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lunedì 16 novembre 2020

Il problema senza nome che tiene sottomesse molte donne ancora oggi

Dal libro "Liberati della brava bambina" di a. Colamedici e M. Gancitano


Immagine di Stocksnap / Pixabay


"Le è stato detto di essere una brava bambina, poi una brava moglie e una brava mamma. E, anche se forse non se ne è accorta, le sono state raccontate delle storie in cui le donne che non rispettavano queste istruzioni diventavano pazze, 
o venivano uccise o rimanevano sole."
dal libro Liberati della brava bambina di a. Colamedici e M. Gancitano


Le morbide catene delle donne moderne


Essere donna, dobbiamo ammetterlo, fa ancora paura. Quante volte si sente dire "menomale che non sono nato femmina", oppure "la prossima volta voglio rinascere uomo", o ancora, "auguri e figli MASCHI"! 

Queste espressioni, con il resto degli atteggiamenti misogini o comunque sessisti, non fanno altro che tramandare quel senso di debolezza intrinseca a cui da sempre siamo state legate a doppio giro di catena. Ci fanno sentire sempre un po' inadeguate, ridicolizzate, deprezzate, una specie a parte, l'eccezione alla regola; insomma un'appendice dell'uomo.

Sì certo, di passi avanti ne sono stati fatti nei secoli. Oggi siamo più libere, possiamo decidere di rimanere indipendenti per sempre, si può scegliere di essere o non essere un sacco di cose, si può vivere in pace con la propria natura, ci si può misurare con gli uomini e uscirne migliori... ma, per certi versi, siamo ancora INCATENATE

lunedì 3 febbraio 2020

Recensione | Storia della nostra scomparsa di Jing-Jing Lee



Non c'è proprio limite all'orrore umano e questo libro ne è un'ulteriore prova. 
Non conoscevo la storia delle donne comfort, e non preoccupatevi troppo se non la conoscevate neanche voi: le forze politiche giapponesi hanno fatto in modo che non trapelassero troppe informazioni a riguardo pure nei loro territori! Poi, come sempre, c'è la paura e la vergogna delle vittime, che vengono sopraffatte, di nuovo, dall'ignoranza della gente e quindi isolate e ridotte al silenzio. 
Il risultato è una grave omissione storica, l'assenza di giustizia per chi ha subito i soprusi, l'incomprensione e l'inconsapevolezza generale.
Per il Giorno della Memoria è normale e giusto leggere dell'Olocausto degli ebrei, dei campi di concentramento, dei soprusi dei nazisti e dei fascisti, ma proprio perché è un giorno del ricordo è importante non dimenticare tutti gli altri
In questo post vi racconto la mia lettura e ciò che ho provato nel leggerla.





Titolo: Storia della nostra scomparsa
Autrice:Jing-Jing Lee
Traduzione di S. Tummolini
Categoria: Narrativa asiatica
Casa editrice: Fazi
Anno di pubblicazione: gennaio 2020
Pagine: 399
Prezzo: 9.00 € Ebook - 14.45 € Brossura






Questa è la storia delle comfort women


Wang Di è una ragazza di 16 anni, molto povera, che vive con i suoi genitori e i suoi due fratelli in un villaggio vicino Singapore, dove sopravvivono vendendo uova e verdura del loro misero orto. La guerra è una pallida cornice nelle vite arrangiate di queste famiglie, che mandano a scuola i maschi ma non le femmine.


Mi ricordai con quanta sufficienza mio padre aveva detto che le figlie tocca darle via, mentre il nome della sua famiglia, per fortuna, sarebbe continuato con Yang e Meng. Per i miei genitori - specie nei momenti di massima disperazione e povertà - ero sempre stata inutile. E a disposizione.

martedì 11 dicembre 2018

Christmas Book&Food | Recensione + dolce natalizio


Buon martedì carissimi amici,
come promesso oggi il progetto Christmas Books&Food prosegue con altre due tappe. Una è la mia, l'altra potete trovarla da Alice sul blog Some books are.
Come vi avevo già anticipato, questa splendida iniziativa natalizia, creata da Susy ed Ely, vuole unire una nostra lettura di Natale con un piatto, una ricetta o un cibo che più amiamo gustare durante queste feste.

Per me non è stato difficile scegliere di cosa parlarvi, anzi questo progetto capita proprio a pennello per raccontarvi questo mio particolare momento natalizio.
Da una settimana a questa parte la mia vita lavorativa (e anche tutto il resto) è stata scombussolata da un nuovo evento, che vi racconterò con il "food". Ma andiamo per ordine. Il libro che ho letto è stato un fulmine a ciel sereno, in senso positivo per fortuna. Non potevo scegliere niente di più bello e natalizio e, se lo conoscete, sarete sicuramente d'accordo con me.

Il libro che ha reso speciale questo Natale 2018 è


Il tredicesimo dono 
di Joanne Huist Smith


Natale è alle porte e la famiglia Smith sta vivendo questo periodo in maniera molto sentita. La recente morte del marito di Joanne, l'autrice, condiziona in modo angoscioso la bella famigliola e le felici tradizioni natalizie, che tanto amavano seguire quando Rick era ancora vivo.
Ma la forza prorompente del Natale non cede il passo al disinteresse e al distacco, ed è così che, all’alba di una fredda mattina del tredicesimo giorno prima di Natale, un piccolo dono compare davanti la porta di casa Smith. E così accade giorno dopo giorno fino al 25 dicembre, sempre accompagnato dalla strofa della canzone The twelve days of Christmas

Inizialmente, solo la piccola di casa sembra interessarsi al mistero dei "cari amici" che lasciano loro i doni. Ma dopo qualche giorno tutto cambia e torna la serenità, così come la possibilità di andare avanti.


«Venite. Accompagnatemi. 
Vi racconterò il modo in cui la mia famiglia è cambiata per sempre.»

Il tredicesimo dono racconta una storia vera. Apre una finestra su ciò che è successo davvero all'autrice, che ha deciso di condividere un'esperienza importante che ha riportato la gioia nella sua famiglia in un momento non solo difficile da superare, ma anche da accettare, che poteva condurli per sempre alla deriva.
Più volte mi sono commossa leggendo la storia di questa particolare famiglia sull'orlo del baratro. Fin dalla prima pagina mi sono immedesimata nell'autrice, ma anche nei figli, privati della normalità in modo così crudele, ma resi più forti e spensierati dall'altruismo e dalla bontà che ancora può trovarsi nelle persone.

Insieme agli Smith, anche il lettore diventa partecipe della magia del Natale ritrovandosi troppo spesso con le lacrime agli occhi e sentendosi sfiorare il cuore dal dolore profondo e dal calore umano.


La stile narrativo di questo romanzo è tanto semplice quanto emozionante, perché rievoca perfettamente i sentimenti dei protagonisti e dona la forza necessaria per affrontare qualsiasi ostacolo noi possiamo incontrare sulla nostra strada.



Se pensavate di aver già avuto la necessaria dolcezza natalizia dal mio post, vi sbagliavate, perché il dolce arriva adesso!
Ciò che ho scelto come Christmas Food è la 

MERINGA NATALIZIA


una preparazione dolce a base di albume di uova e zucchero a velo, leggerissima e friabile, di origine francese, ma ormai acquisita anche in Italia grazie alla diversa preparazione dell'albume. 

Ho scelto proprio questo dolce perché da una settimana a questa parte ho aperto una panetteria nella mia città d'origine (o meglio, ne ho rilevata una già avviata), e come dolce di benvenuto il panettiere mi ha preparato diverse merighette a tema natalizio che mi sono piaciute tantissimo e che sto regalando ai clienti per farmi accettare dal quartiere! 😁 Una bella impresa vi assicuro, soprattutto perchè le cose da imparare sono tante e le cose da fare ancora di più! Ma questo è quello che ora mi riserva la vita. Vedremo come andrà!





Spero che il mio libro e il mio dolce vi siano piaciuti. Per seguire le altre tappe dell'evento potete seguire il calendario qui sopra. Intanto vi auguro felici giorni e un buon proseguimento...




venerdì 9 novembre 2018

Recensione | Una lontana follia di Kate Morton

Ormai ho capito che non mi piace solo raccontarvi l'opinione che mi sono fatta del libro che ho letto, ma che sento la necessità anche di riportare per iscritto il perché mi sono trovata a leggerlo e come abbiamo fatto a incontrarci. Non so, mi piace pensare che questo blog sarà visionabile per sempre e che potrò tra 30 anni ritornare qui e andarmi a leggere il perché e il come di un libro di cui magari non ricorderò assolutamente nulla. A voi non piacerebbe rileggervi e ritrovarvi tanti anni dopo? Una cosa del genere per me è elettrizzante!
Comunque, ho scelto di leggere Una lontana follia in modo abbastanza casuale. Non conoscevo Kate Morton e ora mi vorrei strozzare per questo, perché quest'autrice è un'abilissima scrittrice che chiunque ami le storie d'amore non può non conoscere!
In questo periodo potete trovare su altri blog le recensioni del suo ultimo libro, La donna del ritratto, che mi hanno piacevolmente incuriosita. Ma cercando nella mia solita biblioteca virtuale non ho trovato quest'ultimo lavoro bensì tutti gli altri. Dalle varie trame quello che mi ha colpito di più è stato proprio questo, e devo dire che mai scelta più casuale fu azzeccata!





Titolo: Una lontana follia (The distant hours)
Autrice: Kate Morton
Traduttrice: A. E. Giagheddu
Editore: Sperling&Kupfer
Anno di pubblicazione: 2011
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 563
Letto in formato ebook








La mia opinione

Edie Burchill ha un'anima appassionata e un bruciante amore per i libri. Forse per questo non capisce sua madre Meredith, una donna fredda, scostante e silenziosa, che ha passato una vita intera assorta in pensieri che solo lei conosce. Ma un giorno a casa Burchill arriva una lettera con il timbro di cinquant'anni prima: sulla busta, l'indirizzo di Milderhurst Castle, la dimora di campagna dove Meredith, sfollata da Londra, trovò accoglienza quando aveva tredici anni. Di fronte a quella lettera ingiallita dal tempo, Meredith è sconvolta. E la figlia comprende che sua madre nasconde un segreto. È così che Edie comincia un viaggio nel passato di quella donna che non ha mai conosciuto davvero; un viaggio che inizia proprio dall'imponente castello ormai in rovina, con il suo giardino vasto e impenetrabile, dove Meredith ha vissuto i giorni che hanno segnato il suo destino. Il castello è ancora abitato dalle tre figlie del famoso scrittore Raymond Blythe, allora giovani e bellissime, con una vita piena di promesse davanti a sé. Ma di quelle promesse la vita non ne ha mantenuta nessuna, e loro oggi non sono che tre ombre, prigioniere di una lontana follia, destinate a vagare senza pace tra i corridoi dell'antica dimora. Un luogo che, scoprirà Edie, porta impresso il ricordo di un incendio rovinoso, e di una morte che non ha mai trovato un senso. Solo immergendosi nei misteri di Milderhurst Castle, Edie potrà liberare sua madre da ciò che la opprime. Imparando, finalmente, a volerle bene.



Ogni tanto ripenso a quella borsa, e alle centinaia di missive d'amore, di bollette da pagare, di biglietti d'auguri, di letterine di bambini che mischiati insieme sussurravano i loro messaggi nell'oscurità. E aspettavano che qualcuno si accorgesse di loro. Sapete come si dice, vero? Una lettera trova sempre il suo lettore. Prima o poi, piaccia o no, le parole riescono in qualche modo ad arrivare alla luce, a svelare i loro segreti. 






venerdì 26 ottobre 2018

Recensione | Come fermare il tempo di Matt Haig + Ebook gratis

Buon venerdì a tutti.
Sto passando una settimana un po' pesantina e non vedo l'ora che finisca. Le giornate sono lunghe e piene di cose da fare e spostamenti che a fine giornata pesano sulle mie vecchie ossa :) 
Il week end sembra ancora e i tempi di ripresa tra una notte e l'altra non funzionano come dovrebbero. La mattina cammino come uno zombie! Per fortuna la prossima settimana è settimana di vacanza e questa cosa mi fa comunque essere ottimista! Riposo, letture, passeggiate, castagne e cioccolata calda, poi Halloween, e come sempre non so cosa fare.
Qui a Torino ci sono un sacco di eventi per questo particolare giorno, ma eliminando le discoteche e i luoghi dove si balla e basta l'offerta scende un po' di numero. Ho comunque trovato un paese che viene adibito interamente a festa di Halloween e organizza momenti terrificanti e stand carini per passare una nottata all'insegna dell'horror e della paura. Vedremo! Magari scapperà qualche foto e capirete che fine ho fatto!

Oggi volevo parlarvi di una mia recente lettura, un libro uscito da poco qui in Italia, che ho scelto di leggere per la trama e per l'argomento trattato, ovvero il tempo che non passa per tutti nello stesso modo. Inizialmente pensavo si trattasse di una sorta di manuale che spiegava qualche cretinata su come sembrare più giovani (!!!), invece è un vero e proprio romanzo con tanto di bella storia. Spero vi piaccia la mia recensione.

Per l'occasione, ho deciso di mettervi a disposizione l'ebook del romanzo, in formato epub, così che se volete potete leggerlo e farmi sapere se vi è piaciuto. Lo trovate alla fine della recensione.


Titolo: Come fermare il tempo 
(How to stop time)
Autore: Matt Haig
Traduttrice: Silvia Castoldi
Editore: Edizioni e/o
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 311
letto in formato ebook






La mia opinione

Pensate a un uomo che dimostra quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. 
Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. 
Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. 
Tom deve ad ogni costo difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi.

Tom è quindi nato nel lontano 1569 (o giù di lì). Tutti coloro che amava sono morti e per alcuni di essi la colpa è sua. Il fatto di poter vivere così a lungo è per lui una maledizione, una disfunzione, e non riesce a cogliere il lato bello della cosa. E io avrei voluto ammazzarlo, sinceramente! Cosa non darei per vivere nei secoli e vedere il mutamento delle cose intorno a me.

Ma è anche vero che veder morire i propri cari e non poter stabilire legami duraturi con le persone normali è un bel problema. Per questo Tom è un personaggio molto sofferente, non privo di forti sensi di colpa, debolezze e insicurezze, che più volte metteranno in dubbio la sua vita. Eppure in questa sua maledetta vita ha uno scopo: ricercare ciò che davvero gli è più caro e non lasciarselo sfuggire per nessuna ragione al mondo. Solo questo riesce a portarlo avanti nei secoli, affrontare i grandi cambiamenti della storia e non lasciarsi andare nell'oblio della frustrazione.

Ad aiutarlo in tutto questo ci sono altre persone come lui, che al contrario di Tom pensano che l'invecchiare lentamente sia una benedizione e un modo di vivere con diversi vantaggi. Ed è così che Tom ritorna a Londra, nei posti dove nel 1500 girava con sua madre per le vie puzzolenti della contrada o dove suonava per Shakespeare, cercando di ragranellare qualche soldo. 

Tutto il romanzo è una piccola chicca, perché, andando avanti e indietro nel tempo attraverso i ricordi del protagonista, possiamo essere testimoni dei vari periodi storici in cui Tom ha vissuto. Nel 1600 c'erano i processi alle streghe e la peste. Nel 1700 le spedizioni per mare e posti da scoprire e colonizzare. Nell'800 i medici sapientoni e le nuove scoperte. Mentre nel '900 le persone cominciano a divertirsi in diversi modi e la vita cambia drasticamente in meglio ma anche in peggio.

Suoni, colori, odori, tutto ci viene descritto in modo accurato, affascinante ma mai noioso o troppo descrittivo. Per me è stato facile immaginarmi la Londra del XVII secolo e poi quella del XIX. Bellissimo e stimolante. Ma non crediate che tutto si esaurisca qui perché le difficoltà sono dietro ogni angolo.

E poi c'è l'amore e tutte le conseguenze che questo sentimento porta con sé. Come fermare il tempo offre molti spunti di riflessione sia sul tempo che passa, sia sulla necessità di amare qualcuno, della paura di perderlo o di essere la causa delle sue sofferenze.

Ho finito questo libro da diversi giorni e dopo questo tempo di riflessione posso dire che mi è piaciuto tantissimo, una lettura davvero azzeccata, che vi consiglio con sicurezza. Inoltre, lo stile dell'autore riesce fin da subito a catturare il lettore e renderlo partecipe dell'angoscia del protagonista, dei suoi successi e delle difficoltà che incontra. Tutto ciò che ci viene raccontato prende vita!


***
Volete leggere l'ebook di Come fermare il tempo di Matt Haig, allora clikkate la cover e scaricate ovunque vogliate l'epub gratuito. Per leggere questo formato vi servirà l'apposito programma Adob Digital Edition, anche questo facilmente scaricabile gratuitamente sui vostri dispositivi direttamente dal sito produttore. Questa copia non ha l'intento di pubblicizzare nessuno ed è offerta da me come regalo a chiunque voglia leggere l'ebook. Per qualsiasi problema contattatemi.





Cosa ne pensate di questo libro? L'avete letto, pensate di farlo o non è il vostro genere? Avete apprezzato la possibilità di scaricare l'ebook? Spero in futuro di potervene regalare altri, ma per ora è tutto, quindi fatemi sapere i vostri pareri... 
Vi auguro un buon proseguimento di giornata...



giovedì 20 settembre 2018

Recensione | La famiglia Aubrey di Rebecca West

Quando senti dal profondo del tuo cuore che quel libro, di cui stai ammirando la copertina, sarà una lettura eccezionale, ecco che c'hai preso. A me è successo da poco, proprio con La famiglia Aubrey. D'altronde, come non innamorarsi di una cover dalle tonalità blu, con ornamenti classicheggianti e con quel non so che di epoca vittoriana molto british? 
Ad essere sincera, all'inzio sono stata un po' diffidente. Non capivo se si trattava di un libro a noi contemporaneo che raccontava del passato o un vero e proprio classico arrivato con molti anni di ritardo. Alla fine ho scoperto che questo romanzo non può essere definito "antico o classico", nel senso letterario del termine, ma la sua autrice non è nostra contemporanea, ma del secolo scorso.
Quindi, se anche voi guardandolo siete stati presi da dubbi e sospetti, non preoccupatevi e leggetelo. Non ve ne pentirete. 
Ma se prima volete capire un po' di cosa tratta, ecco qui la mia recensione!


Titolo: La famiglia Aubrey
Autrice: Rebecca West
Traduttrice: Francesca Frigerio
Editore: Fazi
Pubblicato il 5 luglio 2018
Prima pubblicazione: 1958
Genere: Narrativa inglese/Saga familiare
Pagine: 576
Letto in formato ebook


La mia opinione

La famiglia Aubrey si compone di tre libri. Il primo, recentemente ripubblicato da Fazi Editore, è parecchio lungo e carico di contenuti, tanto da farvi pensare "Wow questo sì che è un Romanzo". Al centro della storia c'è, come si può ben immaginare, una famiglia, ma non una come tante, bensì quella degli Aubrey, un po' fuori dal comune in confronto alla consuetudine londinese di inizio '900.

Gli Aubrey sono una famiglia di artisti. Poveri ma molto uniti, fanno fronte alle difficoltà quotidiane con grande spirito. Si spostano in continuazione a seconda dell’impiego del padre, Piers. Giornalista e scrittore molto stimato, vive in un mondo tutto suo, ha un problema con la gestione del denaro e un debole per il gioco d’azzardo. 

giovedì 28 giugno 2018

Recensione | Quando eravamo eroi di Silvio Muccino

Da una vita e mezza non scrivevo sul blogghettino ma ho avuto una validissima giustificazione: ho cominciato a leggere la Ferrante, L'amica geniale, e non mi sono più fermata. Ho fatto fuori tutti e quattro i libri in meno di un mese e non ho voluto pensare ad altro!! Vi assicuro che immergendomi in quel modo in quella saga mi sono estraniata dalla realtà e mi sono persa in un limbo. Ora però ho concluso quindi ritorno alle recensioni e alla vita vera.
Il libro che recensisco oggi l'ho letto oltre un mese fa, quindi non è un'opinione a caldo ma ben ponderata. Ho conosciuto finalmente un Silvio Muccino scrittore che mi è piaciuto davvero tanto. Il suo stile, se tutta farina del suo sacco, è proprio ben riuscito. La storia che racconta è stata per me originale e piena di sentimento. Ho cominciato a leggere questo libro più per l'autore che per ciò che poteva aver scritto e mi sono ritrovata a dimenticarmi quasi subito del primo per immergermi completamente nella seconda.


Titolo: Quando eravamo eroi
Autore: Silvio Muccino
Editore: La Nave di Teseo
Pubblicato l'8 marzo 2018
Genere: Narrativa italiana
Pagine: 236
Letto in formato ebook
Dal 16-05 al 18-05







Recensione

Questo libro mi è davvero piaciuto. Non solo per lo stile, il ritmo, i personaggi e la trama, ma per la forza che si sprigiona da ogni pagina. Il fatto che 5 amici si incontrino dopo 15 anni e che tutti loro abbiano speranze, illusioni e rancori da tirare fuori al momento opportuno, mi ha fatto capire e conoscere meglio l'autore.
Silvio Muccino oltre ad essere attore, regista, scenneggiatore (e insomma suo padre è un dirigente Rai, che doveva fare?!) è figlio di una famiglia infelice, come lui stesso ha ammesso in un'intervista. Questo libro sembra il racconto di come l'autore sia caduto e poi risalito

Alex ha 34 anni e dopo 15 anni di assenza invita per tre giorni i suoi migliori amici del liceo nella casa che per anni era stata un loro rifugio. 
Il bisogno di rivederli nasce dalla necessità di mettere la parola fine a qualcosa cominciato molti anni prima. Per farlo deve avere intorno a sé le persone a lui più care. 

Rodolfo, Eva, Melzi e Torquemada sono oggi uomini e donne con i classici problemi degli adulti, ma quando erano ragazzi, o meglio quando con loro c'era Alex, erano unici, originali, "alieni", che nulla poteva fermarli. 
Ritrovandosi, gli alieni si scopriranno diversi perché cresciuti, eppure ancora dipendenti da Alex e capaci di fare quello che pensavano fosse impossibile per loro. 

Ti amo così tanto che non mi basta averti. 
Vorrei essere te.

Questa frase, davvero tanto bella, riassume il sentimento che tutti gli alieni provano nei confronti di Alex. Proprio questo personaggio mi è piaciuto tantissimo perché è così originale, ipnotico, misterioso, ma anche e soprattutto fragile e bisognoso di amore.

Il tema alla base del romanzo, su cui l'autore sembra voler passare uno spesso strato di evidenziatore giallo, è la diversità che una persona può scoprirsi dentro in ogni periodo della sua vita. 

C'è chi non si sente in grado di poter raggiungere degli obiettivi, chi vorrebbe poter assimilare i tratti caratteriali o estetici di un'altra persona e chi si sente incompreso da chiunque. La diversità è ovunque e ha parecchie forme, ma la nostra società tenta ancora di ostacolarla e sottometterla alla norma. 

Con questo libro, Muccino è riuscito a descrivere molto bene la frustazione e la paura di cui si cade vittima quando non si viene accettati per quello che si è o si ha paura di mostrarsi.

La storia ci viene mostrata in sequenza da tutti i protagonisti. L'autore dà spazio a ciascun alieno così che possa raccontare il bene e il male di quell'amicizia così fuori dagli schemi. La fine non mancherà di stupire e di commuovere. Ciò che mi ha fatto capire è che non bisogna mai disperare del fallimento, perché è da quello che ci viene data la possibilità di risalire


Leggetelo, ve lo consiglio!!

martedì 1 maggio 2018

RECENSIONE | Wonder



Esistono libri che già poco tempo la loro pubblicazione entrano di diritto nella lista di libri che devono assolitamente essere letti! Wonder fa parte di questi. Il racconto di un bambino col viso gravemente deforme e la sua lotta a farsi accettare dagli altri, per quello che è dentro e non per come è fuori, è qualcosa che può insegnare tanto a chiunque. Durante la lettura, più volte mi sono chiesta come mi sarei comportata con una persona come il protagonista. Non lo so sinceramente. Alcuni inorridiscono alla sua vista, altri cercano di non farsi toccare. Di certo, in una società dove l'estetica conta veramente tanto non è facile fare in modo che una persona diversa possa essere accettata da tutti né




Titolo: Wonder
Autrice: R.J. Palacio
Traduttore: A. Orcese
Editore: Giunti
Pubblicato nel 2012
Genere: Libri per ragazzi
Pagine: 316
letto in formato ebook
Dal 18-04 al 28-04-2018







August, per la famiglia Auggie, è un bambino con una grave deformazione facciale. A causa di questo problema ha passato la sua giovane vita solo con i parenti più stretti della sua famiglia e con poche altre persone, evitando di andare a scuola o in posti eccessivamente affollati. Per nascondersi, quando aveva ancora 4 anni, girava sempre con un casco da astronauta. A 11 anni però è arrivato il momento di affacciarsi al mondo, vivere una vita quanto più normale possibile e andare a scuola! 

Auggie sa che effetto fa alla gente che lo vede per la prima volta, e per quelle successive, conosce la cattiveria dei bambini e la diffidenza e il disprezzo che scatena nelle persone in generale. Per questo motivo, non gli piace l'idea di frequentare una scuola vera e lasciare l'adorato e protetto nido familiare, che lo tiene nascosto al resto del mondo.

In effetti l'esperienza scolastica non inizia nei migliori dei modi. Per tutti è una sorta di appestato, che con un semplice contatto fisico rischia di trasmettere la peste.Viene lasciato da solo a pranzo, nessuno vuole sedersi vicino a lui a scuola ed è continuo oggetto di sguardi di scherno. Eppure, Auggie è un ragazzino divertente, ironico, molto curioso e riflessivo. Fin da subito si percepisce il suo, fin troppo maturo, adattamento ad una vita da "diverso". Non ne fa una colpa a nessuno per questo.

C'è però qualcuno che se ne frega di cosa dicono o pensano gli altri e dà ad Auggie un'occasione per farsi conoscere oltre la deformità. Col tempo, la sindrome che lo rende così diverso da tutti sembra non fare più alcun effetto su chi gli sta intorno. Lo stesso Auggie dirà: "Non so perché sono stato così stressato per tutto questo tempo. È divertente vedere come a volte ci si preoccupa molto di qualcosa che non è niente".


Tanto per cominciare, bisogna abituarsi a quella faccia. Le prime volte ero tipo “Uau, non mi ci abituerò mai”. E poi, dopo circa una settimana, ho cominciato a fare tipo “Huh, non è poi così terribile”. Secondo, August è veramente in gamba. Sì, insomma, è piuttosto divertente. Genere che un professore dice una cosa e lui mi sussurra subito qualcosa di divertente e mi fa piegare in due dalle risate.




 Ciò che ho apprezzato di più in questo libro sono stati i diversi punti di vista che si alternano a quello del protagonista. Tutti racconteranno in prima persona il loro rapporto con Auggie, che effetto gli ha fatto la prima volta che l'hanno visto e come lo vedono dopo averlo conosciuto meglio. Molto interessante è la parte narrata dalla sorella Via, un'adolescente che ama da sempre il fratello ma comincia ad avere bisogno anche lei di maggiore attenzione e supporto.

I temi che tratta questo romanzo sono diversi e profondi. L'autrice stessa ha spiegato perché è nato il libro. Un giorno, al parco con i suoi figli, incontrò una bambina con la sindrome di Treacher Collins. Uno dei suoi figli, spaventato, urlò disperato per il terrore e la Palacio decise di allontanarsi in fretta e furia per non peggiorare le cose. A casa venne poi assalita da un profondo senso di colpa per non aver ragionato col figlio e per aver dato la sensazione alla bambina di essere un mostro da cui dover scappare. Lo stesso episodio l'ha poi inserito nel libro.

Spero di avervi incuriosito parlando di Wonder perchè credo che sia davvero importante fare una lettura simile. Tutti i personaggi sono davvero imperdibili ed è bello ascoltare le loro esperienze con Auggie e le emozioni del protagonista stesso, che descrive in modo preciso ciò che sente. Mi raccomando, se lo leggerete voglio sapere le vostre impressioni! Non è un libro solo per far crescere i bambini, ma anche per far ragionare gli adulti.




venerdì 9 marzo 2018

Review Party | Wolves Coast di Ornella Calcagnile


Ho conosciuto Ornella Calcagnile grazie al racconto steampunk, Un cuore per un cuore, della serie Once upon a time della Dunwich, dove le classiche favole vengono riadattate in uno stile più dark. 
La mia prima esperienza steampunk mi piacque talmente tanto da fare una cosa mai fatta prima di quel momento: contattare l'autrice per ringraziarla della bella lettura. Ornella fu molto gentile nel rispondermi e da lì nacque non solo la stima per la scrittrice ma anche per la persona che si celava dietro le parole e il blog Peccati di penna. Quindi non potevo non partecipare al review party per leggere e promuovere il suo ultimo romanzo, in uscita oggi, e augurarle un grandissimo in bocca al lupo per questa nuova avventura! Grazie anche alla Dunwich Edizioni per avermene dato la possibilità!


 

Titolo: Wolves Coast
Autrice: Ornella Calcagnile
Editore: Dunwich Edizioni
Pubblicato il 9 marzo 2018
Genere: Fantasy/Young Adult
Pagine: 165
Prezzo: ebook 3,99 cartaceo 14,90
Letto in formato ebook
Dal 5-03 all'8-03-2018








Wolves Coast è una ridente località che ai turisti appare come un semplice luogo di vacanza. Nessuno penserebbe mai a una terra di conflitti che ha visto affrontarsi coloni e amerindi, nessuno si aspetterebbe che quella faida si sia trascinata in sordina per secoli fino a esplodere in una battaglia tra popolazioni vicine, eppure per certi versi distanti.
Howi è un giovane di South Wolves con il cuore ferito e un enorme segreto a gravargli sulle spalle, ma con una solida comunità su cui poter contare. Emily è una ragazza di città, delusa dagli affetti, con uno spiccato desiderio di libertà e in cerca della propria strada, una ricerca che la porterà a Wolves Coast. 
Due personalità che, sebbene diverse, riescono a unirsi profondamente nell’arco di un’estate e a spalleggiarsi in uno scontro senza eguali per quel lembo di costa tanto desiderato da una fazione e tanto protetto dall’altra. Amore e guerra sono vicini più che mai, ma il primo sopravvivrà alla seconda?




Ho cominciato a leggere Wolves Coast senza sapere minimamente di cosa parlasse. Certo, conoscendo il genere di Ornella e della Dunwich un po' potevo immaginarmelo, però non avevo alcuna idea di quali personaggi potessi trovarmi davanti. 
Già dalle prime pagine, però, i dubbi vengono ampiamente fugati. Emily e Howi sono due ragazzi un po' come tanti, presi dai problemi di cuore, di famiglia e del proprio posto nel mondo. Tuttavia, sono anche molto diversi. 

Howi è un nativo americano che vive nelle incontaminate riserve di South Wolves, per le quali prova un grande senso di rispetto e appartenenza. Emily, invece, è una cittadina, che, in cerca di libertà e tranquillità dai problemi a casa, si ritrova a Wolves Coast ad ammirare e immortalare paesaggi e viste mozzafiato. 

L'incontro con Howi è tanto inaspettato quanto fulminante. Entrambi in fuga da dolorose storie d'amore che sembrano pesare ancora come macigni nelle loro teste, non possono trascurare le improvvise sensazioni che si scatenano nei loro cuori appena s'incontrano.

In poche pagine, ma in modo del tutto naturale, vediamo affiorare un amore davvero dolce e sincero tra i due ragazzi. Contornata da una romantica passione, la storia d'amore tra Emily e Howi sboccia di pagina in pagina senza quasi accorgersene. Eppure, mi sono ritrovata a volerne sempre di più perchè la dolcezza con la quale viene descritto il loro rapporto, e il bagaglio di emozioni nuove che nasce tra i due, mi ha davvero incantata.

Merito anche del doppio punto di vista dei protagonisti, ai quali viene affidata in alternanza tutta la storia. L'onniscienza del lettore è certamente un modo per far sì che ci si affezioni ad entrambi i protagonisti e si entri maggiormente in empatia con il loro modo di vedere e pensare. Cosa non da poco!

Questo amore così forte e impetuoso sembra però esser messo a dura prova da un incredibile segreto, a cui Howi non sa come potrà reagire Emily. La ragazza, dal suo canto, è spesso preda delle pesanti attenzioni di Juri Gardner, un ricco giovanotto che vorrebbe rendere più commerciale la riserva degli indiani eliminando qualsiasi ostacolo alla modernità.
Lo scontro sarà sicuramente inevitabile, ma con esso Emily scoprirà la sua vera forza interiore e il posto nel mondo che non riusciva ancora a trovare. 

Wolves Coast racconta una storia che non si può definire originale per ovvi motivi, ma che è riuscita comunque a tenermi incollata alle sue pagine e a darmi quella pressante curiosità di arrivare fino alla fine e scoprire il finale, che nei libri della Calcagnile non è mai scontato. Inoltre, com'era successo la prima volta che l'avevo letta, anche qui sono rimasta molto colpita dalla capacità di quest'autrice di rendere i sentimenti tanto reali e percepibili in chi legge, tanto da far perdere la cognizione del tempo e del luogo in cui ci si trova. 

Lo stile è, inoltre, molto fluido, scorre davvero veloce e non risente per nulla dell'alternanza tra la visione di Emily e quella di Howi. Le descrizioni delle ambientazioni e delle scene, poi, non sono mai noiose o ripetitive, nonostante illustrino abbastanza bene circostanze e particolari.   

I luoghi, gli abbozzati personaggi secondari, gli interessanti antagonisti e i due personaggi principali, secondo me sono davvero un mix perfetto per un ulteriore seguito e l'inizio di una serie. Ornella pensaci su se già non l'hai fatto!! 😆

Sono davvero felice di aver potuto leggere di nuovo questa bravissima autrice e innamorarmi nuovamente del suo stile, perchè conoscerla e sapere quale percorso stia compiendo non può che donare maggiore fiducia a chi, come me, vuole intraprendere la stessa strada della scrittura. Quindi non perdete tempo leggete Wolves Coast perchè so che piacerà a molti!!


venerdì 19 gennaio 2018

Recensione | Non ditelo allo scrittore

Dopo un bel po' di tempo torno con una recensione super entusiasmata per una scrittrice di cui avevo molto sentito parlare, ma che non avevo ancora conosciuto di persona. Alice Basso mi ha stupito davvero in positivo con il suo stile frizzante e ironico, senza essere mai ripetitva o cadere nella più scadente banalità, come avevo constatato in altri romanzi molto commercializzati, ma di pochissimo spessore, come ad esempio Guida astologica per cuori infranti.
Addirittura ho rimandato per parecchio tempo la lettura di Non ditelo allo scrittore, nonostante il titolo mi ispirasse, perchè ero rimasta parecchio scioccata dalle indecenze pubblicate dai grandi editori nell'ultimo periodo. E invece, ho trovato un libro che mi ha tenuto vera compagnia, mi ha intrigato, incuriosito e spinta a smuovere i neuroni per capire cosa sarebbe successo nelle ultime pagine.




Titolo: Non ditelo allo scrittore
Autrice: Alice Basso
Editore: Garzanti
Pubblicato il 18 maggio 2017
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 316
Letto in formato ebook
Dal 3-01 al 14-01-2018









La prego, prof. inizi a fare lezione. 
Ci porti con sé nel mondo della letteratura, 
perché per oggi della realtà 
ne ho veramente piene le palle.


lunedì 18 settembre 2017

recensione | I MISTERI DI CHALK HILL















Quella notte la luna sembrava sbiadita. La donna camminava sul prato ancora umido per la pioggia, sfiorando l’altalena appesa all'olmo per poi scomparire tra gli alberi che circondavano la casa come guardie silenti. Il vestito strusciava per terra, l’orlo era sporco di fango e i sassolini le pungevano i piedi scalzi, ma lei avanzò incurante, spalancò la porta di ferro che si apriva sul muro di cinta, e come un automa seguì il sentiero inoltrandosi nella foresta.
Il silenzio era assoluto, come se tutti gli esseri viventi si fossero nascosti per sfuggire alla luce pallida della luna. Poi un fruscio... forse un topo che guizzava tra le ultime foglie d'autunno. Per il resto, solo i suoi passi sul terreno morbido. [...]
Appena gli alberi si diradarono, si fermò e fece un respiro profondo. Sollevò la testa e guardò in alto, verso il cielo, verso la luna. Poi allargò le braccia, come ad accogliere la notte.




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