma solo di narrativa d'inchiesta, quella attraverso la quale l'autore denuncia delle problematiche sociali di cui è stato testimone. È il primo libro di Saviano che leggo per intero. Gomorra l'ho iniziato e interrotto per 3 volte, complice lo stile che non mi trasmetteva molto. 
La paranza dei bambini, invece, nonostante non si discosti molto dal primo libro in quanto a stile, l'ho terminato in pochi giorni e ne sono rimasta molto colpita. Spero con la mia recensione di riuscire a trasmettervi le mie sensazioni e a descrivervi bene il carattere di questo romanzo! Non lo reputo troppo facile!



La paranza dei bambini ✦ di Roberto Saviano ✦ edito da Feltrinelli ✦ il 10 novembre 2016 ✦ Genere: Romanzo d'inchiesta ✦ Pagine: 347 ✦ letto in formato ebook 





SINOSSI
La paranza dei bambini è la storia di un gruppo di adolescenti decisi a conquistare Napoli. Un gruppo di fuoco – una paranza, appunto. Ragazzini che sfrecciando sugli scooter e sparando all’impazzata con pistole semiautomatiche e AK47 controllano strade e quartieri. Ragazzini che non hanno paura né del carcere né della morte, perché sanno che l’unica possibilità a loro disposizione è giocarsi subito la vita. “I soldi li ha chi se li prende, non chi sta ad aspettare che qualcuno glieli dia.” Paranza è nome che viene dal mare: sono “le barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce”. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti. Roberto Saviano dà vita a un grande romanzo di innocenza e sopraffazione: crudo, violento, senza scampo.







Questo genere di recensioni non le trovo semplici  scontate da scrivere, perchè vanno al di là della normale lettura che si può fare con altri romanzi come gli YA o NY o robe così. Per me, leggere romanzi contemporanei vuol dire passare il tempo in modo tranquillo e non troppo impegnato. Invece, quando leggo i saggi, o anche i classici, mi sforzo di comprendere bene ogni parola, perchè reputo questo genere di libri importanti per la mia crescita personale!
La paranza dei bambini è a metà tra il saggio e il commerciale. Infatti, nel parlarvene, voglio sicuramente analizzare personaggi, trama e stile narrativo, ma credo che sia sopratutto importante fare un discorso più generale della storia.

La paranza dei bambini non è altro che un gruppo di adolescenti che, attraverso azioni, pensieri e comportamenti, rivendicano un proprio legame con la camorra. Conosciamo così Nicolas e i suoi "sgherri", che cercano di farsi spazio nel mondo mafioso, che credono sia quello più giusto, più figo, più adatto a fare tanti soldi e subito.



Allora sei tu ‘o Maraja?
– Nicolas Fiorillo…
– Appunto, ‘o Maraja
è importante come ti chiamano. È più importante il soprannome del nome, lo sai?
Nicolas, nome d'arte 'o Maraja, vive nell'attesa di diventare il capo dei capi, il boss mafioso per eccellenza. La sua è una lunga strada, lo vede da sé. Nessuno può prendere sul serio un ragazzino di 16 anni con mire tanto alte. Tutti alla fine passano dall'essere una comune e giovane paranza: rapinare poveri commercianti rassegnati; possedere un'arma e usarla ogni tanto giusto per far vedere chi comanda; essere messo dietro le sbarre e poi uscire per passare la vita sotto qualche boss della zona che chiede il pizzo. Ma solo chi ammazza per davvero ha la stoffa del comandante.





Non ho mai visto nessun comandante che non ha fatto mai 'nu piezzo. 
Ti do un consiglio Marajà: il primo che ti dà fastidio, 
prendi e vallo a sparare, ma da solo.

Maraja, Briato’, Tucano, Dentino, Drago’, Lollipop, Pesce Moscio, Stavodicendo, Drone, Biscottino, ... Questa è la storia della loro educazione e della loro crescita: cruenta, spietata, feroce ma anche desiderata e ostentata. Non esiste il passaggio dall'infanzia al mondo degli adulti per questi ragazzi. Un giorno vanno a scuola e il giorno dopo usano le mitragliette su pedoni inermi, per poi ascoltare l'eco delle loro missioni al telegiornale.
Sparano alle teste di chi deve pagare per un errore commesso, ma poi abbracciano le fidanzatine guardando il cielo e sussurrando alle loro orecchie Ti amo fino alle stelle

Quella di Nicolas è un'ascesa violenta ma calcolata nei minimi dettagli. È lui che sprona la paranza a colpire sempre più nel centro della camorra per fare colpo sulle persone che contano. Ma arrivato in punta si comincia a scendere. La discesa è ripida e da lì non si torna più indietro. Un ragazzino non sa che questo è il perverso gioco della vita e che a pagare per gli errori commessi sono sempre coloro a cui si vuole bene.

Dopo essere arrivata alla fine del romanzo, non ho potuto dimenticare la storia di bambini che non conoscono infanzia, futuro, innocenza, spontaneità. La paranza dei bambini macchia l'idea generale d'infanzia. Sono rimasta scioccata e schifata dalla possibilità di una realtà sociale simile, ma sono anche riuscita ad immedesimarmi nell'ossessione di prevaricazione e aggressività tanto cara a Nicolas per la sua corsa al potere. Alla fine, non si possono amare personaggi del genere, ma se l'autore è bravo riesce comunque a creare un legame con il lettore. Con me ci è riuscito benissimo!

Ho adorato l'uso del dialetto: un modo particolare per creare un collegamento più saldo tra lettore e protagonisti. Luoghi e persone sono quasi per niente descritti; al contrario, lo sono i sentimenti, le emozioni e i pensieri dei personaggi. Quindi si viene a conoscenza di tutto ciò che passa per la testa dei ragazzi: perchè si comportano in determinati modi e il loro vero modo d'essere! Sono spietati, incoscienti e ingiusti, ma dietro alla loro corazza ci sono ragazzini come tanti, che amano giocare alla play, chiudersi in camera per parlare con un fratellino o inventarsi qualcosa di galante per le fidanzate. Sembra strano ma un po' ci si affeziona a loro. 

Lo stile di Saviano passa in secondo piano con una storia così, ma mi è piaciuto e lo consiglio perchè mi ha tenuta incollata al libro, ha trattato di temi importanti, che è bene conoscere, e toccato le corde giuste per apprezzarlo completamente!



Esistono i fottitori e fottuti, null'altro. Esistono in ogni posto e sono sempre esistiti. I fottitori da qualunque condizione cercano di avere un vantaggio, che sia una cena offerta, un passaggio gratuito, una donna da portar via a un altro, una gara da vincere. I fottuti in qualsiasi condizione prenderanno il peggio.








giovedì 25 agosto 2016

RECENSIONE | Il più e il meno di Erri De Luca

Buonasera carissimi!
Questa è l'ora delle streghe per me. Avrei già voluto essere a letto per il troppo sonno che avevo, ma mi sono imposta di finire e pubblicare questa recensione! E per fortuna ce l'ho fatta senza crollare! Ora però vado eh!
Buona lettura! Vi abbraccio forte...a domani!


Il più e il meno ♦ di Erri De Luca ♦ edito da Feltrinelli ♦ a Ottobre 2015 ♦ Collana: I Narratori ♦ Genere: Mainstream/Narrativa ♦ Pagine: 144 ♦ letto in formato cartaceo

Acquista Il più e il meno su Amazon per far crescere Gli Alberi Da Libri. Grazie:)

Il più e il meno sono segni della contabilità, della partita doppia dare/avere. Qui riguardano lo scorrere del tempo. Il Più è già arrivato, era un vento di corsa alle spalle spingendo innanzi, sparecchiando tavole, sfrattando inquilini, stringendo appigli e libri. Il Più è stato giovane e indurito come un callo. Il Meno governa il presente e mantiene quello che dice. Il Meno è sobrio, risoluto perché deve condurre fino in fondo.

“Ho saputo da me che per scrivere bisogna stare sgomberi, sfrattati, come alloggi in cui arrivano le storie, a carovane zingare in cerca dello spazio di nessuno.”
“Avevo saputo quel giorno la notizia certa che la scrittura era campo aperto, via di uscita. Poteva farmi correre dove non c’era un metro per i piedi, mi scaraventava al largo mentre me ne stavo schiacciato sopra un foglio. Sono uno che si è messo a scrivere da quel giorno, per forzare le chiusure intorno.”  

mercoledì 17 agosto 2016

LIBRI AL BUIO. Come non scegliere un libro dalla sua copertina!




Vi è già capitato di vedere in giro per qualche grande libreria questi libri incartati e infiocchettati in modo grezzo con sopra riportate frasi, aggettivi o semplici parole? A me è successo qualche settimana fa alla Feltrinelli della Stazione di Porta Nuova a Torino e ne sono rimasta davvero affascinata!! :0

mercoledì 10 agosto 2016

RECENSIONE | Parigi è sempre una buona idea

Buongiorno a tutti!
Sono stata poco presente in questi giorni ma ci sono ancora, non sono andata al mare, per ora! E visto che le mie letture procedono lente come i miei post, solo oggi vi recensisco il libro che ho finito di leggere pochi giorni fa!
Questa lettura mi era stata consigliata, attraverso la sua recensione, da Jasmine del blog Stoffe d'Inchiostro, che mi aveva incuriosita tantissimo. Trovandolo in biblioteca ho colto l'occasione al volo! 



Parigi è sempre una buona idea ♦ di Nicolas Barreau ♦ tradotto da Monica Pesetti ♦ pubblicato da Feltrinelli ♦ a settembre 2015 ♦ Genere: Romanzo Rosa ♦ Pagine: 272 ♦ letto in formato cartaceo

Parigi è sempre una buona idea, si sa. Innamorati o no, vale sempre la pena di fare una passeggiata per le vie della Ville LumièreLì, in rue du Dragon, una deliziosa stradina nel cuore di Saint-Germain, ci si può imbattere in un piccolo negozio con una vecchia insegna di legno, un campanello d’argento démodé sulla porta e, dentro, mensole straripanti di carta da lettere e bellissime cartoline illustrate: la papeterie di Rosalie Laurent.
Talentuosa illustratrice, Rosalie è famosa per i biglietti d’auguri personalizzati che realizza a mano. Ed è un’accanita sostenitrice dei rituali: il café crème la mattina, una fetta di tarte au citron nelle giornate storte, un buon bicchiere di vino rosso dopo la chiusura della papeterie. I rituali aiutano a fare ordine nel caos della vita, ed è per questo che ogni anno, per il suo compleanno, Rosalie fa sempre la stessa cosa: sale i 704 gradini della Tour Eiffel fino al secondo piano e, con il cuore in gola, lancia in aria un biglietto su cui ha scritto un desiderio. Ma finora nessuno è mai stato esaudito. Tutto cambia il giorno in cui un anziano signore entra come un ciclone nella papeterie. Si tratta del famoso scrittore per bambini Max Marchais, che le chiede di illustrare il suo nuovo libro. Rosalie accetta felice e ben presto i due diventano amici, La tigre azzurra ottiene premi e riconoscimenti e si aggiudica il posto d’onore in vetrina. Quando, poco tempo dopo, un affascinante professore americano, attratto dal libro, entra in negozio, Rosalie pensa che il destino stia per farle un altro regalo. Ma prima ancora che si possa innamorare, ha un’amara sorpresa. Perché l’uomo è fermamente convinto che la storia della Tigre azzurra sia sua…


giovedì 16 giugno 2016

RECENSIONE | La Sposa giovane di Alessandro Baricco

Ciao a tutti!
Qui su Gli Alberi avrete certo capito che non c'è un genere che prevarica sugli altri. Tutti sono ben accetti. L'importante è che mi dilettino!
Oggi vi propongo un autore torinese, ormai ampiamente conosciuto dai lettori italiani, che prima di questo libro non apprezzavo come scrittore. La sua opera più citata, Seta, non mi aveva entusiasmato perchè l'avevo trovata sciatta e priva di passione. 
Con La Sposa giovane, invece, ho scoperto un Baricco interessante, provocante, filosofico e passionale. 



♦ La Sposa giovane  ♦ di Alessandro Baricco ♦ edito da Feltrinelli ♦ il 18 mar. 2015  183 pagine ♦ letto in formato cartaceo ♦ 

Siamo all'inizio del secolo scorso. La promessa sposa è giovane, arriva da lontano, e la famiglia la accoglie, quasi distrattamente, nella elegante residenza fuori città. Il figlio non c'è, è lontano, a curare gli affari della prospera azienda tessile. Manda doni ingombranti. E la sposa lo attende dentro le intatte e rituali abitudini della casa, soprattutto le ricche colazioni senza fine. C'è in queste ore diurne un'eccitazione, una gioia, un brio direttamente proporzionale all'ansia, allo spasimo delle ore notturne, che, così vuole la leggenda, sono quelle in cui, nel corso di più generazioni, uomini e donne della famiglia hanno continuato a morire. Il maggiordomo Modesto si aggira, esatto, a garantire i ritmi della comunità. Lo zio agisce e delibera dietro il velo di un sonno che non lo abbandona neppure durante le partite di tennis. Il padre, mite e fermo, scende in città tutti i giovedì. La figlia combatte contro l'incubo della notte. La madre vive nell'aura della sua bellezza mitologica. Tutto sembra convergere intorno all'attesa del figlio. E in quell'attesa tutti i personaggi cercano di salvarsi.



Appena compiuti 18 anni, la Sposa giovane (questo l'unico nome per riconoscere la nostra eroina) si presenta a casa della Famiglia, per sposare il Figlio. Ad attenderla, però, non trova il futuro sposo, ma l'elegante e quanto mai bizzarra famiglia, in attesa del ritorno del Figlio dall'Inghilterra. 
La Sposa giovane decide quindi di attendere anche lei, entrando con passo discreto nella vita della Famiglia. A comporla, cinque complicate, seppur inequivocabili, persone.

Con l'aiuto del maggiordomo Modesto, la Sposa giovane viene introdotta nel loro mondo: il Padre affetto da un'inesattezza del cuore cerca di curarsi due volte al mese nel bordello della città; la Madre con la sua bellezza mitologica e i suoi "sillogismi imperscrutabili" decide di istruirla all'arte del sesso; la Figlia storpia ma bellissima le farà scoprire l'autoerotismo notturno; lo Zio mai sveglio, risulta, però, sempre appropriato nelle risposte e nelle sue azioni.

Nella continua attesa del Figlio, la Sposa giovane assimila le regole imperturbabili della Famiglia: 

  • vietato leggere libri perchè "c'è già tutto nella vita"; 
  • avere timore della notte perchè tutti i membri della famiglia muoiono di notte; 
  • vietata l'infelicità perchè ruba del tempo
  • proibito distogliere il Padre dalla sua quotidiana pacatezza.
Ma ciò che la Sposa giovane scopre durante l'attesa è ben più profondo delle dinamiche familiare di una stramba famiglia: scopre così la sua femminilità e il potere dei corpi.

In ogni dettaglio, quel che avevo fatto in quelle ore - e ascoltato, e detto, e visto - stava insegnandomi che sono i corpi a dettare la vita - tutto il resto è una conseguenza. Non potevo crederlo, in quel momento, perchè come tutti, da giovani, mi aspettavo qualcosa di più complesso, o sofisticato. Ma ora non conosco storia, mia o di altri, che non sia iniziata nella mossa animale di un corpo - un'inclinazione, una ferita, una sghembatura, alle volte un gesto brillante, spesso istinti osceni che vengono da lontano. È già tutto scritto lì.

Ed ecco il punto fondamentale della storia: nonostante i gesti raffinati, i comportamenti eleganti, le movenze metodiche, l'origine nobile, tutti fuorviano dalla morale. In ogni armadio è nascosto almeno uno scheletro.
Ogni componente della Famiglia, compresa la Sposa giovane, ha un segreto che custodisce gelosamente. 
La Sposa riuscirà a conoscere tutti i segreti e tutte le paure dei componenti ma ciò non la integrerà nell'abitudinaria ma eccentrica Famiglia, se non con l'arrivo del Figlio. 

Baricco ha scritto un libro davvero mistico. Sono stata sedotta dal suo stile. La narrazione è vivace ma anche lenta. Sembra che venga raccontata una sola giornata della vita della Famiglia e, invece, è narrato presente e passato di ciascun personaggio. 
Brillanti i continui e improvvisi cambi dell'Io narrante. Per nulla difficile capire chi stesse raccontando. I protagonisti sono ineguagliabili e memorabili.

Originale la figura dell'autore che un paio di volte diventa il principale protagonista, in parallelo alla trama, cercando di spiegare al lettore le sue scelte narrative e contenutistiche.

Tantissime le digressioni fuorvianti, ma ineccepibili la continuità e la chiarezza della storia. Sono rimasta davvero colpita da questo romanzo!

Leggetelo assolutamente!


"Nella ripetizione dei gesti fermiamo il mondo: è come tenere per mano un bambino, perchè non si perda".






Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...