/* -->
Visualizzazione post con etichetta Giappone. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Giappone. Mostra tutti i post

sabato 23 luglio 2016

Angolo Poesia #26


Ma porca miseria!!
Potete dirmelo tranquillamente avete ragione! Sono rincoglionita fin nel midollo! Non mi sono accorta che ieri era venerdì! Pensavo fosse oggi!! O Gesù le mie rotelle mi tirano già brutti scherzi a neanche 30 anni!! È uno shock svegliarsi pensando che sia un preciso giorno della settimana e poi scoprire, qualche ora dopo, di essere in un altro. È quasi come la sensazione di svegliarsi e non sapere dove ci si trova! Veronica forza riprenditi!!

Buongiorno carissimi e buon venerdì/sabato,
spero stiate bene e magari in qualche bella località di mare a spassarvela alla faccia mia! Per la mia cara rubrica di poesia, oggi ho qualcosa per voi che mi ha molto incuriosita: si tratta degli haiku, componimenti poetici giapponesi nati nel XVII secolo. Queste poesie sono composte da tre semplici versi e si occupano prevalentemente di ciò che accade in natura. Era la poesia popolare per eccellenza e quindi non venivano utilizzati fronzoli letterari per catturare l'attenzione del lettore. ciascun haiku, infatti, colpisce per la sua rapidità e immediatezza.
Considerando che sono molto brevi, ho scelto gli haiku che mi sono più piaciuti!


E’ sera ormai.
Tra i fiori si spengono
rintocchi di campana.
Matsuo Basho (1644-1694)


Senza nome,
l'erbaccia cresce in fretta
lungo il fiume.
Yosa Buson (1715-1783)

Non scordare:
noi camminiamo sopra l'inferno
guardando i fiori.
Issa (1763-1828)

Prati d'estate,
tutto quanto rimane
dei sogni dei soldati.
Matsuo Basho 

In questo mondo
frenesia anche nella vita
della farfalla.
Issa

Senso di colpa:
nel mio sonno pomeridiano
il canto dei piantatori di riso.
Issa

Paradisi e inferni
sono vecchia mobilia
fatiscente.
Hakuin

Che mondo,
dove i fiori di loto
vengono arati e trasformati in campo.
Issa

La campana del tempio tace,
ma il suono continua
a uscire dai fiori.
Matsuo Basho

Come in un sogno
vorrei tenere in mano
la farfalla.
Yosa Buson


Metto la sedia
dove le mie ginocchia
possono toccare le rose.
Masaoka Shiki (1867-1902)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...